Carbone e protesta agricoltori: bloccare le cause dell'inquinamento?
A poco più di 1 mese e mezzo dalla riunione tenuta a Bari presso l’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, tra Istituzioni, Enel e proprietari dei terreni agricoli confinanti con il nastro trasportatore del carbone, nessuna novità all'orizzonte per risolvere il problema di inquinamento.
L’Assessorato regionale aveva sollecitato "l’esecuzione in tempi rapidi di tutti gli approfondimenti scientifici previsti dalla legge, adempimenti peraltro condivisi da tutte le istituzioni e le parti in causa".
Passata l'estate si attende ancora la convocazione della Conferenza dei Servizi, richiesta dall’assessore Russo, rivolta a tutte le autorità competenti e coinvolte nel procedimento, sollecitando l’esito degli accertamenti in corso riguardanti i primi risultati sull’analisi di rischio
Questa mattina una rappresentanza degli agricoltori, coinvolti nel blocco dei terreni, ha manifestato il loro disappunto nei pressi del Comune di Brindisi. Si lamenta la poca attenzione verso il problema e si sottolinea l'incertezza che regna fra gli imprenditori a cui è stato sottratta la propria fonte di reddito. Ancora un altro raccolto perso, ancora un altro anno che ha visto i proprietari investire in manutenzione nei propri terreni per evitare il completo abbandono degli stessi.
I prodotti di quella terre sono stati classificati come pericolosi per la salute, una ordinanza del Sindaco Mennitti impose il divieto di coltivazione, ed il divieto agli operatori di restare in quei campi per 8 ore consecutive.
Segnali allarmanti e sottovalutati, se si pensa che quei prodotti pericolosi per la salute potrebbero comunque finire sulle nostre tavole e poi nel nostro organismo qualora si aggirasse il divieto facendo comparire una provenienza diversa da quella dei terreni vicini al nastro del carbone dell'Enel.
Forse è il caso di individuare e bloccare la fonte di inquinamento, è forse davvero giunto il momento di fare chiarezza sui famosi camini a legna di Torchiarolo, i responsabili per Enel dell'inquinamento causato intorno a Cerano-San Pietro-Torchiarolo.
Dopo oltre 400 giorni dal blocco dei terreni avvenuto il 28 giugno 2007 gli agricoltori pretendono chiarezza.