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Brindisi, Incidenti ZI: l'intervento di Leo Caroli (Cgil)



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Brindisi, 10/09/2008

Incidenti ZI: l'intervento di Leo Caroli (Cgil)

I recenti e reiterati casi di black out al petrolchimico, le conseguenti “deviazioni in torcia della produzione”, le eclatanti iniziative di controllo e verifica del Presidente della Provincia, le accertate doppie emissioni di diossina durante gli incidenti costringono, di fatto, tutti i soggetti industriali, economici, politici, sociali, istituzionali, a ricollocare i temi della sicurezza e, più in generale, della sostenibilità nel capitolo priorità della propria agenda.

Lo chiedono i lavoratori, lo chiedono i cittadini, giustamente allarmati, che hanno bisogno di sapere cosa succede e perché, di conoscere la quantità e la nocività per la salute pubblica ed ambientale di quanto è stato immesso in atmosfera mandando in fumo centinaia di tonnellate di etilene e propilene.

Per il sindacato brindisino si tratta di questioni fondamentali da cui discendono non solo la qualità del lavoro e dell’ambiente ma, complessivamente, quella dello sviluppo del territorio. Nei prossimi giorni avremo un incontro di approfondimento in Confindustria con le aziende interessate all’emergenza ma, intanto, è evidente che quanto accaduto, anche alla luce dei legittimi provvedimenti adottati dalla Provincia per garantire i controlli e la salute pubblica, imponga di determinare importanti cambiamenti su alcuni versanti d’intervento:

Il primo, riguarda la correttezza dell’informazione. Ma come si può pensare ad un confronto responsabile e corretto se i vari soggetti in campo, il sindacato, i lavoratori ed i cittadini hanno informazioni differenti perché parziali, incomplete, frammentarie e, spesso, faziose?
La CGIL ritiene che, da un lato, le grandi industrie del territorio, così come tutto il sistema della pmi, debbano essere impegnate a fornire costantemente tutte le informazioni inerenti i progetti, gli investimenti, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, gli stessi piani industriali affinché siano noti gli interventi, ad esempio, finalizzati alla rimozione definitiva delle cause dei black out ed a scongiurare qualsivoglia emissione di ulteriori veleni in atmosfera.
Dall’altro lato, pensiamo all’impegno di tutti i livelli istituzionali locali a fornire tutte le informazioni in merito ai programmi di sviluppo territoriale perché ci sia convergenza di impegni a favore della sostenibilità e perché le informazioni su cui i lavoratori ed i cittadini dovranno esprimersi siano effettivamente “oggettive”!
In tal senso, rilanciamo la proposta di costituire un “soggetto multireferenziale” (in cui, cioè, siano presenti le amministrazioni locali, l’Arpa, l’USL ed i rappresentanti delle stesse aziende) quale rilevatore e fornitore del dato ambientale che diviene, così, imparziale in un lavoro di “ordinaria programmazione” capace di rispettare gli interessi delle imprese virtuose affinché diventino funzionali a quelli più generali delle amministrazioni locali, dei lavoratori e dei cittadini, del territorio.

il secondo, riguarda la ricerca, l’innovazione ed i trasferimenti tecnologici. E’, infatti, indiscutibile che dalla innovazione tecnologica possa rivenire un contributo fondamentale per rendere il sistema produttivo ambientalmente più virtuoso e, quindi, pienamente compatibile con lo sviluppo sostenibile di cui Brindisi ha bisogno: Ma come può essere possibile che nel petrolchimico più grande d’Italia non ci sia ancora un sistema autonomo per la fornitura di energia elettrica in emergenza ad un polo chimico che è già nell’occhio del ciclone per le questioni legate al sito d’interesse nazionale per l’inquinamento e le mancate bonifiche?
Per rafforzare il sistema di qualità e di sicurezza c’è una sola via: investimenti in manutenzioni, dotazioni tecnologiche avanzate, nuove infrastrutture . Per il sistema industriale brindisino, quindi, si impone un sempre maggiore impegno, senza reticenze né resistenze, per la massima qualità ambientale, ecologica, sociale della loro attività nel territorio.

Ma risanamento, prevenzione, adattamento degli impianti, dei processi produttivi e dei prodotti alle esigenze della sostenibilità rappresentano un imperativo anche per le Piccole e medie imprese che, più di altre, sono in sofferenza sul fronte degli investimenti. A livello territoriale, pertanto, la programmazione della spesa pubblica, dei fondi comunitari deve saper puntare su di un sistema di incentivi importanti alle imprese a sostegno della ricerca, dell’innovazione, dei comportamenti virtuosi e verificabili. Ecco perché la Camera del Lavoro CGIL di Brindisi continua ad insistere perché la programmazione di Area Vasta dedichi progetti mirati e risorse economiche adeguate alla sostenibilità.
Tutto questo, certo, non per mettere in discussione l’industria, bensì per fare ancora meglio con minore inquinamento, più sicurezza e maggiore occupazione.

Leo Caroli
Segretario Generale CGIL BRINDISI


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