Brindisi, 02/10/2008
Uil e Uilcem sugli appalti di Eni
La politica che l'ENI persegue da qualche anno nei confronti della chimica di base ha destabilizzato il sistema del settore a livello nazionale ed ha causato la crisi che attanaglia gli insediamenti produttivi dislocati in tutta Italia, senza nessuna eccezione.
A Brindisi manca un piano industriale ed il continuo ritardo degli investimenti innovativi con migliori tecnologie per diminuire l'impatto ambientale causato anche da motivi esterni, complica ancora di più la situazione.
La UIL e la UILCEM territoriale da anni denunciano questo stato di cose perché nel petrolchimico sono insediate aziende molto importanti come Polimeri Europa ed altre di proprietà di holding associate (Enipower) con la presenza di Basell, un'altra industria storica.
Ci preoccupa notevolmente questo stato di cose perché l'indifferenza nei confronti del nostro sistema chimico ha provocato non solo disagi sociali (licenziamenti ed aumento della disoccupazione), ma anche la scomparsa di tecnici altamente qualificati nel settore della manutenzione ed assistenza che si è rivelata una delle cause più importanti dei continui disservizi accaduti negli ultimi mesi.
Questo è successo da quando l'ENI ha assunto la decisione di avocare a sé, attraverso una consociata del gruppo, le concessioni degli appalti affidando i lavori ad aziende non adeguatamente attrezzate e con poche professionalità tecniche.
Su questo argomento la UIL di Brindisi ha già espresso la propria contrarietà in quanto non avendo garantita la continuità lavorativa le grandi imprese storiche (vedi BELLELI, SARTORI, BERAUD), fiore all'occhiello del settore nel recente passato, hanno preferito traslocare per non continuare a vivere l'incognita della gara d'appalto. Perciò non solo le aziende, ma anche le professionalità sono andate perdute ed inoltre i lavoratori specializzati con anni di esperienza professionale, preferiscono trasferirsi in altri luoghi di lavoro dove hanno la garanzia di attività continua e qualificata.
Attualmente si vive alla giornata.
Le imprese brindisine che vincono gli appalti, non sono sicure di assicurarsi i prossimi. Per questo limitano al minimo la disponibilità di attrezzature e di personale di manutenzione adeguato. In pratica la professionalità va a farsi..............benedire!
Gli aspetti negativi di questa politica si ripercuotono anche in altri settori come quello riservato alle Agenzie marittime brindisine, entrate in crisi dal momento in cui l'ENI ha assunto (attraverso una sua holding) tutte le pratiche di carico/scarico delle navi che movimentano il traffico del petrolchimico.
Riteniamo, invece, che la nuova impostazione organizzativa con ENI/SERVIZI può essere l'occasione per coinvolgere la B.S.G. sulle attività del territorio.
COMUNICATO STAMPA UIL - UILCEM BRINDISI
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