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Brindisi, Raccolta differenziata, Forum A.S.S.: "i Brindisini non sono incapaci"



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Brindisi, 07/10/2008

Raccolta differenziata, Forum A.S.S.: "i Brindisini non sono incapaci"

Nel giugno scorso il Forum intervenne sulla questione dei rifiuti ribadendo la propria contrarietà all’ipotesi della costruzione di un termovalorizzatore nella provincia di Brindisi e dell’uso del CDR nelle centrali termoelettriche e chiedendo l’estensione della raccolta differenziata a livelli tali da rendere inutile la scelta, di per sé costosa e pericolosa, dell’incenerimento dei rifiuti. E ciò perché va realizzata una città libera dai rifiuti ma anche una città libera dagli inquinanti tossici.

Ribadiamo oggi che recupero dei materiali col metodo porta a porta, progressiva eliminazione dei cassonetti per la raccolta indifferenziata e pulizia delle strade sono facce di una medesima medaglia, quella della salubrità ambientale.
Preoccupa infatti che il Piano Energetico e Ambientale Regionale preveda per Brindisi la co-combustione con il carbone del 5% di Combustibile da Rifiuti (CDR) il quale dovrebbe giungere da almeno tutta la Regione stante la impossibilità per la nostra Provincia di fornire da sola tutto il CDR necessario.

Sono stati pubblicati dati sull’andamento della raccolta differenziata nella città poco confortanti. L’attesa è che la raccolta differenziata aumenti. Ma in realtà a Brindisi oltre la raccolta della carta e della plastica col porta-a-porta non si raccoglie null’altro. Bisognerebbe eliminare i cassonetti e stabilire un prelievo porta-a-porta delle altre matrici (vetro, umido ecc) durante tutta la settimana. Peraltro il Comune ha ricevuto i fondi per attivare l’impianto di biostabilizzazione e di compostaggio che permetterebbero di riciclare in loco i rifiuti raccolti in maniera differenziata.
Il mancato incremento della raccolta differenziata è stato attribuito dall’Assessore al ramo ad una scarsa cultura del riciclo nella popolazione brindisina. A parere del Forum la cultura si crea eliminando i cassonetti e organizzando una raccolta differenziata porta-a-porta per tutti i tipi di rifiuti. Ne è una prova quanto è avvenuto nella vicina Campania in questi mesi.
A luglio, il Governo propagandava l'invio in quella regione di un esercito di 1000 volontari, 3000 alpini e persino 300 psicologi (!) da tutta Italia per spiegare ad ogni famiglia napoletana come si fa la raccolta differenziata. Una provocazione razzistica che – sfruttando radicati luoghi comuni – aveva lo scopo di far credere al resto d'Italia che la colpa dell'attuale stato di cose non fosse dei governati bensì dei napoletani e casertani antropologicamente restii ad accettare la soluzione del problema rifiuti, per cui discariche ed inceneritori, finché la mentalità in questione non cambiava, erano l'unica soluzione possibile.

Assai interessante ed intelligente è stata però la risposta del movimento napoletano che lotta contro lo scempio del territorio. La Rete Campana Salute e Ambiente, il Comitato Centro Storico Diritti Salute e Ambiente ed i Disoccupati Organizzati Banchi Nuovi hanno organizzato dalla fine di luglio una riuscitissima operazione di "Porta a Porta Autogestita".
Nonostante il boicottaggio delle istituzioni, è stata registrata una entusiastica partecipazione proprio nelle zone dove, a dire di ASIA (la municipalizzata addetta alla raccolta rifiuti) la raccolta porta a porta era impossibile; la stessa iniziativa oltre che a Napoli è stata effettuata anche a Salerno, con risultati altrettanto positivi.
Ogni sera a partire dalle 20 circa 150 militanti in maniera del tutto gratuita e con propri mezzi hanno raccolto i rifiuti differenziati porta a porta ed inviandoli al riciclo, dimostrando nei fatti che i cittadini di Napoli sono pronti e desiderosi di iniziare la raccolta differenziata che per 15 anni i poteri locali e nazionali hanno sistematicamente boicottato.

Con questa azione si è dimostrato concretamente che un'alternativa all'avvelenamento di territori, già devastati da anni di sversamenti tossici, esiste ed è praticabile solo che ci fosse la volontà politica di farlo.
Quando a Brindisi allora l’ampliamento della raccolta differenziata? Quando si finirà di dire fandonie sull’arretratezza culturale della nostra popolazione per favorire gli interessi di gestori di discariche e di inceneritori?

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO


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