Brindisi, 11/10/2008
Sabbia, Marinazzo: "individuare soluzioni razionali"
La comunità brindisina non può non sentirsi ferita per l’espoliazione di sabbia dai suoi fondali marini e per l’offensiva esultanza dei rappresentanti istituzionali leccesi.
Ma per individuare razionalmente azioni che possano risultare vincenti bisogna precisare che la sentenza del Consiglio di Stato, fondata unicamente sulla valutazione degli atti emessi, era purtroppo prevedibile, a conclusione di un iter amministrativo in cui nessuna istituzione ha contestato nell’ambito della procedura V.I.A., con controdeduzioni tecniche, uno studio a sostegno del prelievo di sabbia, pur scientificamente molto discutibile. Ma vanno anche ricordate le non opposte sentenze del TAR che rigettavano atti di sospensione emessi in modo giuridicamente a dir poco forzato, da alcuni assessori della Giunta Regionale.
In ogni caso i tentativi di revisione della scelta compiute da parte di esponenti della Giunta Vendola, le stesse prescrizioni aggiunte nella determina dirigenziale solo oggi resa esecutiva, pena denuncia del dirigente per omissioni di atti d’ufficio, la nomina di un Commissario ad acta, dimostrano che sono ingenerose ed improduttive le accuse rivolte a chi ha provato a correggere errori commessi da tutte le parti in causa.
L’individuazione di soluzioni innovative può avvenire soltanto a livello politico e di concerto fra le istituzioni interessate.
Il ruolo del Presidente della Provincia Errico, in tal senso, è fondamentale, sia munendosi di una commissione di esperti che analizzi quello studio, da tempo proposto da Legambiente, sull’erosione della costa brindisina, i cedimenti della falesia ed il depauperamento dei litorali sabbiosi, sia dimostrando come sia impossibile il rispetto delle prescrizioni (a cominciare dal prelievo con sorbona di sabbia per non più di 20 cm. di profondità) sia, infine, pretendendo la massima trasparenza e serietà negli indispensabili e continui controlli.
Nel mentre auspica la riapertura del confronto istituzionale teso ad impedire o a rivedere decisioni assunte nel quadro di legittimità dato, Legambiente, unitamente alle altre associazioni ambientaliste si impegna a corredare con studi scientifici l’azione istituzionale nonché azioni tese ad accertare ed impedire il danno temuto.
CIRCOLO “TONINO DI GIULIO”
DORETTO MARINAZZO
CONSIGLIERE NAZIONALE LEGAMBIENTE
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