Brindisi, 21/10/2008
Di Schiena: "segni preoccupanti di “malapolitica”"
Si organizza una indegna gazzarra sotto l’abitazione del Sindaco Mennitti, mentre peraltro era a casa per una lieve indisposizione, rivolgendogli l’assurda accusa di non essersi adoperato, nelle vesti di un atipico procacciatore di affari, per assicurare alla locale squadra di calcio un conveniente sponsor. Mesi addietro l’Enel, ente con il quale la nostra comunità e le amministrazioni locali hanno in corso un contenzioso sociale per l’inquinamento prodotto dall’enorme quantità di carbone bruciato nelle centrali, conclude, col patrocinio di qualificate espressioni imprenditoriali nostrane, un accordo di sponsorizzazione con il basket brindisino il quale assume perciò la denominazione dell’Ente elettrico. Ed anche la LNG alias British Gas non perde occasione per apparire in sintonia con sensibilità presenti tra la nostra gente allo scopo di accreditare i fantomatici vantaggi che arrecherebbe il rigassificatore.
Dopo la conclusione positiva della questione della sabbia, esplosa e risolta in pochi giorni tra colpi di scena mossi da malcelati intenti politici, si è domenica scorsa ancora continuato a gridare sugli spalti sportivi della nostra città «senza sabbia solo rabbia» riecheggiando diffusi umori popolari ma dando anche la prova di come un tema “facile”, quello appunto della sabbia, possa accendere animi che nella stessa misura non si riscaldano per i problemi “difficili” ed aspri della moralizzazione della vita pubblica, della occupazione, di una economia più a misura d’uomo, della vivibilità ambientale e della cultura.
C’è allora da chiedersi se certi accadimenti non siano espressione di qualcosa che sta dietro di essi ed in particolare: se la passione sportiva non rischi di essere deviata verso obiettivi impropri; se le tifoserie non debbano essere tenute al riparo da indebiti utilizzi; se, fatta salva la legittima autonomia delle società sportive in materia di sponsorizzazioni, non si faccia strada qualche tentazione di mettere le mani sullo sport locale per discutibili interessi di natura economica o politica; se non devono essere disvelate certe studiate campagne persuasive; ed infine se persino il rapido e favorevole epilogo della questione della sabbia non abbia deluso certe inclinazioni populiste nostrane e taluni ambienti interessati a distrarre la gente dai ben più gravi problemi che attanagliano la comunità. Occorre insomma domandarsi se non si sia in presenza di segni preoccupanti di una riemergente “malapolitica”.
Il Sindaco Mennitti, commentando l’inopportuna protesta inscenata contro di lui, ha fatto riferimento a possibili «mandanti» alludendo, par di capire, non tanto ad ispiratori di reati (che nello specifico caso non sussistono o sono di scarso rilievo) ma a promotori di comportamenti civilmente scorretti che potrebbero essere mossi da meschini o comunque inconfessabili interessi. Il Sindaco ha fatto bene a parlare in tal modo perché l’ipotesi dei «mandanti», nel senso precisato, va forse ben oltre lo spiacevole episodio che lo riguarda per investire tutti i tentativi rivolti, strumentalizzando la passione per lo sport ed altri sentimenti popolari, a provocare suggestioni ed a creare tensioni in un momento delicato della vita politica della nostra comunità che è chiamata, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, a misurarsi con problemi cruciali alla cui soluzione è legata la speranza che Brindisi possa definitivamente liberarsi dagli abusi e dai condizionamenti del suo recente passato.
Michele DI SCHIENA
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