Brindisi, 24/10/2008
Allarme SAP: "i fermenti di una nuova stagione criminale"
Il Sindacato Autonomo di Polizia ha inviato una lettera al Ministero dell'Interno, al Prefetto e al Questore di Brindisi sui “fermenti di una nuova stagione criminale” dopo gli anni del contrabbando e della SCU, di seguito il testo:
Il SAP da lungo tempo aveva segnalato a tutte le Autorità Istituzionali che l’apparente stato di quiete che aleggiava nella provincia di Brindisi, portava in se, viceversa, i fermenti di una nuova stagione criminale, mai spentasi dopo gli anni del contrabbando e della SCU, se non nell’apparenza.
Nelle scorse settimane abbiamo assistito attoniti ed alquanto stupiti agli attentati dinamitardi e agli atti estorsivi che si sono verificati nelle cittadine della nostra provincia. Oggi sfogliando il quotidiano apprendiamo che finalmente anche la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) conferma il nostro grido di allarme. In questo territorio sempre maltrattato, dove scarsi sono stati gli investimenti da parte di tutte le istituzioni per un serio e concreto sviluppo economico e sociale, è mancato nell’ultimo ventennio soprattutto il fermo impegno per infondere nei giovani, nei figli di questa “cultura” il senso della legalità. Se non si semina il senso e il rispetto dello Stato e delle Istituzioni che lo rappresentano, non si può pretendere il rispetto di esso. È una semplice regola di politica economica.
Le sagaci menti della Capitale avevano pensato bene che, “debellato il crimine” in questa terra, si potesse comodamente archiviare il fascicolo “Brindisi”, senza viceversa, soffermarsi per un attimo a riflettere che il momento più difficile e delicato era il “dopo”. Infatti, maggiore doveva essere l’attenzione e la presenza delle Istituzioni in loco per evitare che la cenere, ritenuta erroneamente spenta, potesse un bel dì, riaccendersi e riesplodere come un falò! Oggi, da una parte ci sono quelle fucine, mai arrestatesi nell’opera di “formazione” che sfornano continuamente nuove leve: questi ultimi alzano la testa, cercano di imporsi con vigore e con altrettanta baldanza pretendono di dettare le regole. Dall’altra parte, ancora si susseguono riunioni di ogni ordine e grado, progetti a non finire, fiumi di belle parole intrise di nobili propositi, sbandierati sulla stampa ma nei fatti, NULLA!
Le carenze delle risorse strumentali ed organiche delle Forze dell’Ordine sono ormai ataviche, sono un continuo oltraggio per tutti coloro che ogni giorno, per il sol fatto di indossare fieramente e con senso del dovere una divisa, sfidano in primis i rischi derivanti da veicoli obsoleti e rabberciati, e poi scendono in campo contro le insidie della malavita. Eroi, non sono solo coloro che muoiono in zone di guerra ma tutti quei lavoratori, poliziotti compresi, che quotidianamente, pur di assolvere alla missione loro affidata, accettano i rischi che la stessa Amministrazione, come madre scellerata e indifferente ma cosciente e consapevole, non rimuove, salvo poi tutti stretti e visibilmente commossi a portare il saluto e il ringraziamento della Patria ai feretri di quei colleghi avvolti di tricolore. Applausi, inni, silenzi, onori e una medaglia al valore sul petto di chi resta. Avanti il prossimo eroe, qualsiasi divisa, tuta, camice egli indossi. Noi poliziotti combattiamo su due fronti sempre al modico prezzo di una manciata di spiccioli! L’orgoglio della gente sana di questa terra invoca sicurezza, anzi urla che si ricominci a fare sul serio e scaccia dalla propria mente il sol pensiero che si possa ritornare a respirare quell’aria insalubre.
Oggi, si parla tanto di “sinergia”: bella parola, a dir la verità, un po’ snob, fortemente usata nei grandi proclami che poi, di fatto, come e quando si è concretizzata? Oggi, noi piccola Segreteria sindacale di questa piccola e dimenticata provincia, suggeriamo, non solo alle Autorità di Pubblica Sicurezza, ma anche a tutti i Sindaci, ai politici locali e nazionali, di iniziare ad utilizzare i termini “compartecipazione” e “condivisione”. Si compartecipi e si condividano scelte strategiche, la loro concreta applicazione sul territorio, si insista per un’opera di risanamento con piani ad ampio spettro che riguardino il mondo del lavoro che si possano definitivamente radicare nel tessuto sociale. Si faccia in modo che vi sia compartecipazione ad ogni livello, affinché tutte le Forze dell’Ordine siano messe in grado, con adeguate forniture, di poter efficacemente svolgere il loro compito. Si faccia in modo che tutte le divise, “condividino” il medesimo obiettivo, senza ricorrere a banali e puerili espedienti per defilarsi dalle attività previste. Si intervenga subito, bene, con intelligenza e specialmente con lungimiranza.
COMUNICATO STAMPA SAP BRINDISI - SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA
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