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Brindisi, Rete degli Studenti, La scuola della Gelmini: tante parole e pochi investimenti



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Brindisi, 30/10/2008

Rete degli Studenti, La scuola della Gelmini: tante parole e pochi investimenti

La Rete degli Studenti della provincia di Brindisi espone l'analisi della riforma Gelmini emersa dalle autogestioni degli istituti superiori di Francavilla Fontana, Mesagne, Fasano, Brindisi e dalle assemblee pubbliche organizzate a Villa Castelli, San Donaci ed Erchie.

I provvedimenti del Ministero con cui si è aperto questo primo autunno di mobilitazione sono due decreti legge: il D.L. 112 e il D.L. 137, è facile vedere quale sia il reale disegno di scuola della Gelmini. Privatizzazione e tagli, come dimostrano i circa 8 miliardi di euro in meno e la trasformazione in fondazioni delle università.
Questo Governo abusa dei decreti d'urgenza per impedire un dibattito democratico in Parlamento, su temi su cui è evidente l'esistenza di una forte opposizione sociale e degli studenti.

Il D.L. 112: le forbici della Gelmini sulla scuola italiana.
I libri di testo L'art.63 è un finto finanziamento alle scuole di 200 milioni di euro. Considerati, infatti, i tagli della Finanziaria 2007, pari a 580 milioni, si tratta in realtà di una restituzione parziale di fondi. In realtà la bilancia pende ancora dalla parte dei tagli, con i restanti 380 milioni di euro non restituiti. L'art.64 individua una serie di disposizioni sull'organizzazione scolastica che in realtà servono solo a nascondere tagli su tagli alla scuola pubblica, per un ammontare pari 7,832 miliardi di euro.

Abbassamento dell'obbligo scolastico
L'innalzamento dell'obbligo a 16 anni, attuato attraverso la Finanziaria 2006, è di fatto annullato. Sarà infatti possibile assolvere l'obbligo anche scegliendo in terza media di fare due anni di formazione professionale.

Voto in condotta e riparazioni: si torna indietro di 10 anni.
Lo Statuto degli Studenti sanciva la fine del ricatto della bocciatura contro chi manifestava le proprie opinioni liberamente. Ora il voto di condotta concorrerà alla formazione del giudizio finale e sarà valido ai fini della bocciatura. Inoltre sarà possibile togliere fino a 5 punti di credito scolastico sulla base della condotta e influendo sulla media alla fine dell'anno!!! Il decreto sposta poi la fine dell'anno scolastico (non delle lezioni) al 9 settembre, incentivando lo slittamento dei corsi e degli esami di riparazione, che finiranno per essere fatti ai margini del nuovo anno, con maggiori complicazioni per chi deve conciliare impegni di studio e di lavoro.

Carta di cittadinanza senza cittadinanza
Già il precedente governo aveva istituito la carta di cittadinanza studentesca "Io studio". Questa è una rivendicazione storica del movimento studentesco, per ampliare il diritto allo studio con delle agevolazioni sui canali del sapere alternativi alla scuola. Il governo non si preoccupa però né di indicare un piano delle convenzioni, né di includere gli studenti universitari. Per ora è più un proclama che un reale aiuto agli studenti.

Basta alle scuole ex ospedali ex carceri ex sanatori
I finanziamenti previsti sono di molto inferiori al fabbisogno delle scuole. Il sistema dei finanziamenti a pioggia su una questione prioritaria come l'edilizia scolastica sono un metodo inadeguato. Servirebbe invece un'idea chiara dello stato attuale delle scuole e degli interventi da mettere in atto, oltre che di finanziamenti straordinari e ingenti. Ma di tutto questo non c'è traccia. La votazione finale al Senato è l'ultimo passaggio necessario a rendere definitivi i provvedimenti, il decreto verrà "blindato" e non vi saranno ulteriori modifiche.

E non finisce qui…. Le prime indiscrezioni sulla Legge Finanziaria parlano di ulteriori tagli sul funzionamento ordinario delle scuole (attività curriculari, servizi amministrativi). Dunque il calvario per gli studenti e per la scuola pubblica in generale non è ancora finito.
Questo non può che rafforzare il nostro impegno per unire gli studenti nella lotta contro il disegno Gelmini-Tremontiano di scuola. Il nostro Paese continua a rimanere fra gli ultimi di Europa per percentuale di PIL destinata all'istruzione. Il Governo continua a tagliare i finanziamenti. Mancano completamente investimenti su diritto allo studio, edilizia scolastica e offerta formativa: le vere emergenze del Paese. Ma anche di questo nessuna traccia. L'unica reale urgenza sembra essere quella di avere strumenti validi per bloccare le crescenti proteste degli studenti e del mondo della scuola. Anni di mobilitazioni per i diritti degli studenti contro la scuola autoritaria, non potranno essere cancellati in tre giorni. che lanciamo un appello a tutti gli studenti ad alzare nelle scuole e nelle città il livello della protesta.

COMUNICATO STAMPA RETE STUDENTI MEDI


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