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Mesagne, Giovedì tavola rotonda sulla Madonna del Carmelo



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Mesagne, 02/11/2008

Giovedì tavola rotonda sulla Madonna del Carmelo

L’Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’Archidiocesi di Brindisi – Ostuni, in uno con la parrocchia Basilica Santuario Vergine Santissima del Carmelo in Mesagne, organizza, per il prossimo 6 novembre, grazie all’apporto organizzativo della Società di Storia Patria per la Puglia e con il patrocinio della Città di Mesagne, con inizio alle ore 18.30, il IX Colloquio sui Beni Culturali dell’archidiocesi di Brindisi – Ostuni con riferimento alla Basilica Santuario Vergine Santissima del Carmelo in Mesagne.

Nella basilica, si avranno gli interventi del parroco, rev. Padre Riccardo Brandi, del sindaco di Mesagne dr. Vincenzo Incalza, di Tranquillino Cavallo, della Società Storica di Terra d’Otranto, su La basilica santuario Vergine Santissima del Carmelo in Mesagne; di Antonio Pasimeni, della Società di Storia Patria per la Puglia, Su alcuni graffiti e simboli nella basilica santuario Vergine Santissima del Carmelo in Mesagne; di Giacomo Carito, Direttore Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici – Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni su Il restauro della basilica santuario Vergine Santissima del Carmelo in Mesagne. Note su culto micaelico e devozione carmelita nell’arcidiocesi di Brindisi – Ostuni. Coordina i lavori Domenico Urgesi della Società di Storia Patria per la Puglia. Le conclusioni sono affidate a padre Enrico Ronzini, priore della Provincia Napoletana dell’Ordine Carmelitano.

Saranno illustrati sia le vicende storiche che il patrimonio artistico della basilica. La chiesa attuale fu compiuta il 1305 allorché il costante incremento demografico determina una rinnovata e nuova presenza dell'uomo sul territorio; il bisogno di nuove aree da destinare a coltura determina la scoperta o riscoperta di centri cultuali, come il Sant'Angelo di Mesagne, quale funzionale risposta ai casali abbandonati per effetto dell'inurbamento delle plebi rurali.
Il nuovo complesso micaelico, di regio patronato, cadde rapidamente in degrado in conseguenza del ritiro progressivo dalle aree extramurali per il forte calo demografico caratterizzante la seconda metà del XIV secolo e buona parte del XV, accompagnato da una forte recessione economica.
Ai primi del XVI secolo, ossia in un periodo nuovamente caratterizzato da crescita demografica, la collettività riscopre nuovamente il Sant'Angelo ripensandolo come complemento ideale a una residenza carmelitana.
Il 6 agosto 1520 l'università di Mesagne si esprimeva per la concessione della chiesa di Sant'Angelo, di regio patronato, "antica discoperta et che omne di va in rovina" ai padri carmelitani; l'8 gennaio 1521, Raimondo di Cordona, viceré di Napoli, esprimeva il proprio assenso alla detta concessione che poteva così, il successivo 24 aprile, essere formalizzata.
Il cardinal Girolamo Aleandro, arcivescovo di Brindisi (1524-42), esprimeva il proprio assenso il 22 marzo 1531 indicando quale "prior constitus" della chiesa il frate Nicola Pescia che Diego Ferdinando e Cataldo Antonio Mannarino indicano come ricostruttore del complesso.
La presenza carmelita indusse notevoli variazioni: la costruzione del convento, disposto su due livelli, caratterizzato dal chiostro colonnato su cui insistevano le varie officine: cucina, dispensa, depositi, stalle, refettorio, si protrasse sin oltre il 1684.
Mutamenti si ebbero nella disposizione degli spazi interni della chiesa in relazione alle prescrizioni imposte dal concilio tridentino. Alle teorie di santi affrescati sulle pareti si sostituirono allora gli altari celebranti le glorie di santi che potevano proporsi come imitabili modelli di vita.

COMUNICATO STAMPA ARCIDIOCESI DI BRINDISI – OSTUNI - UFFICIO PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI


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