Brindisi, 17/11/2008

Romano (PD) sul Porto industriale a Cerano: “Io non ci sto. Chiedo il rinvio del Comitato portuale di mercoledì”

Una dichiarazione del consigliere regionale PD Giuseppe Romano.

“Arriva, pare, in continuità con la migliore tradizione delle scelte di politica industriale compiute nella provincia di Brindisi negli ultimi 35 anni, la convocazione del Comitato portuale di Brindisi per mercoledì 19 novembre con all’ordine del giorno la realizzazione del Porto industriale a Cerano.
Decisione importante, oserei dire strategica, che interesserà la città di Brindisi, il sistema della logistica, il futuro delle coste a sud di Brindisi e a nord di Lecce. E viene istruita riducendo all’indispensabile ogni forma di coinvolgimento istituzionale periferico, sociale, e non tenendo in considerazione interessi economici ed ambientali.
Questa prassi si colloca pienamente nella congiuntura politica attuale che privilegia il fare, il decidere piuttosto che l’approfondire per sbagliare il meno possibile: ma io non ci sto.

E poi Cerano, ancora Cerano, sempre e solo Cerano.
Come in tutte le scelte complesse, e questa lo è al pari del rigassificatore, bisogna trovare un punto di equilibrio sostenibile tra gli interessi legittimi di decongestionamento del porto di Brindisi, di tutela e salvaguardia della costa e di tutta la zona litoranea a nord ed a sud della città capoluogo, di mitigazione dei danni provocati nel tempo dalla movimentazione del carbone necessario ad alimentare le centrali elettriche.

Banchinamento della diga foranea di Punta Riso, realizzazione di un grande terminal container a Capobianco sino a capo di Torre Cavallo, ampliamento del porto da Capobianco sino a Cerano, realizzazione di una darsena energetica a ridosso della centrale di Cerano e chiusa da un molo petrolchimico e/o gasiero da un lato e carbonifero dall’altro: un’opera gigantesca, che stravolgerebbe l’habitat marino e costiero sicuramente sino alla spiaggia di San Cataldo, che insisterebbe in un Parco naturale protetto (quello delle Saline), e la cui realizzazione è plausibilmente possibile ipotizzarla fra non meno di dieci anni.
Qui non è in gioco il ‘prelievo a fini di ripascimento’ della sabbia, ma la permanenza o meno delle stesse spiagge a sud di Brindisi.

Eliminazione dei danni ambientali causati dalla movimentazione del carbone via nastro? Ma quando, fra quindici anni e magari oggi, regaliamo ancora una volta all’Enel la rinuncia alla realizzazione del molo carbonifero dedicato.

E perché, partendo dal molo che l’Enel ‘deve’ costruire, non si approfondisce su nuove tecnologie che potrebbero interrare il trasporto del carbone dal molo alla bocca di alimentazione della centrale?

Il territorio tutto e le sue rappresentanze istituzionali e sociali in primo luogo, devono in maniera convinta richiedere il ‘risarcimento ambientale’. Attendo la riflessione di quei settori della società che reagivano alla realizzazione di un parco eolico off-shore o di un dissalatore in quell’area perché compromettente l’habitat marino e costiero. Mi facciano sapere cosa ne pensano di quest’opera cento volte superiore in termini di modificazione di un ecosistema.

Non può esserci silenzio e sottovalutazione su questa partita; chiedo che le Istituzioni che mi rappresentano chiedano formale rinvio del Comitato portuale di mercoledì e chiedo al segretario provinciale del mio partito la convocazione urgente degli organismi provinciali, in modo che tutte le articolazioni sociali ed istituzionali di cui un partito è ricco, vengano messe nella condizione intanto di sapere, e poi di decidere in assoluta trasparenza”.

COMUNICATO STAMPA Cons. Regionale PD Giuseppe Romano