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Brindisi, Rigassificatore, Ratti (BG Italia): “politica del No rallenta una infrastruttura compatibile con l’ambiente, sicura e con emissioni zero



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Brindisi, 18/11/2008

Rigassificatore, Ratti (BG Italia): “politica del No rallenta una infrastruttura compatibile con l’ambiente, sicura e con emissioni zero

La British Gas Italia ha diffuso il seguente comunicato:

“Il nostro Paese si trova oggi in una situazione di deficit energetico relativamente al fabbisogno di gas. A fronte di una domanda per il 2010 pari a circa 99,5 miliardi di metri cubi, è inevitabile che la strategia energetica da perseguire nei prossimi due anni debba essere orientata verso un aumento delle importazioni di gas e alla costruzione di impianti come i Rigassificatori che assicurano al paese innumerevoli vantaggi”.
Questo è quanto ha dichiarato Damiano Ratti, Presidente e Amministratore Delegato di BG Italia al Forum “Osservatorio Puglia” organizzato da The European House Ambrosetti, che si è tenuto oggi a Bari.

La Puglia, da sempre considerata terra ideale per lo sviluppo energetico del Paese per via di risorse ambientali, geoclimatiche e naturali, sufficienti a generare l’energia di cui necessita l’Italia per sganciarsi dall’uso smodato del petrolio, rappresenta così una scelta “strategica” per risolvere questo angusto e complicato problema. La diversificazioni delle fonti energetiche oltre all’aumento delle importazioni di gas (GNL) e alla costruzione di Rigassificatori, si collocano come fondamentali per l’immediato beneficio dell’intera nazione nonché per la stessa regione Puglia.
Il rigassificatore di Brindisi può contribuire alla garanzia di continuità e alla sicurezza delle forniture di gas naturale, consentendo al contempo, un basso impatto a livello ambientale, senza parlare delle grandi potenzialità di investimento legate alla cosiddetta “industria del freddo”, che permetterebbero lo sviluppo di un’intera filiera commerciale sfruttando l’energia gratuita che deriva dal passaggio del gas da liquido a gassoso.

“Il nodo principale per la realizzazione di un obiettivo di cui beneficerebbe non solo la Regione Puglia ma l’intero paese, continua ad essere costituito dalla solita politica del No che rallenta anche in questo caso la realizzazione di una infrastruttura compatibile con l’ambiente, sicura e con emissioni vicine allo zero”

- ha sottolineato ancora Ratti, consapevole che il superamento del nodo del gas naturale ad immediato beneficio della diversificazione energetica è essenziale, ma passa attraverso una serie di scogli di natura burocratica e politica.

Nel novembre 2002, infatti, il Gruppo BG ha ricevuto l’approvazione per costruire e gestire il terminale di importazione nel porto di Brindisi: un progetto da 500 ml di Euro per una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas (il 10% circa del fabbisogno nazionale). Il decreto interministeriale di autorizzazione è stato promulgato nel gennaio 2003 e, successivamente, l’Autorità Portuale di Brindisi ha firmato l’accordo sostitutivo di concessione demaniale, che autorizza l’utilizzo dell’area portuale per il terminale di rigassificazione. Nell’ottobre del 2007 il Ministero dello Sviluppo Economico ha richiesto di effettuare la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che l’Azienda ha avviato nel gennaio del 2008 e il 21 ottobre 2008 si è svolta, a Brindisi, la visita della Commissione VIA al sito di Capo Bianco. Ora BG si aspetta dal Governo una risposta in tempi ragionevoli, che consenta di recuperare almeno parte del tempo perduto.

Le ricadute positive derivanti dalla realizzazione del terminale di rigassificazione, infatti, sono molteplici a cominciare dalla creazione di numerosi posti di lavoro, 4500 solo nella fase di costruzione dell’impianto più altri 400 occupati diretti e indiretti, nella fase di messa a regime. Si stima che, il valore aggiunto derivante dalla realizzazione del terminale sia pari a 135 milioni di euro nella fase di costruzione e di 9 milioni di euro con la messa a regime.

BRITISH GAS ITALIA


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