Bari, 26/11/2008

Tagli Alitalia, Maniglio (Pd): "Alitalia-Brindisi 4 a 0"

“Salentini e pugliesi non sono cittadini di serie B” e Brindisi non può perdere 4 a 0 la partita con l’Alitalia.
Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo PD in Consiglio regionale Antonio Maniglio. “L’aeroporto di Brindisi – sostiene - è l’unico in Italia che vede cancellati tutti e quattro i collegamenti con Roma. I difensori d’ufficio del governo Berlusconi dovrebbero spiegare all’imprenditore di Casarano o di Maglie che è tutto normale o che, come è stato detto, ci sono altre compagnie. Salvo non dire che gli slot sono bloccati per tre anni (alla faccia delle regole della concorrenza) e non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti: salentini e pugliesi sono cittadini di serie B. E ciò è addebitabile esclusivamente al governo della destra che prima, nel 2004, ha nominato un amministratore delegato (Cimoli) che per mettere in ginocchio Alitalia ha guadagnato 12mila euro al giorno (si ripete: al giorno), ricevendo in cambio anche una liquidazione pari a 5 milioni di euro; poi, invece di valutare sui mercati internazionali le offerte più vantaggiose per i cittadini, ha fatto un piano su misura per un gruppo di imprenditori i quali fra tre anni – dopo aver realizzato un po’ di profitti - venderanno la CAI a qualche compagnia straniera”.
“Nel frattempo - per il capogruppo PD - con meno aerei si taglieranno i voli, si manderà a casa il personale, aumenteranno i costi del biglietto”.

“E’ chiaro che c’è una strategia per concentrare risorse e mezzi nel centro-nord. E ciò riguarda sia il trasporto aereo che quello ferroviario. E proprio dai pendolari – ricorda Maniglio - arrivano denunce stupefacenti: se oggi con un abbonamento Eurostar (il più costoso) era possibile viaggiare su un treno locale (i più economici) oggi non più. Ci vuole un secondo biglietto. Alla faccia del conclamato blocco delle tariffe! E qui c’è la differenza con la destra. Mentre l’assessore Loizzo e il centrosinistra, con risorse della Regione, hanno ridotto del 10% il costo degli abbonamenti dei pendolari, sin dal 2005, il governo Berlusconi li obbliga a spendere il doppio”.

“Non sarebbe male affrontare questi problemi in Consiglio regionale (c’è un ordine del giorno del PD presentato il 2 settembre), ma se il Pdl non vuole perché pensa di mettere la sordina alle legittime proteste e alla indignazione dei pugliesi si sbaglia, perché quando si toccano diritti fondamentali, come quello della mobilità, non ci sono parole che tengono”.

COMUNICATI UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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