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Roma, Eurostar, Anci: "le giustificazioni di Trenitalia istigano alla protesta"



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Roma, 26/11/2008

Eurostar, Anci: "le giustificazioni di Trenitalia istigano alla protesta"

Si è svolto oggi a Roma l’incontro tra l’ANCI e Trenitalia, sulla questione della soppressione delle fermate Eurostar e sul divieto di utilizzare gli abbonamenti Eurostar ed Eurostarcity per viaggiare sui treni regionali.
La delegazione pugliese era composta dal Presidente dell’ANCI e dai vicepresidenti, Michele LAMACCHIA, Fabiano AMATI e Francesco VENTOLA, dai Sindaci di Barletta, Fasano ed Ostuni, Nicola MAFFEI, Pasquale DI BARI e Domenico TANZARELLA, e dal Dirigente del settore trasporti dell’assessorato regionale ai Trasporti.
Per Trenitalia era presente l’Amministratore Delegato Vincenzo SOPRANO, accompagnato dal responsabile delle relazioni esterne e dal responsabile della sezione viaggiatori.

Le spiegazioni fornite non hanno convinto i Sindaci pugliesi, perché risultano organizzate sui seguenti punti:
SULLE FERMATE SOPPRESSE
I convogli Eurostar per i quali non sono state previste soppressioni di fermate sono quelli finanziati dallo Stato;
I convogli Eurostar che subiranno le soppressioni sono quelli che attualmente posseggono un buon equilibrio finanziario (utili), nella “speranza” che i passeggeri che salivano sui treni dalle stazioni soppresse possano decidere di viaggiare sugli altri Eurostar (quelli delle fasce oraria meno richieste), che attualmente registrano un pessimo equilibrio finanziario (perdite). Ne deriva che la soppressione delle fermate è resa funzionale al salvataggio di altri Eurostar che registrano perdite, e ciò al fine di garantire problemi per l’organizzazione del personale.

SUL DIVIETO DI VIAGGIARE CON ABBONAMENTO EUROSTAR SUI TRENI REGIONALI.
Gli Eurostar e i treni regionali appartengono alla stessa impresa, ma fanno parte di linee economiche diverse. Al fine dunque di salvaguardare l’equilibrio interno del bilancio (non certamente il saldo aziendale complessivo) si è deciso il divieto. Sul punto tuttavia sono in piedi con la Regione Lombardia in particolare, il cui esito sarà esteso anche alle altre regioni.

Dichiarazione del Presidente Michele Lamacchia:
"E’ evidente che le spiegazioni fornite da Trenitalia non hanno alcuna giustificazione aziendalista o industrialista. Abbiamo avuto l’impressione che Trenitalia abbia voluto utilizzare l’incontro con l’ANCI, affinché i Comuni facciano pressione sul governo nazionale per ottenere più fondi. A questo punto siamo disponibili ad organizzare tutte le iniziative di civile protesta, per resistere a tanta ingiustificata ostilità nei confronti dei Cittadini"

Dichiarazione del vice Presidente Fabiano Amati:
“Abbiamo incontrato un managment superficiale e pasticcione, ed abbiamo ricevuto l’impressione che le giustificazioni, se si escludono vaghi riferimenti di tipo sindacali, non risultino idonee al contegno che dovrebbero assumere i manager, soprattutto se amministrano aziende finanziate con soldi pubblici.
Le giustificazioni fornite sono un’istigazione alla disobbedienza, perché non esiste nessuna azienda privata disponibile a ridurre le proprie prestazioni su servizi che producono utili nella vaga speranza di salvare servizi che producono perdite. Una tale opinione è diseconomica, perché consente che il morto acciuffi il vivo, e nel frattempo mette in crisi centinaia di viaggiatori.
Senza contare, ovviamente, quanto esilarante sia stata la giustificazione sulla questione dell’utilizzo degli abbonamenti. A questo punto i Sindaci torneranno capi stazione, perché quando i Sindaci oppongono argomenti tecnici ed i tecnici la buttano in politica, i fronti si capovolgono miseramente e ai Sindaci non resta che l’utilizzo delle più opportune azioni di forza che le leggi dello Stato gli assicurano, accompagnati dal sostegno pubblico e civile dei Cittadini. “

“Siamo delusi prima di tutti per gli atteggiamenti utilizzati da Trenitalia rispetto ad una questione che interessa territori così vasti. Prendiamo atto del modo di intendere l’impresa da parte dei manager di Trenitalia che sanno soltanto tagliare, e per di più una doppia corsa in attivo. E’ emerso palesemente che il loro modo di fare tende a spingerci a richiedere ulteriori contributi al governo nazionale e regionale e questo è chiaramente contro la nostra opinione, perché noi non siamo strumento di alcuno. E’ stato stupefacente, inoltre, che i Sindaci erano dotati di documenti e dati mentre il managment di Trenitalia discuteva a braccio: in verità molto a braccio.”

COMUNICATO STAMPA ANCI


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