Brindisi, 15/12/2008
Conferenza servizi ASL: il contributo di Medicina Democratica
La conferenza dei servizi della ASL di Brindisi rappresenta per la nostra associazione il momento ideale per la formulazione di proposte di miglioramento del sistema sanitario locale.
A trent’anni dalla istituzione del Sistema Sanitario Nazionale osserviamo che l’obiettivo per cui nacque e cioè quello di fornire a tutti i cittadini indistintamente cure gratuite viene raggiunto sempre più parzialmente, per i lunghi tempi di attesa nell’erogazione di alcune prestazioni, per l’indisponibilità di alcuni servizi, per le partecipazioni alla spesa previste per alcune fasce di reddito, per il mercato parallelo della libera professione.
Nella realtà locale osserviamo che a fronte di un incremento della spesa determinata in particolare dai costi del personale e delle manutenzioni, non vi è un corrispondente incremento delle prestazioni con conseguente perdita di produttività del sistema. Inoltre è aumentata la mobilità passiva verso altre province e fuori regione.
Purtroppo per il cittadino comune è estremamente difficile comprendere ciò che avviene all’interno del sistema sanitario sebbene si tratti di un sistema che localmente consuma oltre 600 milioni di euro l’anno. Di questi, 200 milioni servono per il personale dipendente, 45 per il personale convenzionato (medici del territorio), 200 alle strutture convenzionate. Guardiamo con preoccupazione alla crescente esternalizzazione di pezzi dell’assistenza come quella domiciliare e psichiatrica. L’affidamento esterno di questi servizi non produce purtroppo né risparmi né efficacia delle cure ma genera un PRECARIATO più ricattabile di quello che si sta cercando di risanare tra quanti hanno un rapporto di diretta dipendenza con l’ASL.
La complessità della organizzazione della ASL e la sua struttura centralistica non permettono che le esigenze dei cittadini siano accolte con la dovuta tempestività. La dimensione provinciale della ASL ancorché suddivisa in distretti non permette quei tempi di reattività necessari poiché gran parte della domanda deve giungere al centro del sistema per essere soddisfatta. E’ necessario, pertanto, decentralizzare le responsabilità e creare dei COMITATI DI CITTADINI A LIVELLO COMUNALE deputati alla vigilanza sul buon funzionamento delle strutture sanitarie
Un altro tema che a nostro parere dovrebbe trovare pronta risposta è quella della TRASPARENZA che nella nostra Regione ha nella Legge 40 del 2007 una importante norma tuttavia non applicata ancora nella ASL BR. È una una norma questa che prevede la pubblicazione integrale sul sito web aziendale delle delibere e delle determine e che , se applicata, renderebbe più consapevoli i cittadini di come vengono impiegate le loro risorse.
RISPARMIO ENERGETICO ED INQUINAMENTO sono temi su cui la ASL può fare molto. Oltre all’autoproduzione di energia con impianti ad energia solare ed eolica la ASL può imporre che le nuove costruzioni che essa appalta abbiano una maggiore capacità di conservare il calore. Per l’inquinamento la ASL dovrebbe incoraggiare soluzioni di mobilità in modo da favorire l’impiego dei dipendenti il più vicino possibile al proprio domicilio, favorire l’uso dei mezzi pubblici da parte delle utenze e del personale consentendo per esempio ai mezzi pubblici di entrare all’interno delle proprie strutture. Una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta ad un più razionale impiego dell’energia elettrica e termica all’interno delle strutture della ASL ed in particolare in quelle non destinate all’assistenza prevedendo di ridurre i consumi nelle ore notturne, cosa che non sempre avviene.
LA PREVENZIONE PRIMARIA che per noi rimane l’attività principe di un sistema sanitario in quanto la più efficace nella riduzione delle malattie, mostra ancora una grave sofferenza. Solo il 2,5 percento della spesa, si legge nela relazione sullo stato di salute 2007, è destinata all’assistenza collettiva. La spesa per questa voce deve essere raddoppiata al più presto in termini di uomini e mezzi. Anche i dati di attività indicano chiaramente una debolezza nelle funzioni di controllo. I tempi di reazione degli organi di controllo sui luoghi di lavoro, stando a quanto ci dicono i rappresentanti dei lavoratori, sono lunghi e gli interventi avvengono - quando avvengono - troppo tardi. Le aziende controllate attivamente sono pochissime rispetto al loro numero complessivo. Sugli alimenti vanno condotte indagini tossicologiche in rapporto agli inquinamenti provenienti dalle aree industriali (mercurio, metalli pesanti, diossine, solventi clorurati, radioattività) e agli impieghi di fitofarmaci in agricoltura.
LA PRESA IN CURA TOTALE DEL MALATO rimane ancora un miraggio. L’ammalato rimane solo nei percorsi di diagnosi e cura, deve andare da solo a cercarsi lo specialista e gli appuntamenti per gli esami. Questo provoca perdita di tempo e replicazioni di consulti ed esami. Mentre forse l’INFORMATIZZAZIONE è progredita sugli aspetti economico-finanziari, molto poco si è fatto per quelli sanitari. UNA CARTELLA CLINICA ELETTRONICA UNICA consultabile sul web da parte di tutti i sanitari con cui entra in relazione il cittadino per mezzo di una semplice password in suo possesso permetterebbe una assistenza più efficace, più ricca di informazioni,più veloce e più sicura. Il potenziamento organico dei pronto soccorso ci sembra urgente anche per il ruolo che spesso hanno – improprio ma ineludibile - in favore di pazienti che non possono permettersi di pagare i costi richiesti per l’accesso al sistema.
RIDURRE I PERCORSI DEGLI ALIMENTI E DELLE MERCI e fare in modo che la spesa per forniture - oggi per il 55% va fuori provincia - possa rimanere nel territorio promuovendo per quanto possibile l’acquisto delle merci da produttori locali.
FAVORIRE L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE SUI FARMACI all’interno dell’azienda e ridurre le occasioni di ricorso dei medici alle sponsorizzazione dell’industria farmaceutica per la loro formazione. E’ più conveniente per la ASL pagare la partecipazione ad un congresso di un suo dipendente piuttosto che accettare la sponsorizzazione di una ditta farmaceutica: l’attitudine prescrittiva di quel dipendente sarà notevolmente ridotta. È inoltre necessario rendere pubblici gli eventi formativi sponsorizzati dall’industria farmaceutica ed i nomi di chi vi partecipa. Non dimentichiamo che il medico è un pubblico ufficiale.
FACILITARE L’ACCESSO DEI MIGRANTI AL SISTEMA SANITARIO, soprattutto con la disponibilità di mediatori culturali perché l’apertura prevista dalla Regione Puglia a tutti i livelli di assistenza non sia vanificata dalla insuperabilità degli ostacoli linguistici, formativi e culturali. È necessario prevedere nell’attività formativa dei dipendenti la diffusione della conoscenza della normativa in materia.
RIPRISTINARE IL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO a servizio dei lavoratori di tutta la provincia e della loro salute e non solo dei dipendenti della ASL per l’attività interna legata alla tutela della salute. E ciò con particolare riguardo ai lavoratori esposti a particolari rischi professionali che hanno bisogno di sorveglianza anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa (esposti all’amianto ed ad altri cancerogeni). Migliorare la cultura delle malattie e dei tumori occupazionali tra i medici in modo che possano assolvere agli obblighi di referto nei casi previsti dalla legge.
EFFETTUARE VISITE ISPETTIVE SEMESTRALI NELLE CARCERI COME PREVISTO DALLA NORMATIVA DEL 1975 al fine di verificare e correggere situazioni pericolose per la salute e la sicurezza dei detenuti, ascoltando rappresentanze dei detenuti e dei loro parenti, non limitandosi alla erogazione di prestazioni sanitarie e alla fornitura di presidi e farmaci.
POTENZIARE L’ATTIVITA’ EPIDEMIOLOGICA con particolare riferimento alle situazioni locali che presentano eccessi di mortalità per cause specifiche e tassi elevati di ospedalizzazione, e soprattutto introdurre l’utilizzo epidemiologico degli archivi sanitari elettronici (es. certificati di morte, schede di dimissioni ospedaliere, prescrizioni farmaceutiche, tipologia di esenzioni ticket, invalidità civili), per ottenere fonti sempre aggiornate al fine di correggere abitudini di vita, rischi ambientali, comportamenti assistenziali. Auspichiamo che nella prossima edizione del bilancio sociale ci sia una parte dedicata all’efficacia delle cure con studi di sopravvivenza sulle patologie di maggior interesse sociale.
COMUNICATO STAMPA MEDICINA DEMOCRATICA
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