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Brindisi, Licchello (Uil) sulla crisi economica



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Brindisi, 18/12/2008

Licchello (Uil) sulla crisi economica

L'anno che si sta chiudendo lascia in eredità una traccia significativamente negativa nella nostra società. Una crisi finanziaria senza precedenti, superiore perfino a quella del 1929 secondo la opinione degli economisti di tutto il mondo, sta provocando pesanti effetti alle economie di tutte le nazioni, grandi e piccole che siano.
In Italia, paese già gravato da annosi problemi agli occhi di tutti, le ripercussioni: precarietà sociale, disoccupazione potranno essere ancora più pesanti se non si attueranno provvedimenti mirati in grado di restituire potere d'acquisto ai lavoratori e pensionati per rilanciare i consumi, ricreando il circolo virtuoso dell'economia e dello sviluppo.
Al momento la crisi ha già causato chiusura di aziende e collocazione di migliaia di lavoratori in cassa integrazione ed, addirittura, licenziamenti nei settori produttivi e di servizio di prima fascia: commercio, agricoltura, industria chimica di base, settore manifatturiero, metalmeccanica, ecc. Grandi problemi che hanno necessità di soluzioni di grande spessore ed incisività politica che però, secondo noi della UIL, non vanno verso la direzione giusta perché non sono strutturali, ma legati a soluzioni tampone, poco lungimiranti ed ingannevoli che non forniscono certezze e sicurezza come invece è necessario.
Nel nostro territorio gli Amministratori locali, fino ad oggi impegnati nel loro sport preferito: la politica del NO! da sostenere sempre e comunque, sembra che si siano improvvisamente svegliati dal lungo letargo provocato da una cocciuta, quanto dannosa avversione verso tutto ciò che riguarda il sistema industriale, il suo sviluppo e la necessità di sostenerlo perché è origine di occupazione e sviluppo sociale. Il loro accanimento si è manifestato in tutti i modi possibili ed immaginabili, sopratutto quest'anno, tant'è che abbiamo pensato fossero ancora di più frenati dal fatto che il 2008 è stato un anno bisestile che, notoriamente, porta sfiga e quindi la loro rigida ostinazione derivasse da questo motivo.
Ora che l'anno sospetto volge alla fine, vicini alle feste di Natale e prossimi al 2009 un inaspettato miracolo: si sono liberati da questa paura e finalmente, Alè! Alè!....., Alleluia, Alleluia, sono diventati più sensibili ed accondiscendenti nel concedere le autorizzazioni per nuovi cantieri nell'area industriale. Una attenzione alquanto sorprendente se è vero che per alcuni progetti (vedi ITALGEST e la stessa SFIR, anche se per quest'ultima sono imminenti) sono stati necessari anni per ottenerli con danni incalcolabili per gli investimenti, mentre per altri (come ENIPOWER, EDIPOWER e FOTOVOLTAICO) sono passati pochi mesi e VOILÀ le autorizzazioni per i nuovi cantieri sono state concesse, così come velocemente si sono poi risolti i problemi di ITALGEST e la SFIR!. Chissà perché!!?
Una strano ripensamento, una inversione di tendenza quasi incomprensibile tanto che noi della UIL, attenti osservatori di questi fenomeni anomali di marca prettamente politica, abbiamo pensato che non c'entra l'anno sfigato mentre con più probabilità, in odore di novità ed interessi più personali, oggi, si ritorna a parlare SOLO di alcuni progetti sacrificando principi e certezze per assicurarsi altri anni di autorità politica e potere. Ma forse ci sbagliamo. C'è qualcuno in grado di chiarire questo dubbio? Se non è così allora chiediamo in quali aree verranno aperti i cantieri? Quale sarà il ruolo delle parti sociali? Il solito e cioè quello ampiamente collaudato in questi anni in cui vengono assunte decisioni da pochi intimi e chi ha veramente bisogno viene ignorato?
Saremo attenti e vigili facendo sentire la nostra voce affinché TUTTI coloro che hanno titolarità a presenziare e partecipare siano coinvolti ed ascoltati..

Il Segretario Generale Uil Antonio Licchello


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