Brindisi, 04/01/2009
MD e Salute Pubblica: "rianalizzare gli studi sulle morti del Petrolchimico"
Il 1° dicembre scorso Salute Pubblica e Medicina Democratica hanno indirizzato la seguente lettera ad una lunga serie di autorità con competenza in materia sanitaria nella nostra regione perchè chiedano, sulla base di recenti evidenze scientifiche, all'Istituto Superiore di Sanità di rianalizzare gli studi di mortalità sui lavoratori dei petrolchimici di Brindisi e Manfredonia dai quali si sono ricavate sinora informazioni erroneamente rassicuranti. La rianalisi degli
studi sarebbe di grande interesse per quei lavoratori esposti ed
ancora in salute che potrebbero beneficiare di misure di prevenzione.
Al Presidente della Giunta Regionale Puglia On Nichi Vendola, All'Assessore Regionale Politiche della Salute Puglia Dott. Alberto Tedesco, Al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Foggia On Antonio Pepe, Al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Brindisi Dott. Michele Errico, Al Sindaco della Città di Brindisi On Domenico Mennitti,
Al Sindaco della Città di Manfredonia Avv. Francesco Paolo Campo, Al Direttore Generale dell'ARPA Puglia Prof. Giorgio Assennato, Al Direttore Generale della ASL di Foggia Dott. Ruggiero Castrignanò, Al Direttore Generale della ASL di Brindisi Dott. Rodolfo Rollo, Al Presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Foggia Dott. Salvatore Onorati,
Al Presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Brindisi Dott. Emanuele Vinci
Oggetto: RICHIESTA DI RIANALISI E AGGIORNAMENTO DEGLI STUDI SULLE MORTI DI LAVORATORI NEL PETROLCHIMICO DI BRINDISI E MANFREDONIA.
Nel 1995 la Procura della Repubblica di Brindisi, a seguito della
trasmissione di una notizia di reato proveniente dalla Procura della
Repubblica di Venezia, avviava una indagine giudiziaria per decessi e
malattie professionali tra i lavoratori addetti alla produzione ed
alla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero (CVM) nella
stabilimento petrolchimico di Brindisi. Nel gennaio 1997 Medicina
Democratica – Movimento di Lotta per la Salute (MD) presentava un
esposto riguardante la situazione di inquinamento ambientale e di
danno sanitario emergente da notizie di stampa e da indagini
epidemiologiche condotte sull'area ad alto rischio di crisi ambientale
di Brindisi. Nell'ambito di detta indagine giudiziaria i magistrati
inquirenti ritennero di far eseguire uno studio di coorte tra i
lavoratori esposti al CVM e PVC e di affidarne l'incarico al Prof
Cesare Maltoni direttore della Fondazione Ramazzini di Bologna. Nel
2000 il Prof Maltoni presentò i risultati dello studio che mise in
evidenza eccessi di mortalità per alcuni tumori tra i lavoratori
indagati. Risulta che l'analisi statistica della coorte sia stata
condotta da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità i quali
hanno fatto parte per un certo periodo del gruppo dei consulenti della
Procura della Repubblica di Brindisi. I predetti ricercatori
suggerirono ai magistrati inquirenti, in una corrispondenza rivenuta
in atti, di rivedere i criteri di composizione della coorte per essere
certi della solidità dei risultati. Uno dei risultati sorprendenti che
lo studio ha evidenziato è la minore mortalità generale nel gruppo di
lavoratori rispetto a quella della popolazione generale.
Questo risultato si può riscontrare in un altro studio di coorte
lavorativa condotto dagli stessi ricercatori dell'Istituto Superiore
di Sanità nell'ambito di una indagine giudiziaria promossa dalla
Procura della Repubblica di Foggia nel 1995. La morte era quella
degli esposti ad anidride arseniosa nel petrolchimico di Manfredonia.
Detta indagine, pur evidenziando un eccesso di mortalità per alcuni
tumori tra i lavoratori esposti all'arsenico fuoriuscito nel corso
dell'incidente industriale del 26 settembre 1976, riportarono anche in
questa situazione una minore mortalità generale nella coorte
lavorativa rispetto alla popolazione generale.
Poiché un analogo rilievo era stato evidenziato dagli stessi
ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità nello studio di coorte
sui lavoratori esposti al CVM ed al suo polimero PVC nello
stabilimento Montedison di Porto Marghera, la Procura della Repubblica
di Venezia ritenne nel 2001 di disporre una rianalisi della mortalità
di quella coorte lavorativa sulla base di un differente presupposto
scientifico. E cioè che non si dovesse confrontare la mortalità di una
coorte lavorativa con quella della popolazione generale per la
semplice nozione che la prima è sicuramente caratterizzata da una
condizione di salute migliore della seconda, fenomeno questo noto con
l'espressione "effetto lavoratore sano". Pertanto la rianalisi
condotta sulla coorte di Porto Marghera ha confrontato gruppi di
lavoratori esposti a CVM e PVC con lavoratori dello stesso
stabilimento non esposti o poco esposti rilevando una mortalità
generale superiore negli esposti rispetto al confronto (1). Sulla base
di tale studio è stato possibile stabilire quanti decessi in più
rispetto al numero atteso possono essere attribuiti all'esposizione
alle predette sostanze cancerogene.
Da quanto fin qui rappresentato emerge la necessità che gli studi
condotti sulle coorti lavorative di Brindisi e Manfredonia siano
riesaminati ed aggiornati per ragioni di salute pubblica secondo il
presupposto che i gruppi più esposti a quei cancerogeni lavorativi
(CVM, PVC ed arsenico) debbano essere confrontati non già con la
popolazione generale ma con gruppi di lavoratori della stessa
industria meno esposti o, meglio ancora, non esposti affatto ai
cancerogeni su descritti . L'analisi separata dei gruppi omogenei di
esposizione (escludendo i lavoratori non esposti o pochissimo esposti
dal gruppo esposto per utilizzarli come riferimento) permette di
evitare pericolose diluizioni che producono errate sottostime del
rischio.
Dall'esito di detta rianalisi potranno sicuramente scaturire azioni di
prevenzione nei riguardi dei lavoratori non più esposti ma a rischio
di ammalarsi.
Pertanto con la presente si intende chiedere alle SS.LL. di
intervenire presso l'Istituto Superiore di Sanità per proporre la
rianalisi e l'aggiornamento degli studi delle coorti lavorative dei
petrolchimici di Brindisi e di Manfredonia o in subordine di
richiedere all'Istituto medesimo i "data base" relativi alle coorti
medesime in modo che la rianalisi possa essere condotta in loco
dall'osservatorio epidemiologico regionale, dalle unità di
epidemiologia delle relative ASL con il supporto del registro tumori
regionale e delle strutture di epidemiologia degli enti pubblici di
ricerca presenti in regione (IFC-CNR Lecce).
Nella speranza di essere riusciti a mettere in sufficiente rilievo
l'interesse che può derivare per la salute pubblica
dall'approfondimento dei predetti studi epidemiologici, preghiamo le
SS.LL. di voler aderire al presente invito e di voler informare la
scrivente associazione sulle determinazioni a riguardo.
Distinti saluti
Stefano Palmisano - Associazione "Salute Pubblica"
Gino Stasi - "Medicina Democratica"
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