Brindisi, 09/01/2009
Romano (PD) sul PAL della Asl di Brindisi
La presentazione del PAL (Piano di Azione Locale) della Direzione Genarale della ASL di Brindisi, ha dato l’avvio alla fase di consultazione che si concluderà, presumibilmente entro la fine di marzo, con l’approvazione definitiva dello Strumento di Programmazione Sanitaria per la provincia di Brindisi.
Dopo di allora si potrà parlare di scelte definitive.
Nel merito affermo che il PAL presentato è una ipotesi da cui partire per migliorarlo.
Va uniformato ai vincoli posti dal Piano della Salute che sono:
1) l’approvazione definitiva del PAL rende operative tutte le scelte in esso contenute;
2) le dismissioni (trasferimenti, accorpamenti) devono avvenire soltanto dopo le attivazioni;
3) La “Welfare community” deve armonizzare l’offerta di sanità sul territorio lungo due direttrici: la deospedalizzazione e la prevenzione.
Sull’offerta ospedaliera ritengo primari gli obiettivi dell’Ospedale di distretto San Pietro Vernotico Mesagne, della costruzione di un Ospedale intermedio del nord brindisino, della “Misssion” dell’Ospedale di Ceglie Messapica come centro risvegli e per la gestione dell’intero percorso riabilitativo in ambito neuromotorio, integrando in esso l‘attuale centro di Neurolesi e Motolesi.
L’Ospedale di base Mesagne San Pietro Vernotico con tutte le specialità previste, compreso ostetricia e pediatria, va in continuità con la delibera del 2007 (approvata dalla Giunta regionale) con cui si trasferiscono dal “Perrino”, ad isorisorse, posti letto di chirurgia a Mesagne e di ortopedia a San Pietro Vernotico, con posti letto di Day Surgery invertiti.
Tale scelta è indispensabile per erogagare prestazioni sanitarie ospedaliere di base come filtro verso il “Perrino” e come supporto essenziale al polo della riabilitazione cardio respiratoria.
Gli ospedali di Ostuni e Fasano vanno configurati oggi come Ospedale intermedio prevedendo tutto ciò che mette in sicurezza l’urgenza chirurgica e medica.
Per il “Perrino”, al pari ti tutti gli Ospedali di eccellenza, di Pronto Soccorso hanno bisogno di due percorsi di accettazione, uno per l’urgenza e l’altro per la elezione che può essere indirizzata verso il territorio.
Ancora, reparti che, in emergenza non hanno bisogno della rianimazione possono essere trasferiti liberando spazi che potrebbero ospitare ciò che oggi il “Perrino” non ha e dovrebbe avere?
Infine, ma questo non attiene al PAL, occorre una strategia chiara per valorizzare le diverse professionalità presenti nei nostri ospedali ad iniziare dal “Perrino”; scelte sbagliate potrebbero compromettere l’obiettivo dell’Ospedale di eccellenza.
Per i Distretti occorre comunque partire dalla decisione regionale che riconosce l’ambito ottimale nella forbice 60 – 80.000 abitanti e questo consente alla nostra provincia di avere sei distretti.
Del resto il Distretto di Mesagne, con circa 106.000 abitanti e con nove comuni di riferimento, non potrà essere “Welfare Community”.
Ripristinare il distretto di San Pietro Vernotico diviene una necessità tenendo anche presente che una parte importante dei servizi territoriali sono già organizzati su sei ambiti (Ufficio di igiene e sanità pubblica, tossicodipendenze, consultori familiari).
Infine nella consapevolezza che la tutela della salute va oltre l’ambito medico sanitario, va posta grande attenzione alla tutela dell’ambiente della salute dei lavoratori, con specifiche iniziative di potenziamento del Dipartimento di prevenzione e dei servizi territoriali.
Giuseppe Romano
Ufficio di Presidenza Gruppo consiliare PD
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