Brindisi, 16/01/2009
La Femca Cisl sulla crisi economica
La grande crisi internazionale che sta stravolgendo tutto il sistema produttivo ed industriale nel nostro Paese, non ha lasciato indenne il nostro territorio.
I grandi gruppi industriali hanno congelato i già preannunciati investimenti, stanno temporeggiando, aspettando tempi migliori, sulla ufficializzazione di eventuali nuovi piani industriali.
In un clima di estrema indeterminatezza nessuno osa scomettere sull’immediato futuro.
Le piccole e medie imprese, presenti sul nostro territorio, sono state quelle che per prime hanno avvertito lo stato di crisi, proprio perché sono più deboli, più vulnerabili e le più esposte alla criticità dei mercati.
Segnali preoccupanti si avvertono specialmente nel settore manifatturiero, perché strettamente legate alle commesse dei grandi gruppi industriali; ma non si può esasperare la situazione con messaggi mediatici, affermando chiusura in massa di siti produttivi.
Questa Organizzazione ha voluto lanciare messaggi allarmanti di quello che sta vivendo il territorio; l’effetto domino che si rischia di innescare nel pur misero indotto che la grande impresa ha prodotto. Ha voluto rimarcare che molto della piccola e media impresa locale è spesso caratterizzata da conduzioni artigianali e che quindi i lavoratori che vi operano (se non si modificano le normative vigenti) rischiano di non avere le coperture sociali, come la grande industria. E a supportare tale tesi si citavano alcuni esempi di aziende che stanno cessando l’attività (Europlastic Sud) o di altre che stanno vivendo momenti congiunturali di criticità quali Telcom o la TF Plast di Ostuni. Che vogliamo ribadire è in difficoltà di commesse; ha avviato la procedura di CIGS in deroga; è un’azienda di carattere artigianale, ma rimane, comunque, un’azienda solida ed in attività.
Non vorremmo che informazioni riporate in termini non propriamente corrette, possano accentuare lo stato di criticità di tali Imprese sia nei confronti delle aziende committenti, sia dei mercati di sbocco e sia del sistema creditizio. Il grido d’allarme è veritiero, ma non vorremmo essere tacciati, per questo, di essere, anche noi, artefici di un processo di accellerazione con facili allarmismi.
COMUNICATO STAMPA
F . E . M . C . A . - C . I . S . L . Territoriale
Federazione Energia Moda Chimica ed Affini
|