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Roma, Federalismo: Nota congiunta dei Senatori del PD della Puglia



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Roma, 22/01/2009

Federalismo: Nota congiunta dei Senatori del PD della Puglia

Il federalismo fiscale, licenziato in questi giorni dal Senato, è stato il primo banco di prova di un confronto che nei prossimi mesi ci vedrà impegnati su più fronti.
Il lavoro nelle Commissioni affari costituzionali, bilancio e finanze è durato diverse settimane con un confronto con il Governo che ha permesso di modificare in più parti l'impostazione iniziale del disegno di legge. Infatti molte nostre obiezioni sono state recepite nel testo definitivo, avendo la concreta percezione che si potesse andare aldilà di un semplice scontro sul rapporto di forza tra maggioranza e opposizione, come spesso traspare dal dibattito politico sui mass-media.
Come senatori pugliesi abbiamo dovuto lavorare molto per modificare radicalmente l'impostazione originaria data dal Governo che rischiava di creare grossi squilibri tra le regioni del mezzogiorno e quelle settentrionali.
Ed infatti siamo riusciti a far passare tra i principi della legge delega il riferimento al 4° comma dell'art. 119 della Costituzione che impone il finanziamento integrale delle funzioni pubbliche di comuni, province e regioni così affermando il principio del riequilibrio sostanziale della capacità economica degli enti locali delle diverse aree del Paese.
Sono stati aggiunti il trasporto pubblico locale, l'edilizia scolastica, i servizi per l'infanzia e l'adolescenza tra le materie per le quali lo Stato deve garantire i livelli essenziali delle prestazioni ed è stato chiarito che la regione di riferimento, per l'individuazione della perequazione in ordine ai livelli essenziali delle prestazioni, è quella a "più alta capacità fiscale", permettendo in tal modo di tarare il livello del finanziamento delle regioni sud sui livelli di quelle più ricche.
Le stesse regioni del Sud beneficeranno nella loro azione di governo del metodo della programmazione pluriennale degli interventi speciali e dei fondi europei senza essere alla speranza delle manovre finanziarie annuali, potendo in tal modo programmare le spese per gli investimenti per un ragionevole periodo di tempo utile alla loro conclusione.
A tal proposito particolarmente significativo è stato l'accoglimento dell'emendamento proposto dai senatori della Puglia, che stabilisce definitivamente i fondi europei come non sostitutivi dei contributi speciali dello Stato.
Tuttavia permangono ancora molti punti oscuri nel disegno approvato e che hanno giustificato la nostra astensione sulle votazioni conclusive al disegno di legge sul federalismo fiscale.
Prima di tutto l'inspiegabile accelerazione impressa all'approvazione, che alimenta il sospetto di una cambiale messa all'incasso dalla Lega Nord, con il risultato di aver costretto il Parlamento ad affrontare la questione senza aver prima individuato quali siano le materie su cui devono essere garantiti i livelli essenziali delle prestazioni, come impone la Costituzione all’articolo 117 lettere m) e p).
A ciò si aggiunge l'assoluta mancanza di simulazioni sugli effetti finanziari del federalismo fiscale in quanto tutto fondato su una legge delega assolutamente generica ed un rinvio ai decreti delegati, che saranno affrontati dalla costituenda commissione parlamentare per il federalismo, su cui si concentreranno le partite veramente importanti per la nostra Puglia e per il Sud più in generale.
Il rischio da più parti paventato e da noi condiviso è di un aumento dei centri di spesa con l'aumento delle funzioni degli enti locali ed un conseguente aumento della pressione fiscale.
Ci è dispiaciuto non poter avere né in Aula né in Commissione alcuna interlocuzione con ministri del sud: il Governo è stato sempre rappresentato dai ministri Bossi e Calderoli!

COMUNICATO STAMPA A FIRMA DEI SENATORI:
Procacci Giovanni, Maritati Alberto, Mongiello Colomba, Tomaselli Salvatore, De Castro Paolo


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