Bari, 18/02/2009
Emissioni nocive petrolchimico Brindisi: sì, no, forse “serve un monitoraggio costante”
Non c’è la possibilità di stabilire un rapporto causa effetto tra i black out dell’estate 2008 nel petrolchimico di Brindisi e l’aumento di idrocarburi aromatici rilevato dalle centraline dell’Arpa.
L’audizione dei responsabili delle aziende e dell’Agenzia ambientale non ha fatto chiarezza su tutti gli aspetti e “proprio per questo – ha fatto presente il presidente alla commissione ambiente del Consiglio regionale, Pietro Mita – si rafforza l’esigenza che l’Arpa stessa mantenga un monitoraggio costante nell’area, a salvaguardia della salute dei cittadini e in risposta a legittime preoccupazioni emerse in questi mesi”.
Per Mita, “bisogna prendere atto che la possibilità di emissioni inquinanti non può essere esclusa dopo l’accensione delle torce a impianti fermi per mancanza di energia elettrica. Capisco il punto di vista delle aziende ed apprezzo lo spirito di collaborazione, ma va condiviso l’approccio prudenziale dell’Arpa, che ha indicato prescrizioni a garanzia della salute e sicurezza”.
“È interesse della Regione controllare ogni fonte di emissioni nocive e la commissione è impegnata a seguire questi procedimenti, come nel caso Ilva Taranto - ha aggiunto il presidente - il nostro lavoro non è affatto concluso, anche in questo ulteriore significativo polo industriale vogliamo insistere in una funzione che sentiamo di dover svolgere in nome dei pugliesi. Verificare l’impatto ambientale a Brindisi ha questo significato, ricordando che la Regione è anche impegnata non solo a far rispettare ma anche a ridurre i limiti di legge degli inquinanti in atmosfera, come misura cautelare decisiva”.
È stato il consigliere regionale brindisino Marcello Rollo a chiedere l’approfondimento in commissione, in seguito a diversi black out tra agosto e settembre. Provocando l’interruzione forzata del ciclo produttivo, come aveva fatto notare - hanno causato l’attivazione delle torce, impianti di sicurezza che dovrebbero bruciare ogni sostanza, rilasciando solo acqua e anidride carbonica. L’esponente del Pdl, assente dall’audizione per ragioni familiari, aveva sollecitato risposte sulle “presunte emissioni nocive”.
Polimeri Europa, rappresentata dal direttore dello stabilimento che occupa metà dei 460 ettari dell’ex area del Petrolchimico e produce chimica di base (etilene, propilene...), ha escluso qualsiasi correlazione tra l’accensione delle torce in quattro interruzioni dell’alimentazione elettrica e le rilevazioni di idrocarburi policiclici aromatici. L’ing. Paolo Zuccarini ha sostenuto che gli impianti sono a norma con tutte le certificazioni di sicurezza e che in ogni episodio i sistemi sono “puntualmente intervenuti ed hanno operato correttamente”.
Un solo evento ha riguardato Basel Brindisi, produttrice di materie plastiche avanzate. Il direttore Giancarlo De Natale ha “escluso nella maniera più assoluta” che possano essere state rilasciate sostanze nocive. “Il ciclo produttivo – ha informato – impiega materie prime di qualità ed è servito da un sistema torcia di tecnologia recentissima”.
L’Arpa ha rilevato la fuoriuscita di fumi neri in coincidenza dell’attività delle torce, “segno di cattiva combustione”, secondo il dirigente della sezione di Brindisi, Aurelio Calabrese. Se è vero che “non si è in condizione di conoscere se ci sia stata effettivamente – ha detto - vanno comunque ridotti gli episodi, provocate meno accensioni. Le aziende devono intervenire dotandosi di sistemi di recupero dei gas, dimensionare ogni torcia al doppio della portata massima, provvedere a sistemi alternativi di approvvigionamento elettrico. Quanto alla garanzia che venga emessa effettivamente solo anidride, l’agenzia propone di installare in ogni torcia misuratori di gas, sistemi di prelievo e di registrazione video della combustione.
“Tutto, per rassicurare la popolazione e cancellare anche solo il sospetto di effetti negativi sulla qualità dell’aria e ricadute ambientali importanti”, ha insistito il presidente Mita.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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