Brindisi, 30/07/2004

Rigassificatore, Forum: un patto per l'area jonico-salentina

Abbiamo in questi giorni appreso che la società spagnola “Gas Natural” sta coltivando il progetto di realizzare un rigasificatore a Taranto, impianto questo che determinerebbe in quella città un ulteriore appesantimento della già precaria situazione ambientale. Un rigasificatore quindi a Brindisi sulla costa adriatica ed un altro ad una settantina di chilometri di distanza sulla costa ionica, tutti e due a ridosso di popolose città che già subiscono danni da inquinamento e sono esposte a seri rischi di incidenti industriali.
Due città nelle cui acque possono transitare e forse attraccare sommergibili a propulsione nucleare con i connessi pericoli, due territori sprovvisti peraltro di adeguati piani di emergenza atti a proteggere le popolazioni in caso di incidenti rilevanti. Due realtà che sembrano essere state scelte come sedi “privilegiate” di tutti gli insediamenti che inquinano, deturpano e minacciano la salute e la incolumità dei cittadini. Due realtà peraltro ampiamente militarizzate ed esposte quindi ad ulteriori rischi.
E’ questa l’ inquietante conseguenza di logiche politiche per le quali più grave è il degrado ambientale di un territorio, più facile è la realizzazione in esso di impianti rischiosi da parte di poteri che confidano in una sopportabilità senza limiti delle popolazioni che vi risiedono. C’è allora bisogno di legare con un’intesa di gemellaggio le espressioni istituzionali e politiche che a Brindisi e a Taranto si oppongono a questi dissennati progetti. Un patto che dovrebbe estendersi all’Amministrazione Provinciale di Lecce il cui presidente, sen. Pellegrino, ha di recente riproposto l’unitarietà e l’interdipendenza di tutte le entità territoriali dell’area ionico-salentina sottolineando l’esigenza di un suo diverso sviluppo da costruire sul modello di un’economia rispettosa dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle vocazioni locali.
E ciò anche in considerazione del fatto che sulla provincia leccese, specialmente nella sua parte settentrionale, ricadono pesantemente le conseguenze ambientali e sanitarie degli inquinamenti prodotti a Brindisi e a Taranto. E ricadrebbero anche le disastrose conseguenze di incidenti che si potrebbero verificare nei progettati rigasificatori.
Un “patto” poi di protesta e di proposta è necessario anche per raccordare ed unire subito le diverse espressioni del movimento ambientalista di Brindisi, Taranto e Lecce perché senza una forte pressione di base è molto probabile che le politiche industriali sinora attuate continueranno a trattare l’area ionico-salentina come una terra senza diritti da utilizzare a piacimento sotto la costante minaccia del ricatto occupazionale.
Noi del Forum crediamo che sia proprio questa la via da seguire e siamo pronti ad accogliere e a sostenere qualsiasi segnale positivo lanciato nella indicata direzione.

COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO