Brindisi, 30/07/2004
Rigassificatore: redazionale di Puglia Tv
Riportiamo integralmente il testo di un redazionale di Puglia tv sul rigassificatore a Brindisi andato in onda nella prima edizione odierna del videogiornale.
Continuiamo i nostri servizi d’informazione sulla vicenda rigassificatore perchè ci sembbra importante far sapere ai
brindisini come stanno effettivamente le cose.
C’è molta disinformazione sulla questione in quanto poco o niente si è detto sulla preparazione giuridica che una iniziativa
del genere ha richiesto.
Intanto c’e’ da dire che il rigasisifcatore a Brindisi è frutto di un accordo tra Berlusconi e Blair e quindi riguarda i
massimi esponenti di due governi molto importanti in Europa.
Poi la creazione di una società mista tra Britsh gas, l’azienda leader inglese in questo settore, e l’Enel, azienda
che praticamente detiene il monopolio in Italia del settore energetico, dimostra che l’affare rigassificatore a Brindisi
era, e forse lo è ancora, una questione di grandissima importanza.
Infatti non si deve considerare solo la questione ristretta alla nostra città, bensi verificare a cosa dovrà servire
l’impianto brindisino. E proprio sul fatto che si tratterà di un impianto strategico per lo smistamento del gas non solo in italia,
ma soprattutto in altri paesi, si gioca tutta la partita.
Non vogliamo dilungarci troppo sui diversi interessi economici che ci sono dietro questo investimento, ma è fin troppo
chiaro che, per consentire la costruzione di questo impianto, si sono utilizzate tutte le forme possibili di leggi e di
autorizzazioni nel modo più sbrigativo possibile.
Per questo abbiamo da tempo sostenuto che gli enti locali istituzionali sono stati messi fuori gioco, perchè era fin
troppo semplice immaginare che nessuno a Brindisi, nella situazione della nostra zona industriale, avrebbe tollerato la
presenza di un simile impianto, soprattutto dopo aver imposto un gruppo di centrali come le nostre.
Insomma non si poteva rischiare di mettersi a discuetere con i partiti locali, con i singoli consiglieri e così via.
Ed allora con l’ausilio di gruppi di esperti veri, si è avviato a tavolino lo studio scientifico di come fare per
aggirare ogni possibile osctacolo. La legge c’era e cioè la 340 del 2000, bastava applicarla.
Adesso quindi è praticamente quasi impossibile bloccare la costruzione del rigassificatore, salvo che non lo decida il
goveno nazionale.
Infatti il decreto, che è bene ribadirlo per serietà d’informazione è stato emesso ed è valido, può essere revocato solo
dallo stesso governo, qualora siano intervenuti fatti nuovi da quando è stato emesso il primo porvvedimento ad oggi.
E’ fin troppo chiaro che solo una volontà politica del governo potrà bloccare l’iter del rigassificatore.
Certo il comitato portuale potrà frapporre ostacoli, ma solo per allungare i tempi (e già è un fatto positivo),
ed allora se il Sindaco ed il Presdiente della Provincia vogliono provare a fare qualcosa lo potranno fare in quella sede,
affrontando l’unico problema sul quale ancora ci può attaccare e cioè il progetto definitivo ed eventuali nuove situazioni
che siano emerse in questi mesi dal novermbre del 2003 ad oggi.
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