Bari, 26/02/2009
Riformato il sistema fieristico pugliese
“Sono molto soddisfatto per il voto di astensione della minoranza e perché per la prima volta in Puglia, con l’approvazione di questa legge, si obbliga la trasformazione della gestione dei quartieri fieristici in Spa, società per azioni.
Questo significa l’apertura al mercato, al privato e alla concorrenza ed è il punto qualificante di questa legge che ha visto la luce dopo un anno e mezzo di lavoro e di condivisione con le varie parti sociali, compresi i quartieri fieristici.
Spero a questo punto che gli Enti fieristici colgano l’importanza d questa legge e che la applichino quanto prima.
Noi abbiamo loro fornito lo strumento che consente di rompere la vecchia governance pubblica e di rilanciare l’intero sistema fieristico regionale”.
Soddisfatto dunque il vicepresidente della giunta regionale Sandro Frisullo per l’approvazione del ddl “Promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale”, al termine di una lunga e proficua discussione sull’articolato (la discussione generale era già stata fatta a dicembre dello scorso anno) che ha impegnato l’Aula fino al voto finale.
Tra i punti maggiormente in discussione proprio l’apertura ai privati che nel testo del governo (comma 3 art 1) avrebbe dovuto rappresentare il 51% della nuova compagine societaria. Due emendamenti però (a firma di Sannicandro da una parte e di Ruocco dall’altra) con i quali si chiedeva la soppressione dell’intero comma 3 e la successiva proposta di mediazione del presidente del gruppo dei Socialisti Autonomisti Alberto Tedesco tesa invece a modificare il comma e non a cancellarlo, hanno modificato l’orientamento del governo.
Un sub emendamento condiviso quindi ha cancellato “l’obbligo della maggioranza privata del capitale sociale”. Niente più cioè obbligo del 51% ai privati.
Nel corso della discussione, Arcangelo Sannicandro (Rc) ha sottolineato ‘pacatamente’ come “in nessuna legislazione ci fosse il vincolo del 51% a favore dei privati” mentre per Roberto Ruocco “lasciare l’obbligo del 51% ai privati avrebbe potuto significare condannare a morte la fiera di Foggia”.
Poi la mediazione di Alberto Tedesco, servita da una parte “a svelenire il clima dell’Aula e a superare un approccio conflittuale che non ci porta da nessuna parte” e dall’altra “ad invitare il governo a riconsiderare la sua posizione, lasciando al mercato la libertà di entrare nella compagine societaria delle future Spa, nella misura che si desidera senza porre vincoli”.
Tra gli altri emendamenti approvati (complessivamente sono stati una ventina gli emendamenti presentati sia da parte della maggioranza che da parte della minoranza) quelli che, presentati in Aula da Dario Stefàno presidente della quarta commissione consiliare, rappresentano le istanze del territorio foggiano.
In particolare, Stefàno, su mandato della commissione, ha incontrato i rappresentanti della fiera di Foggia e delle istituzioni locali (il sindaco del capoluogo dauno e il presidente della Provincia). “Con l’approvazione di questi due emendamenti (il 13 e il 15) – ha detto Stefàno - abbiamo tenuto conto delle perplessità espresse dai rappresentanti dell’area foggiana senza però venir meno al principio della privatizzazione che dà a questo ddl un’impronta riformatrice molto importante”.
Sostanzialmente, ci saranno sei mesi di tempo per l’adeguamento dell’assetto giuridico degli Enti fieristici regionali e in questo tempo sarà loro consentito di “proseguire l’attività di organizzazione e gestione delle manifestazioni fieristiche”.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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