Brindisi, 02/03/2009
La CGIL sul “Pacchetto Sicurezza”: "imbarbarimento politico, culturale ed etico del governo"
L’approvazione del DDL sul “pacchetto sicurezza”, in ordine alla possibilità dei medici di denunciare gli immigrati irregolari, è in palese violazione dell’art.32 della Costituzione, del Codice Etico dei Medici Italiani e della dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che sono ispirati dal medesimo principio di custodire l’universalità del Diritto alla Salute.
Tempestiva ed opportuna è stata, anche, la presa di posizione del Presidente della Regione Puglia, Nicola Vendola, nei confronti dell’avversato DDL del Governo Berlusconi, mettendo in campo una serie di iniziative di contrasto dello stesso, che presenta gravi implicazioni sia sul piano normativo ed etico – deontologico che su quello più strettamente sanitario ed epidemiologico.
La paura degli immigrati di essere denunciati, può avere un effetto boomerang sulla intera organizzazione sanitaria, ovvero: la marginalizzazione sanitaria della popolazione straniera presente sul nostro territorio; il propagarsi di una medicina parallela (cura abusiva); il consequenziale diffondersi di patologie trasmissibili; l’affermarsi del drammatico evento della “autoesclusione” dalle cure degli immigrati.
La delicatezza e la complessità dell’argomento impongono, quindi, che anche l’ASL BR adotti dei provvedimenti che siano efficienti ed efficaci a fronteggiare l’emergenza in atto.
Innanzitutto è necessario che il Distretto, attraverso i Consultori, favorisca e potenzi l’interazione di tutte le persone immigrate con i servizi sociosanitari e gli operatori al fine della maggiore efficacia dell’intervento e della rimozione degli ostacoli d’accesso rappresentati, di fatto, dal DDL in argomento.
Va da sé che codesta Azienda debba promuovere una incisiva attività di informazione strutturando uffici dedicati allo sviluppo dei servizi informativi sociosanitari transculturali, mediante anche l’inserimento e la formazione di specifiche figure professionali.
In definitiva, è opportuno programmare una organizzazione che abbia l’obbiettivo primario di intercettare i bisogni di salute della popolazione immigrata, diffondendo capillarmente l’assioma che la SALUTE NON HA PASSAPORTO e che la Sanità Pubblica Brindisina agirà nel pieno rispetto del dettato Costituzionale e della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, senza che ogni immigrato abbia paura di essere denunciato, così come hanno già avuto modo di dichiarare tutte le associazioni mediche interessate.
La CGIL di Brindisi denuncia l’imbarbarimento politico, culturale ed etico del governo, che non esercita solo una azione persecutoria verso i cittadini migranti, ma arriva a ledere la dignità e la responsabilità dei medici e di tutto il personale sanitario, rispetto ad un principio fondamentale del giuramento di ippocrate qual’è il segreto professionale.
Antonio Macchia Segretario Provinciale Sanità FP CGIL Nexhip Hyseni Responsabile Uff. Immigrazione CGIL
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Su Brundisium.net: L'intervento di Gugliemo Epifani Segr. Nazionale CGIL a Brindisi lo scorso 27.02.2009
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