Erchie, 13/03/2009
UDC: si dimette il commissario cittadino
Angelo Camassa, commissario cittadino dell'UDC di Erchie (Brindisi) ha annunciato le proprie dimissioni dall'incarico con una lettera aperta inviata agli on. Angelo Sanza, Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa.
Di seguito il testo della missiva:
Carissimi Onorevoli,
tralascio la storia remota, e quella prossima (dal 13 aprile 2008). Partiamo dal presente che guarda
al futuro.
Nel “manifesto per una nuova Italia” presentato a Todi, qualche giorno fa vi sono due
passaggi fondamentali rispetto allo sforzo politico che s’intende perseguire:
….. Non è questa la modernità politica che gli italiani pretendevano. Fingendo di costruire una
“democrazia degli elettori” si è, in realtà, dato vita ad una soffocante “democrazia delle
oligarchie”. Questo è il vero volto dell’Italia nel primo decennio del XXI secolo…..
…… Non un “terzo polo” di risulta tra due immutabili giganti bipolari, ma un’offerta politica, di
governo, di partecipazione democratica del tutto nuova, che nasca dalla “rottura” del finto
bipartitismo……
Belle parole e principi sani. Proposte che un uomo libero e forte non può non accogliere.
La traduzione politica, purtroppo, di questi enunciati fondativi è, perlomeno nella mia provincia
(Brindisi) e nel mio comune (Erchie):
a) “apriamo” ad esponenti politici (quando va bene) in rottura di qua e di là senza tener conto
della loro storia politica, (spesso in contraddizione con i principi), ma con presunte doti
elettorali (“democrazia delle oligarchie”);
b) la partecipazione democratica, in particolar modo di chi ha sostenuto (mettendoci la faccia e
l’impegno) il progetto Unione Di Centro nell’ultima e “difficile” elezione per il parlamento
nazionale, si tramuta o in un marginale coinvolgimento sulle scelte, anche su nuove
inclusioni, o addirittura ad imposizioni in nome di un’ipotetica crescita numerica finalizzata
a “rompere”, forse, il bipartitismo.
Dato il quadro, ritengo inconciliabile il prosieguo del mio impegno nell’ambito di una traduzione
eccessivamente pragmatista, di un progetto politico, ormai, consegnato alla teoria.
Nell’augurare buona fortuna a “questo” Vostro lavoro, vi porgo i miei più sentiti saluti.
Angelo Camassa
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