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Fano, 11/08/2004
Sequestro di immobili ad un boss brindisino
Nell'ambito della lotta al riciclaggio del denaro proveniente dal contrabbando, la Dia di Lecce, su disposizione della prima sezione penale del Tribunale di Brindisi, ha sequestrato un complesso immobiliare costituito da quattro appartamenti e da un locale a Fano (Pesaro) per un valore complessivo di 480.000 euro.
La proprietā degli immobili posti sotto sequestro č riconducibile al brindisino Cosimo Patronelli, 48 anni, sorvegliato speciale in quanto indagato per contrabbando di sigarette e rapina.
Il Patronelli trasferitosi da qualche anno a Fano, risulta aver avviato diverse attivitā imprenditoriali nell'interland Marchigiano.
Gli immobili sequestrati furono acquistati dalla "Brundisium costruzioni srl" di cui sono formalmente titolari al 50% le mogli di Patronelli e di Giacomo Greco: Daniela
Dalessano e Assunta Cucinelli.
Patronelli e Greco sono coinvolti nell'inchiesta "Coast to
coast" riguardante un'associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi.
Nel Novembre 2003 al Patronelli furono sequestrati beni immobili e capitali per circa un milione e mezzo di euro: due complessi residenziali, a Calcinelli di Saltara e a Metaurilia di Fano, tre terreni ubicati nelle campagne di Oria, ed alcuni locali destinati ad attivitā commerciali nel rione Commenda
di Brindisi, beni per la maggior parte intestati alla moglie del Patronelli, Daniela Dalessano.
Un provvedimento analogo era stato eseguito nell'Aprile 2003, sempre ad opera di personale della Dia, nei confronti di
Giacomo Greco.
Ma tra l'Aprile 2003 (data del sequestro sulle quote sociali appartenenti al Greco) ed il Novembre dello stesso anno (quando č avvenuto il sequestro nei confronti di Patronelli), l'immobile era stato ceduto a Cosimo Crocefisso Caputo, anch'egli pugliese residente a Fano.
Secondo gli inquirenti la compravendita č da considerarsi fittizzia (data la poca capacitā reddituale del Caputo) e, quindi, posta in atto al solo scopo di sottrarre il bene ai provvedimenti dell'autoritā giudiziaria.
Starā alle parti dimostrare la legittimitā della vendita nell'udienza giā fissata per la fine di ottobre, altrimenti interverrā il provvedimento di confisca.
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