Brindisi, 17/04/2009
La UIL sulla crisi industriale nel territorio brindisino
Viviamo ogni giorno, sempre più drammaticamente sulla nostra pelle, gli effetti di quella che è stata definita, da autorevoli economisti la peggior crisi economica internazionale dal dopoguerra in poi.
Crisi economica con pesanti ripercussioni anche sul nostro paese, confermata dallo stato di “recessione”, oramai riconosciuto da tutti.
E’ ben noto tra l’altro, come questo disastro ha coinvolto non solo le piccole e medie imprese, ma anche tutte le più grandi aziende che per anni nei vari settori hanno trascinato le economie di interi territori.
E’ indubbio quindi, che il collasso del sistema industriale del nostro paese, già di per sé mortificato per una mancanza nel corso dell’ultimo decennio di una seria politica industriale, ha causato la perdita di milioni di posti di lavoro riversando di conseguenza la crisi sull’economia reale.
La Uilcem di Brindisi, nel Direttivo provinciale dell' 8 aprile scorso, ha analizzato attentamente la realtà produttiva territoriale e le conseguenze che questa crisi comporta.
L’economia dell’intera provincia, e non solo, è stata per circa 50 anni letteralmente trascinata dal settore industriale composto da diverse aziende internazionali chimiche e farmaceutiche (Exxon Mobil, Sanofi Aventis), ed altri gruppi industriali (Eni, Polimeri Europa, LyondellBasell, Chemgas, Enipower) insediati nel petrolchimico.
Quindi è facilmente intuibile come questa crisi stia improvvisamente gettando nello sconforto più assoluto migliaia di lavoratori che da un giorno all’altro si ritrovano senza un posto di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, di usufruire di un ammortizzatore sociale.
Complessivamente ad oggi sono circa 500 i brindisini che sono già finiti nella roulette della cassa integrazione e mobilità o, peggio ancora, in quella del licenziamento. Si tratta di dipendenti di aziende importanti tra le quali, Europlastic Sud, Veolià, Sif, TF Plast, Telcom ed altre.
A questi bisogna aggiungere gli ormai storici 70 ex lavoratori delle società EVC e DOW non ancora ricollocati e in regime di “mobilità in deroga” sempre più difficile da rinnovare.
Inoltre è da considerare negativo il blocco dell'investimento da 35 milioni di euro effettuato dalla Lyondell/Basell con la conseguente riduzione di produzione di polipropilene. Tutto ciò sta causando danni anche alla Exxon Mobil.
L'Eni al momento non intende investire sulla pipe-line con la raffineria di Taranto, mentre Polimeri Europa in questi giorni ha ridotto notevolmente la produzione. Lo stesso sta avvenendo per la EniPower che è anche alle prese con problemi di affidabilità dei nuovi impianti a ciclo combinato.
La EdiPower e l'Enel Sud invece fermano o riducono le produzioni per mancanza di richiesta di energia elettrica. Un quadro senza ombra di dubbio non proprio confortante che necessita, secondo il nostro parere, di una attenzione particolare ai massimi livelli Istituzionali, Sindacali e Aziendali.
E’ chiaro che in tutta questa vicenda l'Eni fa la voce del padrone, mentre a pagarne le conseguenze sono sopratutto i lavoratori.
La Uilcem di Brindisi non intende assistere passivamente alla distruzione della chimica nel nostro paese.
Tutti noi dobbiamo impegnarci per tentare fino all'ultimo di far comprendere ai politici locali ed agli interlocutori datoriali che solo attraverso progetti seri e credibili si può rilanciare il settore industriale, in particolare quello chimico per ritornare a produrre ricchezza.
Vogliamo ricordare che per ogni posto di lavoro nella chimica si creano due posti di lavoro nell'indotto.
Per questi motivi riteniamo importante la riunione che si terrà il 22 c.m. a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione dell'Osservatorio nazionale della chimica, in cui saranno affrontati e discussi i problemi del comparto e tracciate le linee per rilanciare il settore in tutto il territorio nazionale.
La Uilcem provinciale insieme alla UIL di Brindisi ha presentato un progetto di fattibilità che potrà contribuire a determinare, finalmente, una svolta positiva all'economia del territorio.
Auspichiamo che sia firmato un protocollo d'intesa tra il Governo, Sindacato ed Enti locali per finalizzare gli obiettivi comuni, definendo nuovi investimenti per il rilancio di un settore quanto mai vitale per l'intera economia nazionale e territoriale.
La Segreteria Territoriale
UILCEM - Brindisi
|