Brindisi, 21/04/2009

Romano (PD):”scende in campo la demagogia di Saccomanno”

E’ veramente impressionante come il Sen. Saccomanno, attuale candidato Presidente alla Provincia, già assessore regionale alla sanità fino al 2000 e all’ambiente fino al 2005, e da tempo immemorabile acuto supervisore delle vicende sanitarie brindisine, dimostri un tale nervosismo ricorrendo alla tecnica collaudata degli attacchi alla suocera per difendere la nuora.

Il giudizio sulla sanità sua e di Fitto il corpo elettorale lo ha dato cinque anni fa, abbia la pazienza di attendere quello che l’elettore esprimerà il prossimo anno. Mi lusinga l’immeritato giudizio di “supremo sponsor della sanità brindisina”, stia tranquillo, non ho né la voglia né i mezzi per destituirlo.
Mi ha impressionato la capacità, a proposito dell’accorpamento a Lecce della Laurea in Scienze infermieristiche di Brindisi, della chiamata in correità di tutto lo scibile Istituzionale rimuovendo il nodo vero: che la causa prima degli accorpamenti sono i tagli imposti alle Università dalla Ministra Gelmini, rispetto alla qual cosa mi pare di non averlo letto. Come dimentica, parlando delle carenze di personale sanitario, della Legge n° 28 sua e dell’allora Presidente Fitto, che, storicizzando la spesa delle ASL, tagliò posti letto negli Ospedali, bloccò le dotazioni organiche e cristallizzò tutta la situazione.
La sofferenza del “Perrino” risale a quando, col trasferimento del “Di Summa”, furono dimenticate circa centocinquanta unità infermieristiche che la attuale maggioranza di centro sinistra, approvando la dotazione organica, ha fatto riemergere.

Ma queste cose il Sen. Saccomanno le conosce bene. Sono orgoglioso di essere riuscito ad ottenere, per Brindisi, moduli per la cardiochirurgia, per la chirurgia toracica, per la chirurgia pediatrica come sono contento di aver concluso la battaglia per la riattivazione degli Ospedali di Mesagne, San Pietro e Ceglie. Ed essendo convinto che il futuro della sanità si gioca tutto sulla deospedalizzazione, sulla domiciliazione della cura, sul rilancio della medicina territoriale, sulle azioni di screening della popolazione a rischio, ho sostenuto con testardaggine il ritorno ai sei distretti socio sanitari. La differenza di politica sanitaria sta tutta qui.
Saccomanno propone il ritorno alla sanità che accorpa reparti e che non ne apre altri, che chiude i nuovi servizi, che conferma la dimensione del distretto socio sanitario come semplice erogatore burocratico amministrativo. Niente di nuovo, avendolo già fatto. Io chiedo che si vada avanti, anche nelle more dei tagli ai posti letto e alla rivisitazione dei LEA annunciati dal Governo Berlusconi.

E per fare ciò, invito la Direzione Generale a non adagiarsi sul “non possumus” ed a rendere più funzionale la dotazione, attualmente “cristallizzata” da Leggi dell’era Fitto, alle esigenze dei reparti e dei servizi, a concertare con le parti, le migliori soluzioni possibili per migliorare le prestazioni. Comunque grazie per la possibilità offertami per esplicitare meglio le differenze; di questi tempi mestare

COMUNICATO SERVIZIO STAMPA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE

Romano-Saccomanno