Brindisi, 25/04/2009
Licchello (Uil): la classe politica responsabile della crisi di Brindisi"
La situazione di profonda crisi in cui si trova l'economia ed il sistema industriale brindisino, aggravata dalla recessione mondiale, sembra che non interessi più a nessuno neanche a coloro che sono stati gli artefici principali che, ancora oggi, fanno di tutto per aggravarla semplicemente ignorandola, distratti ed impegnati ad elaborare strategie e progetti per fini elettorali, preoccupati solo a confezionare frasi ad effetto e belle fotografie per manifesti e locandine da affiggere in ogni angolo della città, promettendo mari e monti, salvo poi a dimenticarsi di quanto promesso una volta eletti.
Parliamo della classe politica locale che ha grande responsabilità su quanto è successo.
Tutto questo ha accentuato la crisi economica e l'impoverimento delle famiglie che sono costrette a ridurre i consumi anche dei beni essenziali, quelli alimentari, come si evidenzia dalle denunce dei commercianti brindisini del settore che si uniscono alle proteste dei colleghi dell'abbigliamento e degli altri importanti sistemi di servizio.
Il circolo virtuoso della produzione industriale, della economia e del benessere si è interrotto provocando questo sfacelo.
Se le istituzioni locali avessero ascoltato la voce della UIL provinciale non saremmo arrivati alla situazione attuale.
Oggi, purtroppo, ci troviamo a fare i conti con questa contingenza negativa che continua a provocare precarietà sociale e perdita di posti di lavoro.
Tutti i suggerimenti proposti negli ultimi 5 anni sono stati ignorati.
Per ricordarlo, anche a noi stessi che pure non ne avremmo bisogno, li richiamiamo brevemente.
Alla fine della cantierizzazione di Enipower denunciammo subito la necessità di ulteriori investimenti per sostenere l'occupazione di ritorno, ma le istituzioni risposero di NO!
Anche per il ciclo dei rifiuti proponemmo di completare il circuito di smaltimento con la messa in marcia a regime dell'impianto di compostaggio che, lo ricordiamo, continua a costare alle tasche dei cittadini brindisini ben 30mila euro al mese, da fermo!
Per la UIL di Brindisi il rigassificatore era e continua ad essere la soluzione principale per alimentare la marcia delle centrali elettriche con materia prima a basso tasso di inquinamento, riducendo l'utilizzo del carbone.
Il progetto che prevedeva l'investimento del termo valorizzatore per la eliminazione dei rifiuti ospedalieri non avrebbe provocato quanto riportato dalla stampa nel settore sanitario.
Il ruolo di organismi di indirizzo come l'Osservatorio provinciale della chimica è stato minimizzato o, addirittura ignorato, impedendo il completamento di importanti intese come l'Accordo quadro di programma sulla chimica per cui anche per il Governo nazionale ha trascurato questa importante opportunità per il nostro territorio.
L'Arsenale militare ha subito drastici ridimensionamenti di personale ed attività logistiche con diminuzione di lavoratori senza che nessuno degli amministratori locali si sia preoccupato o interessato a difendere questo storico insediamento brindisino.
Il settore aeronautico, una grande potenzialità produttiva e di sviluppo, sopravvive grazie alla grande professionalità delle maestranze ed all'impegno del Sindacato.
Questi sono alcuni esempi di quanto danno ha procurato la politica cieca e poco lungimirante dei politici locali.
Dobbiamo ancora elencare le opportunità perdute?
La UIL di Brindisi non si ferma e richiama le Istituzioni alle loro responsabilità.
Continueremo a proporre ed a lottare per migliorare il drammatico contesto economico ed occupazionale in cui ci troviamo facendo sentire la sua voce di protesta a tutti i livelli.
Il Segretario provinciale
Antonio Licchello
COMUNICATO STAMPA UIL
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