Brindisi, 29/04/2009
Licchello (Uil): "rappresentanti istituzioni inadeguati"
I 2 massimi rappresentanti delle più importanti istituzioni locali: Provincia e Comune capoluogo alla fine del loro mandato dimostrano, ancora una volta la loro incapacità di gestire la pubblica amministrazione in maniera adeguata ai bisogni della intera comunità.
I più importanti organismi pubblici: il Consiglio provinciale ed il Consiglio comunale convocati l'altro giorno (quello provinciale in sessione straordinaria e monotematica per discutere sulle attività relative ai progetti comunitari e quello comunale per l'approvazione del bilancio di previsione 2009) non si sono svolti per l'assenza di molti consiglieri della maggioranza politica che regge le sorti di Brindisi e della Provincia.
In quello provinciale ci sono stati battibecchi e scambi di accuse tra assessori della coalizione di maggioranza, mentre l'assise comunale non ha neanche aperto i lavori perché l'aula era deserta: circostanza accaduta con stabile frequenza da qualche tempo.
Una chiara dimostrazione della inadeguatezza politica e della incapacità di governo praticata in questi anni che ha procurato tanti danni al tessuto sociale, economico e produttivo in tutto il territorio.
L'esperienza politica del presidente della provincia volge al termine, per sua scelta, finendo come è iniziata 5 anni addietro quando ha cominciato il mandato con piglio decisionale criticando tutto quello che i predecessori avevano realizzato, promettendo di migliorare servizi e strutture, adeguare e regolarizzare il personale, senza nessun risultato perché ad oggi è ancora aperta, tra le tante altre, la vertenza dei dipendenti che reclamano categorie e riconoscimenti di prestazioni non regolarmente pagati.
Il suo hobby di studioso e profondo conoscitore di testi antichi, molte volte da lui citati come esempio che ha illuminato la sua esperienza politica, non lo ha evidentemente aiutato nell'esercizio della funzione di pubblico amministratore in cui, notoriamente, non bastano i santi per risolvere i problemi.
Il sindaco, a sua volta, nel corso del mandato ha creduto forse di amministrare una comunità di un altro pianeta. Un luogo immaginario dove tutto si risolve con le parole e con i convegni in cui si presentano progetti straordinari e si concepiscono scenari e modelli di sviluppo strabilianti che hanno però un difetto di base: non si conoscono e non vengono citati i tempi occorrenti alla loro realizzazione, le risorse, le volontà politiche che non è scontato ci siano oggi.
La proiezione virtuale di un futuro ideale e fantastico basterà ad assicurare crescita e benessere per i nostri nipoti e pronipoti?
La realtà odierna, invece, è dura. Povertà diffusa, disoccupazione dilagante, aziende che licenziano, esercizi commerciali ed economia della città in grave affanno, colpita da una crisi epocale ed ancora quartieri degradati ed a rischio sicurezza. Il sindaco lascia ai cittadini la risoluzione di questi problemi.
La sua amministrazione fa acqua da tutte le parti (è il caso di ricordarlo?). Un atto vitale per la gestione della cosa pubblica, come il bilancio previsionale dell'esercizio contabile 2009, è diventato terreno di scontro senza esclusione di colpi tra assessori e consiglieri della maggioranza, in lotta tra di loro, che criticano a tutto spiano la politica che essi stessi hanno sostenuto per 5 anni!
È veramente il colmo? Non lo sappiamo ancora.
Il colmo deve ancora venire perché il sindaco si è ricandidato con un altro slogan ad effetto: proseguiamo il lavoro...... 5 anni ancora!!?
Il Segretario provinciale
Antonio Licchello
COMUNICATO STAMPA UIL
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