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Brindisi, Antonino: cambiare in maniera radicale il metodo di governo



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Brindisi, 24/09/2003

Antonino: cambiare in maniera radicale il metodo di governo

L’attuale situazione politico-amministrativa richiede alcuni chiarimenti, soprattutto per evitare chiavi di letture non rispondenti alla realtà.
Innanzitutto vorrei ribadire che la necessità di giungere ad una verifica politica è stata formulata in aula dai capigruppo della Margherita e del Centro Democratico a seguito della nascita del gruppo consiliare dell’Udeur e della mancata approvazione di alcuni atti deliberativi per i quali è stata contestata la formulazione. A tale richiesta ho fornito una risposta positiva. Il passo successivo è stato quello della conferenza dei capigruppo (svoltasi venerdì scorso) durante la quale si sono registrate numerose critiche nei confronti dell’operato dei singoli assessori. Ho ribadito, in tale sede, che l’Esecutivo è di natura “politica” in quanto composto su indicazioni dei singoli partiti. Non a caso, a suo tempo chiesi alle singole forze politiche di indicarmi gli uomini migliori da inserire in Giunta. Oggi ci si trova di fronte a pareri discordi circa la possibilità di attuare delle modifiche radicali e quindi dico subito con chiarezza di essere contrario a realizzare singoli cambiamenti. Allo stesso tempo, però, non voglio in alcun modo costringere i partiti a decidere in direzione di un cambiamento radicale, tanto più se si considera che con gli attuali assessori è nato e si va sempre più consolidando un rapporto che va ben oltre la politica, fatto di condivisioni e di sacrifici.
Resta inalterata, però, l’esigenza di cambiare in maniera radicale il metodo di governo. La situazione in cui siamo costretti ad operare è a dir poco drammatica, a causa dei minori trasferimenti di risorse da parte dello Stato, così come per effetto della nostra scelta di non aumentare in alcun modo le tasse a carico dei cittadini. A ciò si aggiunga che sono andati in crisi anche strumenti studiati con apposite leggi e non certo inventati dal sindaco di Brindisi (società miste e piani di impresa). E non si può non fare riferimento, infine, ai miliardi di debiti delle precedenti amministrazioni che siamo costretti a pagare noi.
Per questa ragione, da oggi in poi necessita un maggior rigore. Elimineremo le opere pubbliche che non sono generalmente condivise e che producono effetti negativi sul bilancio comunale. Attueremo una ristrutturazione delle società miste, confermando i servizi svolti e salvaguardando i posti di lavoro, pur facendo riferimento a gare d’appalto e quindi anche ad eventuali economie. Elimineremo tutti i benefit della politica (auto, telefonini, ecc.). Su tutto questo è importante che si manifesti il consenso della maggioranza, al di là di come si è riaggregata e partendo dal presupposto che l’appoggio all’Esecutivo si baserà su un mandato ben preciso, senza spazi discrezionali.
Con questi presupposti, la verifica si può chiudere anche venerdì prossimo. Non si può perdere altro tempo, visto che siamo in una fase delicata in cui si devono approvare i bilanci, il programma delle opere pubbliche e che sarà necessario un frequente coinvolgimento del consiglio comunale. Un consiglio che non può diventare terreno di scontri che coinvolgono altri livelli istituzionali prossimi al rinnovo. Per quanto mi riguarda, allo scopo di non generare dubbi, non ho esitato a tirarmi fuori dal Centro Democratico, anche se il movimento che ho fondato poteva garantirmi un futuro politico. A quel futuro, preferisco il futuro della città. Voglio finire il mio mandato nel modo migliore, ponendo le condizioni per la rinascita di Brindisi. Dopo di che tornerò ai miei affetti familiari, sperando che questa scelta, così dolorosa per chi fa politica da sempre, serva a far coagulare gli sforzi di tutti intorno alla città (parlamentari, consiglieri regionali, rappresentanti di enti e di categorie produttive, ecc.). Questo è il messaggio che darò ai partiti venerdì prossimo. Mi auguro che lo sappiano cogliere perché tutti insieme si possa uscire dalle secche in cui rischiamo di impantanarci.

Comunicato Stampa del Sindaco di Brindisi


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