Carito sul Documento della Diocesi in vista delle elezioni
In relazione al Documento in vista delle elezioni presentato a cura della commissione Diocesana per i problemi sociali e della Scuola Diocesana di formazione all’impegno sociopolitico non si può che condividerne i contenuti inerenti la necessaria moralità dei candidati e il sistema elettorale, d'altra parte ci sarebbe auspicato un intervento che invitasse i vari candidati a non strumentalizzare a fini elettoralistici immaggini inerenti alla visita del Santo Padre e a non esporre tali immagini addirittura nei comitati elettorali. Inoltre ci si consenta di osservare che già il richiamo a Don Sturzo e al suo storico appello agli uomini "liberi e forti" rappresenta di per sè un chiaro segnale di indirizzo elettorale e contrasta quindi con la conclamata neutralità della Chiesa rispetto ai partiti ( richiamata nel testo diffuso dalla Diocesi ). In relazione al problema della accoglienza , certamente sono da condannare tutte le forme di emarginazione e di razzismo , ma d'altra parte si devono tenere presente le tante problematiche che già insistono sul nostro territorio che al momento non è ancora in grado di assicurare ai propri cittadini lavoro e un livello minimo di benessere stante le gravi carenze di servizi. La presenza del Centro di Accoglienza in un territorio già devastato non è certamente la scelta più idonea , o quanto meno qualcuno ci indichi gli strumenti pratici / finanziari attraverso i quali si possano garantire agli immigrati i servizi essenziali.
Se è pur vero che sono legittime le critiche alla attuale classe politica è altrettanto vero che in molti preferiscono restare rintanati protetti dalle mura delle Sacrestie , forse bisognerebbe iniziare a invitare costoro a confrontarsi alla luce del sole e a battersi per le proprie idee e non semplicemente limitarsi a lanciare proclami - appelli , questo si che è finto perbenismo , quindi sarebbe bene che la figura di Don Sturzo fosse rammentata soprattutto a quanti vivono e prosperano nelle Sacrestie spesso grazie ai favori ricevuti dalla tanto vituperata classe politica con la quale non si vogliono "sporcare le mani" ma a cui chiedono e da cui ricevono cortesie e attenzioni.
In un contesto di richiamo alla moralità non sarebbe sbagliato iniziare a pubblicare i bilanci degli Enti Assistenziali Diocesani.
Chi scrive certo non è un " comunista", è un cattolico impegnato, è una persona che vuole combattere il tanto finto perbenismo presente nelle strutture cattoliche che non sono quindi assolutamente esenti da responsabilità circa il degrado in cui viviamo .