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Brindisi, "Guadalupi per Brindisi" sul traffico illecito di rifiuti



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Brindisi, 12/05/2009

"Guadalupi per Brindisi" sul traffico illecito di rifiuti

Per traffico di rifiuti pericolosi dalla centrale Enel Cerano di Brindisi e la Calabria la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha emesso 10 ordini di custodia cautelare.

Il reato è di «traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere», per questo sono finiti in carcere quattro individui e sei sono i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, tra questi figurano alcuni dipendenti della Centrale ENEL. Il nostro plauso va al Corpo Forestale dello Stato e al Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Reggio Calabria che hanno condotto le indagini con grande professionalità. L’Enel ha reso noto che oltre ad aver offerto la propria collaborazione alla Magistratura ha aperto una indagine interna per stabilire eventuali irregolarità.

La cinematografia, che anche di recente con film di successo ha raccontato di tali traffici, appare molto più coincidente con la realtà di quanto non lo si voglia, o non si abbia interesse di far credere. Senza voler indicare alcuno come colpevole, compito che spetta solo alla Magistratura, riteniamo comunque che se accadono episodi di tale gravità occorre riflettere bene sul tipo di rapporti che debbono intercorrere tra il territorio e le aziende che ospita. Sarebbe bene che un’azienda, che deve smaltire rifiuti pericolosi si accertasse, per salvaguardare «la propria reputazione», in modo inequivocabile dove questi vanno a finire e come vengono smaltiti, poiché rimane in ogni caso una responsabilità morale che non può essere messa a tacere – e come si vede può non esserlo – solo da certificazioni cartacee.

Nello specifico la necessità di chiudere le convenzioni con il polo energetico non deve essere condizionata da alcuna incomprensibile e irresponsabile fretta. Non è opportuno dover chiudere assolutamente e comunque le convenzioni «il giorno dopo la propria (presunta) elezione», come viene dichiarato da qualcuno. E’ invece segno di responsabilità politica chiudere le convenzioni solo dopo aver assicurato alla collettività una drastica e non simbolica riduzione dell’uso carbone, dopo aver ottenuto reali ambientalizzazioni, dopo essersi assicurati accertabili ricadute sul territorio che non mettano in discussione l’occupazione, l’ambiente e la salute dei cittadini e dei lavoratori. La politica del fare ha senso se si ha contezza di cosa è opportuno fare. Gli interessi della collettività si realizzano non con effimeri slogan o enunciazioni ma con proposte e programmi concreti ed è su questi che noi intendiamo confrontarci.

Rendiamo noto inoltre di aver inoltrato formale protesta contro la ventilata ipotesi della chiusura della Direzione Territoriale dell’Economia e delle Finanze (ex Tesoro) e la Ragioneria Provinciale dello Stato. Questa decisione - decretata dall’allora ministro Tommaso Padoa Schioppa e ratificata da quello attuale Giulio Tremonti -, se dovesse essere portata a compimento, provocherà, oltre a ovvi problemi occupazionali, forti disagi per i cittadini di Brindisi che si vedranno costretti a rivolgersi presso gli uffici di Lecce per servizi basilari con complicazione della quotidianità di gran parte dell’utenza. Ciò si aggiungerebbe alla chiusura della sede della Banca d’Italia,

E’ vergognoso che si continuino a penalizzare le parti più deboli, proprio quelle che dovrebbero essere maggiormente tutelate. Si continua a impoverire di risorse e di servizi una città come la nostra che in altri campi, come quello energetico, dà un notevolissimo contributo alla nazione pagandone a caro prezzo le conseguenze.

Questa città e questo territorio hanno bisogno di non essere maggiormente danneggiati con la privazione di servizi importanti ed essenziali se si vuole che la speranza di raggiungere risultati concreti utili ad un maggiore sviluppo del territorio non sia vana.

Avv. Vincenzo Guadalupi
Candidato Sindaco
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Guadalupi per Brindisi
Rifondazione Comunista
Sinistra e Libertà


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