Brindisi, 13/05/2009
L'Ass. D'Attis sulla Zona Franca
La sinistra continua ad affidare le sorti della propria campagna elettorale alla forza delle bugie, per cui ogni giorno il candidato-sindaco di quella formazione interpreta il triste compito dell’inquisitore sulle opportunità che la città avrebbe perduto.
Di recente il dr. Brigante ha chiesto all’amministrazione di rendere conto di alcune delle presunte occasioni non colte e ne ha citate due: la zona franca ed il piano di intervento a favore delle imprese che operano nel settore della chimica.
Tanto per non lasciarlo sempre nella presunzione di dire qualcosa di serio, vale replicare che nel primo caso è difficile comprendere contro chi si rivolgono i suoi strali. Infatti la zona franca, per essere valutata fra le iniziative ammissibili ai benefici della legge, doveva preventivamente superare il vaglio della corrispondenza dell’area prescelta ad alcuni parametri socio-economici. La esclusione dell’area di Brindisi per l’assenza dei requisiti costituì ad agosto dell’anno scorso motivo di polemica, sostenuta dall’intervento del capogruppo di Forza Italia Rocco Palese, il quale ritenne di ravvisare nell’atteggiamento della commissione regionale un atteggiamento non scevro da pregiudizi politici.
Questa amministrazione si fece promotrice di una iniziativa tesa ad ottenere un riesame più approfondito della pratica, ma la richiesta non sortì effetto. Dobbiamo ritenere, abituati come siamo a rispettare le norme e non inclini alle forzature politiche, che la Regione abbia correttamente ravvisato l’assenza dei requisiti, decisione dalla quale si può solo trarre la modesta consolazione che in Puglia c’è chi sta peggio di noi.
Quanto al piano di sostegno per la chimica, è altrettanto difficile immaginare che si possa far carico di responsabilità a qualcuno.
La verità è che gli incentivi messi a disposizione delle imprese non sono stati da queste richiesti neppure quando si è ampliata l’area della fruizione anche ad altri settori industriali. Si deve ragionevolmente dedurre che le condizioni di mercato non hanno indotto le imprese a programmare nuovi investimenti. E’ certo che il Comune in questa materia, che investe la competenza dei governi nazionale e regionale, ha potuto svolgere solo una azione di sensibilizzazione delle parti, compito al quale ha assolto con puntualità.
L’impressione è che la campagna elettorale venga concepita dalla opposizione uscente come una sorta di “festival delle occasioni perdute”, seguendo un copione di piccole bugie. Una commedia con il protagonista che ostinatamente ripete: “parliamo di niente, è l’unica cosa della quale so tutto”.
Mauro D'Attis Assessore al Comune di Brindisi
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