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Brindisi, Legambiente: domande ai Candidati alle prossime elezioni



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Brindisi, 15/05/2009

Legambiente: domande ai Candidati alle prossime elezioni

La concomitanza delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e di quelle Amministrative, spinge Legambiente a chiedere alle forze politiche ed ai candidati alla guida delle Provincia e del Comune di Brindisi la centralità sia della “questione ambientale” che quella dello “sviluppo sostenibile”, in un territorio che voglia veramente valorizzare la propria posizione strategica in Europa e fra essa e i Paesi del Mediterraneo e che abbia la necessità di migliorare la propria vivibilità globale.

È in ragione di queste prospettive che l’Associazione ha sostenuto le idee ed i programmi delle Istituzioni tesi a valorizzare le risorse comuni, indipendentemente dalla diversa appartenenza politica, contro il rigassificatore nel territorio, e la stessa identità di una Città ed una Provincia troppo spesso asservite ad interessi privati spesso in conflitto con quelli collettivi.

Si ha l’impressione che spesso e volutamente, in forma di mera ghettizzazione, si intende confondere i rappresentanti di Legambiente come coloro i quali sono apoditticamente “contrari a tutto”; ciò è un mero e pretestuoso errore, fortemente difforme dalla realtà oggettiva nella quale Legambiente opera per il raggiungimento di quegli obiettivi che sono impressi nello Statuto dell’Associazione.

A tale ragione appare necessario ribadire che Legambiente è un’Associazione di Cittadini che “opera per la tutela e la valorizzazione della natura e delle risorse naturali, della salute collettiva, delle specie animali e vegetali, del patrimonio storico, artistico e culturale, del territorio e del paesaggio; a favore di stili di vita, di produzione e di consumo e per una formazione improntata all’ecosviluppo ed alla tutela dei consumatori, ad un equilibrato e rispettoso rapporto tra gli esseri umani, gli altri esseri viventi e la natura. Legambiente non ha fini di lucro e non può distribuire utili, né direttamente, né indirettamente”.

Forti di questi principi e nella convinzione che sia possibile “uno sviluppo capace di futuro”, Legambiente promuove e organizza ogni forma di volontariato attivo dei Cittadini, al fine di salvaguardare e/o recuperare l’ambiente; promuove e svolge attività di vigilanza per il rispetto delle leggi e delle norme poste a tutela della fauna, della flora e dell’ambiente nel quadro delle leggi regionali, nazionali e internazionali vigenti.
Altresì, appare necessario ribadire che fra gli scopi vi è anche quello di promuovere e svolgere attività e iniziative finalizzate all’attuazione e al consolidamento dei processi di sviluppo endogeno e alla crescita economica, sociale e culturale, alla costruzione di alternative di sviluppo sostenibile che valorizzino le identità e creino benessere diffuso e durevole ed alla tutela dei valori ambientali.

Quindi, appare chiaro che Legambiente rappresenta un veicolo di informazione, di controllo e di proposta, basato sulla crescita economica, sociale e culturale e, come tale, non necessariamente “contraria” al corretto utilizzo del territorio ai fini anche della crescita industriale, elemento questo essenziale nella evidenziata “crescita economica”.
Con questa prospettiva intendiamo proporci ai candidati Sindaci e Presidenti della Provincia, perché possano fornire, ove lo ritengano utile al raggiungimento dei loro obiettivi programmatici, chiarimenti all’Associazione ed ai Cittadini circa una serie di problematiche a tema ambientale e sociale che di seguito si riportano; chiediamo, inoltre e cortesemente, che garanti delle risposte, in forma scritta e/o di incontri, che si vorranno fornire, siano le stesse emittenti televisive che operano sul territorio e che costituiscono elemento di grande visibilità per ciascuno dei candidati.
Inoltre, sul sito www.culturaeterritorio.com/legambientebrindisi.htm sono consultabili, per avere una valutazione organica sulle posizioni associative, i principali documenti prodotti da Legambiente. Qui di seguito, quindi, si riportano, in maniera sintetica, alcune tematiche che necessitano di avere risposte chiarificatrici.

1.Questione energetica.
La Puglia produce, dal solo settore termoelettrico, un potenziale di energia elettrica immessa in rete di circa 50 Twh (miliardi di chilovattora), a fronte di consumi che, fra 10 anni, al massimo arriveranno a 22,5-23 Twh.
L’unione europea ha fissato per il 2020 gli obiettivi di ridurre le emissioni di CO2 del 20% rispetto al 1990, di ridurre i consumi del 20% investendo in efficienza e risparmio energetico e di portare al 20% l’incidenza delle fonti rinnovabili sulle produzioni elettriche.

Quali impegni intende Lei assumere perché a Brindisi (dove vi è l’impianto di Brindisi Sud che più emette CO2 in Europa) si abbia la riduzione del 20% di CO2 rispetto al 1990 ed una contestuale riduzione, ben più significativa, della produzione nel termoelettrico?

Come e con quale tempistica ritiene di operare in merito alle Convenzioni da stipulare con le aziende, nessuna esclusa, produttrici di energia?

Ritiene che, anche in virtù della normativa vigente (Leggi 9 e 10/1991 e s.m.ed i.) sia utile affidare ad una “Agenzia”, rappresentativa di tutti gli interessi, il controllo e la gestione delle Convenzioni?

Ritiene che tale “Agenzia”, sempre in virtù della normativa vigente, possa programmare e realizzare Piani Energetici provinciali e locali finalizzati anche all’attivazione di energie rinnovabili, in ottemperanza agli obiettivi europei ed al ricorso virtuoso del “conto energia”?

2.Rigassificatore.
E’ opportuno che si precisi la posizione in merito al progetto esistente e non su eventuali ed ipotetiche possibilità alternative, fatta salva la posizione di Legambiente e degli Enti locali, già espressa; inoltre, quale sarà la sua posizione in merito alla ipotesi di “giudizio positivo” del procedimento di VIA?
Sempre rispetto all’ipotesi di giudizio di VIA positiva, ritiene che debbano attivarsi altre forme di intervento normativo e/o popolare?
A tal proposito appare necessario riportare che l’Associazione, a livello locale e nazionale, non è assolutamente contraria all’utilizzo di GNL proveniente da rigassificazione; riteniamo, però che sia necessario per Brindisi:
definire la reale capacità di veicolazione del GNL nella rete nazionale, anche in virtù dei circa 11 miliardi di mc. di GNL provenienti dal gasdotto Grecia-Italia;
individuare ed applicare le Migliori Tecnologie Possibili, fra le quali sono di sicura valutazione positiva, la rigassificazione a bordo di gasiere all’uopo destinate e/o l’utilizzo di apposite “boe di ormeggio”e di veicolazione a terra;
l’utilizzo di GNL, trattato e purificato dalle componenti minori.

3. Darsena energetica.
Nel Piano triennale delle Opere Pubbliche dell’Autorità Portuale compare l’ipotesi di questa faraonica opera – in realtà prodromica di un porto industriale – che si prevede costituita da due moli, anche al servizio di altri fruitori, rispetto al principale (ENEL).
A tal proposito, qual è la Sua posizione in merito a tale ipotesi strutturale anche in considerazione della adiacenza alla riserva delle Saline di punta della Contessa?

4.Porto.
Legambiente ha sempre sostenuto che il problema del porto di Brindisi non è la carenza di banchine, ma quella di servizi e di sinergie effettive fra Istituzioni ed Operatori (tipici casi quella della struttura di accoglienza privata e della chiusura di uno storico cantiere lungo un mal programmato circuito unico doganale).
Cosa pensa Lei dell’ipotesi di realizzare una banchina lunga un chilometro e larga 200 m. all’interno del Porto esterno ed in allargamento alla radice della diga di Punta Riso, tenuto conto che documenti ufficiali ne ipotizzano l’uso anche come allibo per il carbone?
Cosa prevede che debba essere realizzato a Capo Bianco?
Come prevede che debba essere migliorata l’efficienza dei servizi a Costa Morena ed a Santa Apollinare?
In che modo prevede che possano essere qualificate le linee traghetti?
Dove prevedereste che possa essere realizzato il Salone della nautica?
Non ritiene che almeno lo scavo crocieristico debba restare nel porto interno con servizi collocati nella Stazione marittima?
Come prevede che debbano essere qualificati il Castello Aragonese, il capannone ex Montecatini, l’area conosciuta come “carboniera”, l’ex Collegio Tommaseo o lo stesso Castello Svevo in un Piano complessivo di valorizzazione del porto?

5.Comparto rifiuti.
In merito a questo comparto, la cui vastità è notevole, si desidera riportare solo alcune e salienti domande; in particolare: Ritiene Lei che il ciclo dei rifiuti, completato già dal 2003, debba essere “chiuso” con un impianto di termodistruzione? Ritiene che la piattaforma di proprietà dell’ASI (ex SISRI), che ha portato in combustione rifiuti pericolosi, tossico-nocivi e pericolosi ospedalieri debba continuare ad esercire o vista l’obsoleta progettazione debba definitivamente essere demolito?
Ritiene che i proventi rivenienti dalla gestione pubblica della discarica, degli impianti del “ciclo” e dalla produzione di energia dal biogas della discarica di Autigno, di proprietà comunale (ora ATO), debbano essere resi noti alla cittadinanza, esplicitati in bolletta ed utilizzati per l’abbattimento della TARSU?
Ritiene che la chiusura del ciclo dei rifiuti possa avvenire con la combustione del CDR nelle centrali termoelettriche? Ha individuato soluzioni alternative alla combustione? Come intende garantire l’incremento delle raccolte differenziate e la contemporanea riduzione dei rifiuti?

6. Bonifica siti contaminati.
Ritiene che la “perimetrazione” dell’area di interesse nazionale per la bonifica, effettuata dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 10 gennaio 2000, sia stata utile e necessaria alla individuazione dello stato di contaminazione delle falde e dei terreni?
Ritiene che, constatato lo stato di contaminazione dei terreni agricoli posti nell’intorno del nastro trasportatore del carbone da Fiume Grande a Cerano ed il divieto alla coltivazione di produzioni agricole, debba prevedere sia la bonifica della contaminazione che azioni legali in virtù del “danno ambientale” subito dagli imprenditori agricoli?
Ritiene che la bonifica dei siti industriali, rientranti nel perimetro della “Area industriale”, debbano essere caratterizzati e bonificati utilizzando risorse pubbliche?
Ritiene che i grandi gruppi industriali che, oggettivamente e per gran parte hanno contribuito allo stato di inquinamento registrato dal Ministero dell’Ambiente a seguito delle caratteriz-zazioni effettuate, debbano:
provvedere alla bonifica dei propri siti, utilizzando le Migliori Tecnologie Disponibili (BAT) e non necessariamente il confinamento con paratie profonde attestate nelle argille?
Provvedere a fornire assistenza tecnica ed economica alle piccole aziende che, per produzione, non possono aver indotto inquinamento?
Ritiene che i ritardi accumulati nella realizzazione delle caratterizzazioni siano dovuti ad una sottovalutazione del problema “ambientale” e ad una scarsa informazione dei contributi esistenti in normativa e previsti a favore delle aziende?
Ritiene che sia necessario la creazione di una “Agenzia-Comitato” che, rappresentando tutti gli interessi, possa costituire elemento di controllo, sollecitazione e gestione delle procedure di caratterizzazione e bonifica previste dalla normativa?

7. Urbanistica.
La provincia di Brindisi e le città capoluogo mostrano chiaramente gli effetti della cultura del mattone, della speculazione edilizia, della cosiddetta edilizia spontanea e selvaggia, delle ferite sull’ambiente, sugli equilibri territoriali ed urbanistici, sulla stessa identità culturale ed architettonica delle nostre città: a Brindisi spesso si ricorda l’abbattimento del Teatro Verdi e della Torre dell’Orologio e poco quello degli stabilimenti vinicoli, che hanno lasciato il posto ad anonimi palazzi multipiano che aumentano l’invivibilità di strade soffocate da cemento e smog.
È necessario che strumenti urbanistici, dal PUG a specifici piani, rispondano nel concreto a criteri di pianificazione partecipata e di riqualificazione dell’esistente, in primo luogo dal punto di vista bioarchitettonico ed energetico.
È necessario pretendere la presenza del “fascicolo” dei fabbricati avendo di essi una sorta di anamnesi, di codice genetico (quanti sono i palazzi o interi agglomerati da noi, come a l’Aquila, privi di collaudo, agibilità o abitabilità). È necessario rispettare e far rispettare norme e vincoli (paesaggistici, ambientali, idrogeologici, storico-artistici, urbanistici), in relazione ai quali troppo spesso si chiudono gli occhi o si inventano deroghe o varianti agli strumenti urbanistici vigenti (vedi villaggi turistici sulla costa).
E’ necessario porre mano ad un piano traffico globale, che comprenda mobilità interna ed esterna al centro storico, parcheggi, trasporti pubblici, piste ciclabili, ZTL e isole pedonali Ai candidati alla carica di Sindaco e di Presidente della Provincia Legambiente chiede quali scelte di fondo, quali linee guida, quali impegni concreti intendano assumere?


- Domande conclusive.
Infine, a tutti i Candidati ed a seguito dell’emanazione della Legge n. 42/2009 relativa al “federalismo fiscale” che fra l’altro, attribuisce ai Comuni maggiori funzioni relative alla “gestione del territorio e dell’ambiente” ed alla Provincia, funzioni di “gestione del territorio” e funzioni nel campo della “tutela ambientale”:
ritenete che Enti Pubblici economici secondari e società a prevalente capitale pubblico, avendo operato male ed in maniera insufficiente per gli obiettivi per i quali erano sorti, non siano da abolire e/o incorporare nella strutture degli Enti di primo grado?
Ove la risposta dovesse essere positiva, anche in riferimento alla fiscalità impositiva degli Enti locali, ritenete che sia necessario attivare azioni popolari di sensibilizzazione?
Infine, ai Candidati alla carica di Presidente della Provincia e di Sindaco si chiede di chiarire quale linee e quali obiettivi sottendano la progettazione nell’Area Vasta e quali interventi intendano realizzare in un territorio in cui si è costruito in aree alluvionali, in aree di particolare pregio ambientale o storico-aritistico, su litorali costieri e a titolo esemplicativo, se intendano adottare strumenti urbanistici (in primo luogo lungo la costa nord di Brindisi) che diano uguali diritti e certezza dei riferimenti normativi a tutti, evitando artificiose e improduttive proposte quali dichiarazioni di intenti o impossibili singole varianti. Gradiremmo che vengano fornite risposte chiare, precise, inequivocabili, e non ulteriori comizi e promesse elettorali.

Legambiente Brindisi


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