Bari, 15/05/2009
Nucleare: si accende il dibattito in Regione
Sulla paventata possibilità di scegliere un sito pugliese, ed in particolare Ostuni (Brindisi), come sede di una centrale Nucleare si è sviluppato un ampio dibattito nella classe politica della Regione Puglia.
Di seguito alcuni interventi inviati a mezzo di comunicati stampa:
Nota del vicepresidente del Consiglio regionale della Puglia, Luciano Mineo.
“Rivolgo un appello al Consiglio regionale ed, in modo particolare, ai colleghi dell’opposizione affinché sia rigettata in maniera unitaria ogni possibilità di installare nella nostra regione una o più centrali nucleari.
La Puglia, com’è noto, produce una quantità notevole di energia in più, circa il novanta per cento, rispetto al proprio fabbisogno. Produce, quindi, energia per tutto il resto del Paese. E’ diventata la regione leader nella produzione di energia eolica e fotovoltaica sulla base delle scelte operate dal Consiglio regionale, soprattutto attraverso il piano ambientale ed energetico. La scelta strategica è quella di ridurre gradualmente la produzione di energia derivante dal carbone, sostituendola, appunto, con fonti pulite e alternative.
Più in generale la Puglia è una grande regione turistica e sarebbe davvero intollerabile l’installazione di nuove centrali in aree a forte capacità attrattiva di flussi turistici provenienti dal resto d’Italia e del mondo.
In queste condizioni costituirebbe una scelta sbagliata la localizzazione nella nostra regione di impianti nucleari per la produzione di ulteriore energia. La Puglia, nel settore energetico, ha dato e continua a dare il suo contributo con grande altruismo e con spirito di solidarietà nazionale. Altro non si può chiedere.
Al di là, quindi, delle posizioni politiche e culturali di ogni forza o schieramento politico sulla possibilità di utilizzare la tecnologia nucleare, per la Puglia il ragionamento da fare è completamente diverso: la nostra regione non può ulteriormente essere sede di nuove centrali, in particolare a propulsione nucleare, per tutte le ragioni che attengono alle peculiarità economiche, energetiche e turistiche del nostro territorio.
Eventuali divisioni in Consiglio regionale non sarebbero spiegabili e indebolirebbero la nostra Comunità proprio mentre alle istituzioni di qualsiasi livello, e soprattutto a quella regionale, si richiede il massimo di unità e di compattezza dell’intera classe dirigente.
A prescindere dalle convinzioni di ognuno circa la utilizzazione del nucleare nella produzione di energia, in Puglia è possibile trovare, prima ancora che vengano assunte decisioni in materia dal governo nazionale, un punto di intesa e di unità fondato sulle peculiarità e sulla storia del territorio regionale. L’auspicio è che la classe dirigente pugliese ed il Consiglio regionale sappiano, in questo momento, rappresentare la sintesi unitaria dell’intera comunità che rappresentano.
Scalera e Laurora (Udc) sul nucleare:
“Non si strumentalizzi politicamente una materia così delicata”
I consiglieri regionali dell’Unione di Centro Antonio Scalera e Carlo Laurora, alla luce del dibattito di rilevanza nazionale sulla ubicazione di centrali nucleari sul territorio pugliese, invitano le classi dirigenti dei vari territori regionali a non utilizzare tale materia per scopi propagandistici e demagogici: “Non si strumentalizzi per fini elettorali una materia di ingente e delicata portata come quella dell’energia nucleare che comprende ambiente, sanità e qualità della vita – dichiara il capogruppo Scalera –in un periodo in cui risulta facile imbonire piuttosto che affrontare seriamente e concretamente le differenti questioni politico-amministrative del Paese”.
Dello stesso parere il vice capogruppo Laurora: “Fermo restando il più volte dichiarato parere favorevole del gruppo dell’Unione di Centro, invitiamo i partiti, gli schieramenti, gli amministratori a non adoperare il nucleare in maniera ideologicamente manichea. Si tratta di un argomento che merita approfondimenti, attenzione e grande senso di responsabilità, una materia, insomma, alla quale non si può rispondere semplicisticamente con secchi ‘si’ o ‘no’”.
Ventricelli (Sinistra e libertà): “Il nostro rifiuto al nucleare”.
Il coordinatore di Sinistra e Libertà in consiglio regionale, Michele Ventricelli, ribadisce con forza il rifiuto al nucleare in Puglia.
Sulla scia di quanto detto dal presidente Vendola ieri al festival delle energie di Lecce, Ventricelli assicura il sostegno di tutte le forze componenti di Sinistra e liberta a qualsiasi battaglia la regione o i movimenti spontanei decideranno di metter su contro le imposizione del governo Berlusconi.
“ Il nostro non è un rifiuto ideologico - spiega il consigliere - siamo la regione che ha dato prova con coraggio di saper ricercare e adottare politiche di energie alternative che in questi anni stanno dando i loro frutti. Grazie al lavoro del governo Vendola siamo la regione capofila per la produzione di energia eolica e fotovoltaica. Abbiamo fatto scelte politiche e di governo concrete e serie. Costruire delle centrali nucleari qui in Puglia avrebbe un impatto molto forte non solo per l’ambiente ma anche per il suo bilancio economico che nella maggior parte si alimenta di turismo. Non dimentichiamo che tra i siti individuati c’è la cittadina di Ostuni, uno dei poli di attrazione turistica ed economica maggiore della Puglia. La nostra regione produce già gran parte dell’energia utile al resto d’Italia e già paga un forte contributo ambientale all’Italia.
Occorre fare chiarezza sulla vicenda e sui prossimi suoi sviluppi mantenendo ben salde le nostre posizioni”.
Palese (FI): “Nucleare: la sinistra pugliese agita fantasmi”
Una nota del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese.
“La sommossa dal chiaro sapore elettorale in via di organizzazione da parte del centrosinistra pugliese sul nucleare è paradossale.
Abbiamo già detto di essere favorevoli ad una apposita seduta di Consiglio regionale ma a questo punto dobbiamo immaginare che sarà una seduta ad alta intensità ideologica e demagogica. Per due ragioni. La prima è che sulla vecchia e superata mappatura delle possibili centrali nucleari da installare in Italia, risalente al 1970, il Consiglio regionale si è già espresso in senso nettamente contrario. La seconda è che lo stesso testo del ddl approvato dal Senato prevede che il Governo prima di redigere i decreti legislativi sulla localizzazione delle centrali, chiede il preventivo parere alla conferenza Stato Regioni e alle commissioni parlamentari competenti.
Inoltre nel Piano energetico regionale della Puglia è già chiaramente espressa la contrarietà di questo Governo regionale al nucleare, quindi non si comprende la utilità di tenere con tanta urgenza una riunione del Consiglio regionale. Tanto più che come leggiamo sulla stampa il ministro Scajola ha già dato disponibilità al ministro Fitto ad incontrare le Regioni per illustrare loro le modalità con cui il Governo intende procedere.
Infine, non può essere dimenticato che il Governo Berlusconi non sta imponendo alcuna decisione, né ha deciso oggi di dare impulso al nucleare. Sta semplicemente attuando uno dei punti del programma elettorale, legittimato dal voto di ben più della metà dei cittadini italiani. La sinistra pugliese farebbe quindi bene a calmarsi e ad evitare propagande demagogiche e inutili se non a confermare i minimi consensi elettorali della sinistra estrema”.
Ruocco (AN-PDL): “Sul nucleare inquietanti vuoti di memoria, dai sostenitori di quello degli anni '80 a quelli che l'avevano nel loro programma elettorale soltanto l'anno scorso”
Il Presidente del Gruppo consiliare AN-PDL, Roberto Ruocco ha diffuso la seguente nota:
“L’indegna canèa in atto su un’inesistente ipotesi di costruzione di una centrale nucleare in Puglia, con la quale una sinistra disperata tenta un impossibile recupero elettorale, anche distraendo l’attenzione delle nostre popolazioni dai risultati rovinosi dei suoi governi regionale e locali e dalle magre figure che continua a rimediare a Roma, si fonda in realtà su inquietanti vuoti di memoria. Si tratta infatti degli stessi soggetti politici, e talora anche umani come l’on. D’Alema, che sostenevano con forza negli anni’80 la realizzazione di una centrale nel Brindisino, o che - come l’UDC e l’on. Poli Bortone - nemmeno un anno fa si presentavano all’elettorato con il nucleare bene in vista nei loro programmi elettorali.
Nel caso dell’UDC poi, che oggi con il suo candidato Ferrarese sta spudoratamente tentando di mettere in difficoltà Michele Saccomanno sull’argomento, il nucleare figurava e figura addirittura tra le priorità assolute del suo programma di governo, coerentemente applicato peraltro dai suoi Consiglieri Regionali, che anche oggi si sono pronunciati sostanzialmente in tal senso.
Mentre registriamo la vergognosa mistificazione in atto secondo la quale aver votato a favore del nucleare significherebbe automaticamente realizzarlo in Puglia, sulla base di carte risalenti addirittura al 1970, quando invece è prevista dalle normative in itinere tutta una nuova procedura per scelte nuove e condivise, che culmineranno nella co-decisione con il Comitato Stato-Regioni. Quanto al Consiglio regionale del 19, ricordo con Rocco Palese che non vi è alcun bisogno di ribadire scelte già contenute nel PEAR, se non per inscenare una manifestazione elettorale che si infrangerà contro il buonsenso e l’intelligenza dei Pugliesi”.
Maniglio (PD): “La destra ci regala la maglia nera sulle emissioni industriali …e adesso vuole pure il nucleare!”
Nota del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Antonio Maniglio.
“I dati dell’Arpa (anno 2006) sulle emissioni industriali regalano alla Puglia la maglia nera tra le regioni italiane. Un altro regalo della destra pugliese che per anni ha consentito ad alcune grandi industrie, insediate nella nostra regione, di immettere nell’aria tonnellate di veleni che hanno compromesso la qualità dell’ambiente e danneggiato la salute dei cittadini; in particolare nelle aree di Taranto e Brindisi ma anche in quella di Lecce.
Oggi quella stessa destra, con diabolica coerenza, pensa di insediare in Puglia una centrale a nucleare.
Non stiamo parlando delle vecchie mappe (Avetrana o Nardò), né di indiscrezioni giornalistiche (Ostuni). Ci sono pronunciamenti espliciti, di questi mesi, da parte di autorevoli rappresentanti del governo, che puntano a costruire in Puglia un impianto nucleare. Oggi, non nel 1980!
Il voto che noi chiederemo in aula non è sulla vecchia programmazione ma sul futuro: la Puglia dice un ‘no’, senza se e senza ma, al nucleare.
E’ inutile, pertanto, che gli esponenti della destra continuino a cincischiare. Intanto si dice NO, si mette un punto fermo e si fa capire al governo nazionale che non c’è spazio neppure per aprire una discussione.
La Puglia del PD e del centrosinistra, in campo ambientale ed energetico, ha preso un’altra strada: riduzione dell’energia da fonti fossili, incremento delle energie rinnovabili, risparmio energetico.
La legge ‘pro-Taranto’ per la riduzione delle emissioni di diossina nell’aria, il rafforzamento dell’Arpa, lo sviluppo di eolico e fotovoltaico, i parchi naturali e le aree protette, il piano paesaggistico: ecco le tappe di un territorio più vivibile, meno inquinato, che non scambia il lavoro con i veleni e la salute dei cittadini.
Certo, è tutto scritto nel PEAR (che la destra ha osteggiato), ma non basta.
Il Pear non è stato votato dal Consiglio regionale ed è bene, al contrario, che l’assemblea legislativa esprima subito e con nettezza la sua contrarietà al nucleare per far capire al governo Berlusconi, e ai suoi ministri, di girare al largo dalla Puglia”.
Nucleare. Palese e Surico: “Non c'è nulla di già deciso. Losappio porti le sue ragioni in Conferenza Stato – Regioni. La sinistra smetta di mettere il carro davanti ai buoi”
Una nota congiunta del capogruppo di Forza Italia-PdL, Rocco Palese e del consigliere regionale del gruppo Misto, Giammarco Surico.
“Mettere il carro davanti ai buoi è lo sport preferito della sinistra pugliese rispetto ai provvedimenti del Governo Berlusconi. Sul nucleare l’assessore Losappio, ultimo in ordine di tempo, oggi contesta addirittura il fatto che nel DDL approvato al Senato il Governo abbia previsto che i decreti relativi ai criteri di localizzazione delle centrali, vengano preventivamente sottoposti al parere della conferenza Stato Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti. E’ ovvio che il passaggio in Conferenza come nelle Commissioni è stato deciso proprio per concordare, con Regioni ed Enti Locali e con i rappresentanti del popolo nelle Commissioni parlamentari, i criteri che porteranno alla individuazione dei siti nazionali in cui localizzare le centrali. Se il presidente Vendola e l’assessore Losappio, tanto per fare una cosa diversa, andassero alla Conferenza Stato Regioni già annunciata dal ministro Fitto con la presenza del ministro Scajola, convocata proprio per spiegare alle Regioni cosa, come e quando si procederà alla redazione dei decreti, magari eviterebbero di dire chiacchiere, di promettere rivolte e barricati con carri armati. Peraltro la forza, anche politica, di una Regione, non si misura certo dai muscoli, ma dalla credibilità istituzionale con cui ci si siede ai tavoli deputati al confronto, in questo caso, la Conferenza Stato Regioni. Il resto è propaganda, demagogia, fesserie. Gli italiani hanno votato Berlusconi e il Pdl anche per il programma di Governo proposto per l’Italia e in quel programma c’era il ritorno al nucleare. Questo dovrebbe far riflettere la sinistra italiana e pugliese su quanto ormai sia diventata minoranza nel Paese e in Puglia”.
|