Fasano, 19/05/2009

Rifacimenti stradali: adottato un disciplinare sulle modalità d’esecuzione dei lavori

Il Comune di Fasano (Brindisi) ha adottato un disciplinare sulle modalità d’esecuzione dei ripristini stradali che verrà allegato alle autorizzazioni ai lavori rilasciate dallo stesso Ente locale.

«E’ il primo passo, decisamente il più importante in materia di rifacimenti delle strade comunali. Il disciplinare, se attuato in tutte le sue parti, comporterà sicuramente un risparmio per le casse comunali, poiché, finalmente, le strade saranno ripristinate con tutti gli accorgimenti possibili, in termini di materiali, di quantità degli stessi da utilizzare, di modalità d’esecuzione, e quindi avranno una maggiore durata nel tempo, senza che i ripristini si facciano la sera per vedersi già bucati alla mattina». Ad affermarlo è Gianni Latartara, consigliere comunale delegato dal sindaco Lello Di Bari alla Verifica e al controllo della qualità e della regolare esecuzione dei lavori di pubblica utilità.

«Ho controllato per tre mesi, perlustrando tutto il territorio comunale, da Fasano a Torre Canne, da Pezze di Greco a Montalbano – spiega Latartara - i rifacimenti stradali e la copertura di buche e canaloni a seguito di lavori di messa a dimora di tubazioni o condotte elettriche, idriche, fognarie e del gas metano. Ebbene, per oltre l’80 per cento dei casi questi ripristini erano stati fatti non tenendo conto delle più basilari regole al fine dell’ottenimento di un ripristino o di una copertura di buche duraturo nel tempo. Pertanto, ho proposto un disciplinare sulle modalità d’esecuzione di questi lavori – precisa Latartara – che è stato adottato, con l’avallo del sindaco Di Bari, dall’Ufficio Lavori pubblici».

Il disciplinare si compone di tre parti: il primo si riferisce alle modalità d’esecuzione dei ripristini delle strade con pavimentazione in asfalto e scavo eseguito fuori dalla sede asfaltata, per cui il raccordo in calcestruzzo è da eseguire per l’intera larghezza della pertinenza stradale, previa scarifica dello strato di terreno vegetale esistente; peraltro lo strato definitivo di calcestruzzo deve essere steso con pendenza verso l’esterno (e non verso la carreggiata) in modo da non modificare il naturale deflusso delle acque piovane e senza creare dislivelli con il manto bituminoso esistente.

Il secondo disciplinare, invece, riguarda la copertura delle strade lì dove è stato effettuato uno scavo longitudinale: in questo caso, intanto, lo scavo deve essere effettuato con sega circolare per non indebolire il bitume adiacente e, prima di mettere a dimora le condotte, l’impresa dovrà eseguire un basamento con materiale di cava in modo da non far creare avvallamenti; ai lati delle condotte posizionate, la ditta dovrà eseguire una gettata di calcestruzzo e così dovrà fare al di sopra della condotta per un’altezza di 10cm e, comunque, fino all’altezza della strada esistente; queste gettate di calcestruzzo andranno fatte riposare per 4 giorni, in modo da assestarsi, dopodiché dovrà essere aggiunto il conglomerato bituminoso (binder) e, successivamente, coprirlo con tappetino di almeno tre volte tanto la larghezza dello scavo e di spessore di almeno 3 cm ben schiacciato di bitume e «possibilmente – tiene a sottolineare Latartara – con conglomerato ritardante fornito da ditte specializzate nel settore e non con materiali conglomerati composti da inerti bianchi e quindi non idonei a qualsiasi intervento. Anzi – puntualizza il consigliere delegato dal sindaco – proprio gl’interventi effettuati finora sulle strade, senza le regole che ora abbiamo adottato, hanno contribuito a far diventare le nostre strade una groviera».

Il terzo disciplinare riguarda gli scavi trasversali effettuati dalle ditte per inserirvi delle condotte o delle tubazioni; ebbene, in questi casi (oltre alle disposizioni contenute per gli scavi longitudinali che dovranno tutte essere rispettate) «occorrerà un’attenzione maggiore da parte delle imprese, giacché le canalizzazioni trasversali che sono le più frequenti e che creano quelle buche che tutti purtroppo conosciamo nelle nostre strade – precisa Latartara – determinano uno scavo che dovrà essere riempito con calcestruzzo dello spessore di almeno 10 cm fino al livello stradale e con sovrapposizione, dopo 3 giorni, del tappetino bituminoso di almeno 3 cm di spessore, ben spianato e di larghezza non inferiore a 3 volte lo scavo».
Ovviamente, in caso di mancato rispetto dei disciplinari, le imprese pagheranno una penale al Comune, di volta in volta stabilita a seconda dei lavori di scavo da effettuare.

COMUNICATO STAMPA AMM.NE COMUNALE DI FASANO