In queste settimane abbiamo assistito ad una vera e propria querelle sugli scrutinatori tra Pd e Pdl dove il Consigliere Damiano Franco da una parte e il Consigliere Sabrina Didonfrancesco dall’ altra hanno dibattuto sui giornali di chi fosse il merito della proposta del sorteggio degli scrutinatori. Al di là della diatriba tra i due, all’ Italia dei Valori interessava sapere che il 6 e 7 giugno sarebbero stati chiamati a scrutinare le schede persone che avessero bisogno di quelle centinaia di euro e quindi i disoccupati in primis. Ma qualcosa non è andata. Infatti quando si è trattato di passare ai fatti è venuto a tutti il braccino e Pd, Pdl e Lista Incalza hanno deciso di dividersi gli scrutinatori attraverso un accordo che ha soddisfatto tutti. Al Pdl ne toccano 64 e al Pd 50. Ad onor del vero Toni Matarrelli e Pompeo Molfetta si sono tirati fuori dalla divisione della torta. La Giunta Incalza ha dato l’ ennesima prova di come tutte le loro prerogative iniziali siano cadute. Il sindaco che doveva essere al fianco dei cittadini più bisognosi si è dovuto inchinare alle logiche di partito e quindi ha dovuto voltare le spalle a quella gente che sempre lo ha sostenuto perché in lui vedevano un cambiamento dalla politica del passato e quindi un miglioramento dal degrado sociale in cui si trovano. E il Pd? Probabilmente l’arrivo di D’ Alema a Brindisi avrà ricordato i (ne)fasti della Bicamerale e ha dato lo spunto per trovare subito un accordo con il centrodestra, buttando a mare la proposta del sorteggio fatta da Damiano Franco nel febbraio di quest’ anno. Se non è inciucio poco ci manca. Sia ben chiaro, tutto rientra nella legalità, ma credo che non ci si possa nascondere dietro un dito altrimenti dovremmo giustificare anche le segnalazioni del sindaco Incalza per il centro commerciale Leroy Merlin (per i quali non c’è nessun procedimento in corso). Perché il risultato è lo stesso e cioè quello di privilegiare gente che è vicina ai principali partiti senza considerare lo status sociale dei cittadini. Infatti questo metodo di scelta degli scrutatori porterà ad un vero e proprio rapporto clientelare con quest’ ultimi e in questo modo Pd e maggioranza di centrodestra ne avranno un beneficio rispetto a tutti gli altri partiti. E’ questo il modo di intendere la politica a Mesagne? Stare lontani dai bisogni dei cittadini e curare i propri? Troppo spesso si predica bene e si razzola male. Per questo chiedo a tutti i cittadini mesagnesi che sono scontenti di questa situazione di valutare attentamente anche le altre proposte politiche, perché credo che la storia del voto utile ai partiti che ci rappresentano nell’ assise comunale sia diventata ormai poco credibile.
COMUNICATO STAMPA ALESSANDRO DE NITTO - ITALIA DEI VALORI MESAGNE
