Brindisi, 29/05/2009
Fondi Fas: Vendola scrive a Napolitano
Il PresidenteVendola ha inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una lettera sulla questione dell’utilizzazione dei fondi FAS da parte del Governo: ecco il testo integrale:
la Relazione quadrimestrale approvata dalla Corte dei Conti il 26 maggio scorso ha chiarito in termini tecnici inequivocabili come l’attività del Governo centrale - in termini di impegni e spesa – si vada caratterizzando da un uso inappropriato del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS).
In particolare, la Corte sottolinea come, con riferimento al FAS, si sia “fatto ricorso in modo massiccio, spesso anche a copertura di oneri di natura corrente e comunque di maggiori spese derivanti da interventi normativi attuativi di politiche pubbliche ordinarie, non direttamente connessi con la missione concernente il riequilibrio territoriale”.
Tale scelta non ha solo l’effetto di sottrarre risorse al Mezzogiorno, ma pone a rischio le politiche pubbliche fondate sull’utilizzo delle risorse comunitarie, in quanto “il Fondo stesso accerta e raggruppa le risorse nazionali finalizzate a garantire il principio di addizionalità della politica comunitaria di sviluppo delle aree depresse”. In conclusione, sottolinea la Corte, “l’utilizzo di somme per finalità connesse all’attuazione di politiche ordinarie non espressamente finalizzate al
riequilibrio territoriale altera infatti il quadro complessivo di riferimento della programmazione unitaria e pone a rischio il rispetto del principio di addizionalità delle risorse comunitarie finalizzate alle politiche di sviluppo regionale”.
Le questioni poste dalla Corte dei Conti sono note al dibattito politico degli ultimi mesi, e però, l’autorevolezza dell’organismo che le ha definite e la sua natura tecnica, dovrebbero, in primo luogo, liberarle dal dubbio che esse siano solo motivo di mera polemica tra parti contrapposte.
In secondo luogo, esse indicano come il rischio concreto dell’attuale indirizzo di governo sia quello di allargare il divario tra le Aree con deficit di sviluppo (in primo luogo il Sud) dal resto del Paese.
Tali considerazioni, di per sé estremamente preoccupanti, si accompagnano all’osservazione che il Governo – senza ragioni tecniche note – ha interrotto ogni concreta attività di attuazione dei programmi comunitari a responsabilità nazionale in favore delle Regioni dell’obiettivo Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria). Un programma fra tutti risulta inattuato: il PON Ricerca e Competitività, che trasferisce (meglio trasferirebbe) 6 miliardi e 200 milioni di euro per lo sviluppo economico e l’innovazione delle quattro regioni meridionali. Il mancato uso di tali risorse viola gli accordi con le Regioni sull’uso dei fondi europei, le priva di rilevanti strumenti attuativi e finanziari per lo sviluppo e per il contrasto alla crisi, infine, mette a rischio i finanziamenti che debbono essere rendicontati all’Unione europea entro breve termine; pena la loro restituzione.
Signor Presidente,
ho deliberatamente scelto di indicarLe – tra tutte – le questioni sulle quali negli ultimi giorni pareri tecnici di terze parti chiariscono inequivocabilmente il rischio cui è sottoposto il Sud del Paese.
Taccio su altro e taccio anche sul fatto che – ogni giorno – il Governo, in persona di suoi autorevoli esponenti, descrivano il Mezzogiorno come un ‘problema irresolubile per il Paese’, fonte di sprechi di risorse, che in realtà nel migliore dei casi restano sulla carta, oppure vengono dirottate da Roma per alimentare parassitismi e clientele meridionali e settentrionali.
Si tratta di atti politici e amministrativi che pongono a repentaglio le prospettive di sviluppo unitario ed armonico del Paese e la sua stessa coesione.
Faccio appello, quindi, alla Sua Autorità, a quella personale unanimemente riconosciuta e a quella che Le deriva dall’articolo 87 della Costituzione, affinché Ella intervenga perché sia ripristinata e garantita – nella concretezza degli atti di governo - l’attenzione istituzionale dovuta al Mezzogiorno d’Italia.
COMUNICATO STAMPA PRESIDENZA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE
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