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Brindisi, 12/06/2009
La CCIAA sui tassi del mercato del lavoro
In riferimento alle posizioni espresse dalla CGIL sui dati inseriti dalla Camera di Commercio di Brindisi nel Rapporto sull'Economia brindisina, relativi
ai tassi del mercato del lavoro, si trasmette nota metodologica sulla base della quale tale Rapporto e' stato redatto.
Osservatorio Economico della Provincia di Brindisi 2009
Nota metodologia sui tassi del mercato del lavoro
L’INTERVALLO DI CONFIDENZA DELL’INDAGINE
L’Istat ha rilasciato lo scorso 27 aprile le consuete valutazioni a livello
provinciale sull’andamento del mercato del lavoro nel 2008. Tali valutazioni
sono state realizzate attraverso un’indagine campionaria che l’Istat esegue
sulla base di una metodologia concertata da Eurostat in ambito comunitario.
L’indagine campionaria sulle Forze di Lavoro, essendo tale, è soggetta ad i
cosiddetti “errori di campionamento” che si traducono nel fatto che qualunque
aggregato e tasso che proviene dall’indagine è compreso in un determinato
intervallo (di confidenza) che per la provincia di Brindisi varia tra 5,40%
e -1,10% (Italia 5,95%, -1,07%). In termini assoluti, ciò significa
che il numero di disoccupati brindisini varia tra circa 15.000 e 19.000.
IL TEMA DEGLI INATTIVI
Accanto alle persone in cerca di occupazione si colloca tutta una fascia di
popolazione che viene classificata come inattiva e che, a sua volta, si
suddivide in inattivi in età non lavorativa (da non prendere considerazione) ed
inattivi in età lavorativa. Questa categoria è sua volta suddivisa nel seguente
modo:
cercano una occupazione non attivamente, ma sono disponibili a lavorare;
cercano una occupazione, ma non sono disponibili a lavorare;
non cercano una occupazione, ma sono disponibili a lavorare;
non cercano una occupazione e non sono disponibili (anche militari di leva e
inabili al lavoro).
Risulta di tutta evidenza che le categorie 1 e 3 sono da considerarsi a tutti
gli effetti soggetti che, pur non essendo ufficialmente considerati
disoccupati, sono comunque da ritenersi tali in quanto autoesclusisi ma
disponibili a lavorare.
L’INTENSITA’ DELL’OCCUPAZIONE
Come è noto, poi, la definizione di occupato si può ritenere piuttosto
“elastica”, in quanto definisce occupato tutte le persone di 15 anni e più che
nella settimana di riferimento hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una
qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario (o in natura), oppure
hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un
familiare, nella quale collaborano abitualmente o sono assenti dal lavoro (ad
esempio, per ferie o malattia).
Un ruolo, quindi, particolarmente rilevante è giocato da quella che si può
definire “intensità di occupazione”, ovvero la distribuzione degli occupati
secondo il numero di ore lavorate nella settimana di riferimento.
IPOTETICI SVILUPPI
Lavorare però sui dati elementari consente anche di realizzare qualche
elaborazione “ad hoc” che può dare ulteriori chiavi di lettura al fenomeno
della disoccupazione nella provincia di Brindisi.
Tra i futuri sviluppi, dunque, è possibile pensare ad un progetto di ricerca
finalizzato all’individuazione dei range che caratterizzano i tassi di
occupazione e disoccupazione in provincia di Brindisi.
COMUNICATO STAMPA CCIAA DI BRINDISI
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