Brindisi, 24/06/2009
CISL: dieci priorità per il territorio
Al termine della peggiore campagna elettore degli ultimi cinquant’anni a Brindisi e Provincia, caratterizzata persino da attentati dinamitardi, intimidazioni, minacce, compravendita di voti e tutto quanto possa costituire il peggior armamentario della politica degradata, almeno a dar seguito alle voci insistenti che circolano in tutto il territorio ed alle dichiarazioni pubbliche di taluni candidati, l’Amministrazione Provinciale, il Comune capoluogo Brindisi e realtà fondamentali per l’intera economia locale, quali Francavilla Fontana e Ostuni, hanno una nuova guida e nuove maggioranze politiche.
La CISL, pur non rinunciando ad esprimere le proprie opinioni, ha evitato di partecipare a questa kermesse, nonostante tirata in ballo dal dibattito elettorale, mantenendo un atteggiamento sobrio e misurato ed affidandosi alle iniziative di propri singoli dirigenti, per quanto autorevoli.
Oggi ad urne chiuse il C.E. della UST CISL di Brindisi, ritiene suo preciso dovere, assumere una chiara posizione che funga soprattutto da traccia, rispetto alle iniziative sindacali future.
Per fare questo, è necessario preliminarmente esaminare con attenzione quanto hanno fatto le principali Amministrazioni Locali nei cinque anni precedenti.
Oggi, infatti, siamo chiamati a raccogliere i cocci di quanto fatto o non fatto negli scorsi anni, con l’aggravante della grave crisi economica che, al di là di estemporanei appelli all’ottimismo, nelle prossime settimana farà sentire anche al SUD e qui a Brindisi tutti i suoi devastanti effetti. Vi sono, infatti, segnali, di un forte calo nella richiesta energetica per il mese di settembre-ottobre, segnale d’allarme evidente su un contenimento di attività nell’industria manifatturiera, così come vi è un calo negli ordinativi nella piccola e media impresa. I 49 milioni di € messi a disposizione in Puglia per gli ammortizzatori sociali in deroga, sono già esauriti, mentre a Brindisi sono circa 5000 i lavoratori rispetto ai quali è a rischio il futuro occupazionale. Insomma un vero disastro! Un vero disastro provocato da quegli amministratori che quando l’economia tirava hanno distrutto quello che di buono si era costruito con la concertazione: l’Accordo di Programma (100 milioni di € dai piani POR 2001/6), l’Accordo stralcio per la Chimica, le Convenzioni con le Società Energetiche, il ciclo integrato dei rifiuti (ancora oggi 15.000 € al mese di manutenzione conservativa dell’impianto CDR a carico del comune, quando in altre realtà queste tecnologie portano risorse al territorio) con raccolta differenziata, CDR e Termovalorizzatore, alcuni importanti investimenti proposti per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri e dei gessi prodotti dalle centrali, ecc. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, unitamente a quelle iniziative che seppur sostenute ed approvate da quelle amministrazioni, non hanno mai prodotto concretamente posti di lavoro, si pensi alle bonifiche del seno di levante o al progetto Città d’acqua.
Occorre girare pagina e per questo, nella speranza che le nuove Amministrazioni si muovano in perfetta discontinuità con il passato, sia per eventuali volti nuovi, sia per mutate condizioni politiche in cui si trovino ad operare amministratori provenienti dalle passate esperienze, ci permettiamo di indicare dieci priorità, che dovrebbero caratterizzare i primi cento giorni:
1) Riattivazione immediata della concertazione territoriale tra Istituzioni, parti sociali e datori di lavoro, con l’obiettivo di monitorare lo stato della crisi economica a livello territoriale ed i suoi possibili risvolti a livello locale.
2) Immediata cantierizzazione di tutte le risorse disponibili in materia di viabilità stradale, infrastrutture di servizio, scuole, edifici pubblici, anche attraverso la richiesta alla Regione di provvedimenti di legge che accelerino le procedure di affidamento.
3) Forte iniziativa nei confronti del Governo Nazionale, affinché vengano resi immediatamente disponibili le risorse per le bonifiche dei siti inquinati e affidamento degli stessi al SISRI affinché provveda direttamente a tali opere, riservandosi l’azione di rivalsa successivamente su eventuali soggetti privati responsabili, mettendo a disposizione tali aree di soggetti interessati ad investire a Brindisi.
4) Fiscalità di vantaggio, con abbattimento di ICI e Tasse varie locali, in tutte le aree industriali di tutti i comuni della provincia, a vantaggio di quelle imprese che dovessero realizzare nuovi investimenti o ampliamenti di quelli esistenti, a condizione di incrementare l’occupazione locale.
5) Avvio immediato del confronto con le società energetiche per la sottoscrizione di nuove convenzioni, sulla base di concreti indennizzi per il territorio, sia in termini sociali che attraverso l’assunzione di oneri per la realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio dell’economia provinciale.
6) Apertura di un apposito tavolo di concertazione in materia di servizi ai cittadini, con particolare riferimento ai non autosufficienti, alle famiglie numerose, alle famiglie di cassintegrati e di lavoratori in mobilità, ai lavoratori over 50 licenziati, stanziando parte delle risorse provenienti dalle nuove Convenzioni con le società energetiche.
7) Apertura di un apposito tavolo di confronto con i soggetti interessati, al fine di individuare le possibili azioni a sostegno dell’Agricoltura e dei lavoratori agricoli, incentivando i marchi di qualità, pensiamo ad un marchio produzione brindisina, e sostenendo la filiera corta attraverso forti incentivi ai farmer market o negozi del contadino.
8) Apertura di un tavolo di confronto con il sistema locale del credito, affinché alle piccole e medie imprese brindisine vengano aperte linee di credito, legate a concreti progetti di sviluppo e di aumento dell’occupazione, garantite da un apposito fondo di garanzia a carico delle Istituzioni locali.
9) Riavvio dell’Osservatorio provinciale della Chimica, con il compito di fungere da raccordo tra le Istituzioni locali, le OO.SS. Confederali e di Categoria e le aziende del sistema Petrolchimico e quindi monitorare costantemente la produzione, gli investimenti e la occupazione riveniente dagli stessi.
10) Costituzione di un Osservatorio provinciale sulla Aeronautica, con gli stessi compiti e funzione di quello sulla chimica.
Questi sono le iniziative che, nell’immediato ci aspettiamo da queste rinnovate Istituzioni locali, rispetto alle quali occorre, infine, un approfondito ragionamento rispetto all’iniziativa sindacale che a Brindisi non può più essere caratterizzata da una assoluta incomunicabilità tra CGIL CISL UIL.
E’ necessario riannodare i fili di un dialogo, che non può avere vinti e vincitori, ma deve basarsi sulle fondamentali ragioni che ci inducono, a livello locale, a riconoscere l’emergenza in cui ci troviamo e lavorare unitariamente su quelle questioni in merito alle quali vi è comune condivisione, senza per questo rinunciare alle proprie posizioni su altre materia. Diversamente il rischio che si corre è di scavare un solco profondo tra il mondo reale dei lavoratori e dei pensionati e quello un po’ artefatto delle dispute tra sindacalisti.
COMUNICATO STAMPA UST CISL
|