S. Pietro V.co, 03/07/2009
Comitato 8Giugno: "SOS Cerano, non c'è più tempo!"
Le elezioni sono passate, i problemi di Cerano restano.
Difatti, in questa provincia non si conosce ancora quale sia la chiusura del ciclo dei rifiuti. Sappiamo solo che nel Piano Energetico Ambientale Regionale incombe l’ipotesi di bruciare il Combustibile da Rifiuti nella centrale di Cerano, nonostante l’enorme emissione di diossina che si produrrebbe.
Fa specie vedere come pezzi d’ambientalismo vadano in soccorso a questa ipotesi, abbagliati dalla climalterante CO2, e siano poi disinvoltamente dimentichi delle quantità industriali di veleni inquinanti che producono otto milioni di tonnellate di carbone! Non sapendo che la soluzione di bruciare CDR nella centrale non risolve neppure il problema di una significativa riduzione di CO2, visto che questa co-combustione dovrebbe interessare tra il 5 e il 10 % di un solo gruppo, pari a 400.000 tonnellate di portata.
L’ultimo regalo a Cerano è il Porto Industriale! L’allargamento della competenza territoriale dell’ Autorità Portuale concesso dalla Giunta Regionale, su mandato unanime del Comitato Portuale, del quale è parte organica la Provincia, è stato il viatico per il Decreto conclusivo del Ministero dei Trasporti e del recente elettoralistico Protocollo d’Intesa, con il silenzio della Regione che, a detta del Sindaco di Brindisi, è pronta ad apporre la propria firma a un necessario Accordo Quadro per il finanziamento dell’opera.
Che poi un’opera del genere determini uno sconvolgimento epocale e definitivo di una fascia costiera che coinvolge l’intero territorio salentino a sud di Brindisi e a nord di Lecce, pare essere un fatto molto secondario. E la pur meritoria, ma purtroppo tardiva e isolata richiesta, a buoi ormai scappati, di un dibattito consiliare regionale, se mai si terrà, temiamo possa confermare l’unanime consenso di Comune di Brindisi, Provincia e Regione, costruito nel corso di questi anni, e incoraggiato da insospettabili cenacoli amministrativi e intellettuali. Ovviamente, attendiamo benvenute smentite, con revoche di deliberazioni già assunte. Terzium non datur!... Confidiamo nel ruolo non “vice-sindacale” della nuovo corso alla Provincia, e in quello di tutela di “tutti” i territori di essa.
Lo chiediamo come Comitato 8giugno, su richiesta diretta di circa 3000 cittadini, che hanno sottoscritto il NO “informato” al Porto Industriale e al CDR a Cerano, oltre ad aver avanzato la richiesta di monitorare le PM10 anche a San Pietro. Per quest’ultimo “buco” , che durava da sempre, dopo la nostra denuncia, dal 1° di Aprile l’ARPA sta monitorando anche a San Pietro le polveri sottili.
Davvero non c’è più tempo. L’addensarsi degli appetiti progettuali su quel ventre molle che pare essere Cerano e dintorni, forse impone, data l’insufficienza di un Comitato in quanto tale a invertire la china, che le istanze portate avanti dal Comitato 8giugno in questi anni –esauritasi la sua funzione- divengano soggettività politica territoriale diretta.
Il tema è aperto da quelle migliaia di cittadini che, con il silenzio della loro firma, continuano a incoraggiare questa battaglia, nonostante l’amara evidenza delle cose.
COMUNICATO STAMPA COMITATO 8GIUGNO
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