Brindisi, 08/07/2009
Greenpeace occupa la centrale di Cerano
Nuova protesta di Greenpeace contro la centrale a carbone Federico II di Brindisi.
Questa mattina alcuni aderenti all'organizzazione ambientalista hanno occupato la centrale di Cerano: sei attivisti si sono piazzati sul nastro che trasporta il carbone alla fornace della centrale per interrompere le emissioni. Altri sette hanno scalato la ciminiera dell’impianto.
Il gesto simbolico si inserisce in una più ampia manifestazione di protesta organizzata in tutta Italia: oltre cento attivisti del gruppo ambientalista, provenienti da 18 Paesi diversi, hanno deciso di occupare quattro centrali elettriche a carbone (Brindisi, Porto Marghera, Vado Ligure e Porto Tolle).
Greenpeace, in occasione del G8 dell'Aquila, chiede ai capi di Stato di "assumere un ruolo di leadership contro i cambiamenti climatici".
"Le nazioni del G8 devono finirla di mettere gli interessi del business dei combustibili fossili davanti a quelli di noi tutti e devono intervenire con urgenza con misure concrete che riducano sensibilmente le emissioni entro il 2020" - ha riferito in una nota Alessandro Giann, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. Occorre "investire in azioni di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e per bloccare la deforestazione nelle ultime grandi riserve forestali del Pianeta".
Greenpeace chiede, inoltre, di contenere l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi, di assicurare che le emissioni globali raggiungano un massimo nel 2015, per poi ridursi praticamente a zero entro il 2050 e di tagliare le emissioni del 40%, rispetto ai valori del 1990, entro il 2020.
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