S. Pietro V.co, 10/07/2009
Il Comitato 8Giugno dopo il blitz di Greenpeace
A L’Aquila il Presidente degli Stati Uniti Obama assume una epocale e limpida leadership mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici e al carbone, definendola la priorità del secolo, e a Brindisi, all’ennesima eclatante, ma pacifica, incursione di Greenpeace, si assiste, con provincialistica mentalità da veri e propri zeloti degni di miglior causa, a un pietoso soccorso all’insostenibilità dei milioni di tonnellate di carbone –e dei relativi veleni-, che fanno di Cerano la centrale elettrica più climalterante e inquinante d’Italia, con i suoi 15 milioni di tonnellate di anidride carbonica!!
La verità è che non ci si vuole arrendere all’idea che questo territorio non può sopportare otto milioni di tonnellate di carbone, rispetto ai due milioni che, con decreto presidenziale, lo hanno dichiarato già a rischio di crisi ambientale nel 1998.
Se si fosse rispettata e fatta rispettare la Convenzione del 96, che, in un quadro unitario della questione energetica brindisina, riduceva drasticamente il carbone, metanizzava in parte Cerano, poneva fine a quel catorcio di Brindisi Nord posta nel cuore della città di Brindisi, senza perdere un solo posto di lavoro, con l’ accordo del Ministero delle Attività Produttive e dell’Ambiente, l’Enel, Snam, Comune, Provincia, Regione e tutti i Sindacati, non saremmo alla tragedia odierna!
Stupisce quindi che, persino i settori della parti sociali che dovrebbero essere più sensibili e meno liquidatorie sulle problematiche “epocali e globali” assunte da Obama, ma che ci riguardano localmente e direttamente, si accodino a quegli interessi aziendalistici che in questo territorio, con la complicità di molti, fanno da decenni il bello e il cattivo tempo.
Chiediamo poi a quei politici, di qualunque colore, che fanno disinvoltamente i girotondini e i movimentisti d’occasione, di premere presso il Ministero delle Attività produttive –si chiamino Scaiola o Bersani-, perché si ponga il problema di una significativa riduzione del carbone a livelli compatibili con il DPR del 98, essendo il Ministero l’unico titolato a definire quantità e qualità del carbone delle centrali elettriche, al di la di ogni Convenzione che, sul problema dell’assetto produttivo, non ha voce né alcuna efficacia legale, se non recepito, quanto in merito convenuto localmente, in apposito Decreto Ministeriale, come accadde appunto con la Convenzione del 1996.
Il Comitato 8giugno ha raccolto circa tremila adesioni di cittadini a sostegno di questa sacrosanta battaglia in difesa dell’ambiente e della salute di questo territorio, che utilizzeremo nelle forme e nelle sedi possibili, affinché ciò che Greenpeace ci ricorda con la spettacolarizzazione di qualche giorno, divenga una battaglia continua nel tempo e, soprattutto, socialmente estesa, oltre il “fischiettio” di una serata, che pure condividiamo, tesi unicamente come siamo a giungere alla soluzione compatibile del problema con gli interessi di sostenibilità ambientale e sanitaria dell’area a rischio nella quale ci troviamo a vivere.
COMUNICATO STAMPA COMITATO 8 GIUGNO
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