Brindisi, 11/07/2009
Nucleare, Tomaselli: "le scorciatoie e le forzature del Governo"
Il disegno di legge approvato dal Senato nei giorni scorsi e che avvia il cosiddetto “ritorno al nucleare” nel nostro paese ha lasciato irrisolti i gravi limiti che nel corso del lungo esame parlamentare il PD ha evidenziato con forza.
La nuova legge, come abbiamo avuto modo di denunciare negli scorsi mesi, nasce con l’ipoteca della forzatura con cui, nel pieno dell'iter parlamentare di un provvedimento che concerneva una materia così delicata, fu sottoscritto il Protocollo d'intesa tra il Governo italiano e quello francese con cui, in qualche modo, si sono prefigurati quelli che saranno i requisiti e le tipologie degli impianti che verranno utilizzati nel nostro Paese, attraverso un rapporto privilegiato con l'industria francese.
Sostanzialmente, il Governo ha scelto di cedere una parte del mercato energetico italiano ad una tecnologia ormai obsoleta, rinunciando alla sollecitazione di un'adeguata competizione internazionale, che difficilmente si potrà realizzare a causa dell'accordo stipulato tra il Governo italiano e il Governo francese, tra l'ENEL e l'EDF. Di questo stiamo parlando.
Così come non possiamo non tornare a denunciare le forzature delle procedure, specie nel rapporto democratico con le comunità locali e con le istituzioni locali, chiamate alla espressione di un mero parere consultivo e non, invece, ad un parere vincolante come abbiamo ripetutamente proposto con i nostri emendamenti, per la definizione dei decreti delegati che andranno a regolamentare la scelta dei siti, delle tipologie di impianti, dei processi di smaltimento delle scorie e così via. Anzi, con l’assimilazione dei siti che si andranno a scegliere a siti di interesse nazionale come quelli di carattere militare, il rischio è di una vera e propria espropriazione di ogni possibilità di intervento delle istituzioni locali nel processo decisionale.
E, infine, dal testo finale, all'articolo 29, quello che istituisce l'Agenzia per la sicurezza nucleare, viene soppressa in maniera incomprensibile la norma di garanzia introdotta nel confronto parlamentare con la quale si prevedeva che l'Agenzia avrebbe operato «con indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia tecnico-scientifica e regolamentare, avvalendosi di personale qualificato ed altamente specializzato».
Era una norma che garantiva la terzietà, l'autonomia e la qualità di un organismo chiamato a compiti straordinariamente delicati, che con un tratto di gomma è stata inopinatamente cancellata.
A tutto ciò si aggiunga il grande tema della sostenibilità economica di una scelta che rende il nucleare assolutamente sconveniente per i costi di costruzione enormi e per la necessità di fare ricorso ad un combustibile per alimentare le centrali di terza generazione disponibile in quantità e per un periodo limitati.
Insomma, c’è da essere preoccupati per le scorciatoie e le forzature che il Governo e la maggioranza hanno voluto adottare in una materia così complessa e delicata.
COMUNICATO STAMPA SEN. SALVATORE TOMASELLI - PARLAMENTARE PD
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