S. Pietro V.co, 20/07/2009

Operazione Fire: sgominata la banda degli incendi, otto arresti

Associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina, minacce aggravate, danneggiamento a mezzo fuoco, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e furto.
Queste le accuse mosse a vario titolo nei confronti di otto persone di San Pietro Vernotico (Brindisi) responsabili di aver terrorizzato per mesi imprenditori, commercianti e politici del luogo.
Questa notte, al termine di lunghe e serrate indagini, gli inquirenti hanno stretto il cerchio intorno alla banda arrestando i componenti. Il blitz, condotto dal personale della compagnia dei Carabinieri di Brindisi ha portato all’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Dott. Ercole Aprile, GIP presso il Tribunale di Lecce su richiesta del Dott. Milto De Nozza e del Dott. Cataldo Motta, della direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.
Sono finiti in carcere Alessandro Blasi, 28enne, Adriano Chetta, 27enne, Crocefisso Geusa, 20enne, Davide Tafuro, 21enne, Roberto Trenta, 29enne, Fabrizio Annis, 28enne, Matteo Marangio, 19enne, tutti di San Pietro Vernotico, e Fabio Geusa, 24enne di Torchiarolo.

L'operazione è stata denominata "Fire" in quanto gli episodi delittuosi, verificatisi a San Pietro Vernotico dal 25 Luglio al 23 Settembre 2008, riguardano innanzittutto 26 incendi di autovetture di privati cittadini. Sotto la lente degli investigatori, poi, anche le intimidazioni subite dal sindaco Giampietro Rollo e del consigliere di maggioranza Sergio Palma, ai quali furono recapitate due teste mozzate di coniglio.

Le investigazioni, condotte dal personale della stazione dei Carabinieri di San Pietro Vernotico e dell’aliquota operativa della compagnia di Brindisi, hanno consentito di accertare che l’obiettivo degli autori di quei crimini era quello di generare nella cittadinanza un diffuso clima di terrore prodromico ad una successiva attività estorsiva, di cui sono stati, poi accertati, diversi tentativi ai danni di imprenditori del posto.
Nel corso delle indagini si è inoltre riscontrato che il sodalizio criminoso aveva diversificato i propri interessi criminali in altri centri delle province di Brindisi e Lecce, dove si era reso responsabile di furti e rapine per reperire denaro da investire nel trafficio e nello spaccio di sostanze stupefacenti.