Brindisi, 23/07/2009
CISL: "intervenire energicamente per rilanciare il Petrolchimico"
Mentre in altri territori come la Sardegna ed il Veneto, le Istituzioni Locali, a partire dai Governi Regionali, intervengono a tutela dei siti produttivi di Porto Torres e Marghera, nella nostra Regione si pensa già alla prossima campagna elettorale, mentre gli Enti Locali sono ancora impegnati ad assegnare incarichi ai partiti che hanno vinto le elezioni.
E’di ieri la notizia riportata su Sole 24 0re che a Porto Torres è stata scongiurata, grazie all’intervento del Presidente del Consiglio, sia la chiusura degli impianti che la CIG.
Questo é il risultato dell’accordo raggiunto al Ministero dello Sviluppo Economico che non solo ha evitato il blocco della produzione, ma ha anche creato le premesse per avviare un tavolo di confronto, con la partecipazione delle istituzioni locali, dove si discuta del piano ENI in Sardegna, affinché si possano ricercare tutti gli strumenti agevolativi, compreso il contratto di programma, al fine di realizzare nuovi investimenti.
La notizia non può che fare solo piacere, ma per quello che riguarda la nostra realtà, le dichiarazioni del Ministro Scajola che dice : l’intesa raggiunta porterà investimenti di ENI sulla chimica in Sardegna e ad una riorganizzazione completa della chimica in Italia, suonano come un campanello di allarme, poiché ci riportano indietro di circa trenta anni quando nel 1982 il petrolchimico di Brindisi pagò il tributo più alto in termini occupazionali e per salvare 5000 mila posti di lavoro se ne perdettero circa 12000 tra diretti e indiretti.
Sono anni che le organizzazioni sindacali territoriali, dopo la chiusura degli impianti DOW ed EVC, rivendicano un tavolo nazionale sulla chimica attraverso l’Osservatorio provinciale, ma il disinteresse dimostrato in tutti questi anni dalle Istituzioni, ha provocato il disimpegno di molte imprese che avevano manifestato il proprio intendimento ad investire nel nostro territorio.
Sino ad oggi l’assenza di interventi per favorire il rilancio dell’economia attraverso lo sviluppo dell’industria, sta contribuendo a peggiorare la situazione dell’intero tessuto industriale della provincia.
Oggi più che mai occorre realizzare l’accordo di programma sulla chimica e mettere subito in moto l’OSSERVATORIO PROVINCIALE per poter prevenire ulteriori danni produttivi ed occupazionali.
La maggiore preoccupazione è che possa esserci una corsa a chiudere attività produttive e quindi a far nascere una lotta tra poveri, dove a farne le spese saranno i territori più deboli politicamente e dove sicuramente le scelte industriali che si faranno non saranno di carattere tecnico.
Allora bisogna prioritariamente mettere le mani in avanti ed intervenire energicamente per rilanciare il Petrolchimico, ritenuto da tutti uno tra i migliori d’Europa, pretendere che si realizzino gli investimenti concordati quali l’impianto di idrogenazione delle benzine, la pipe line con la raffineria Taranto, completamento dello sbottigliamento dell’impianto di trattamento dell’acqua di falda, l’aumento della capacità produttiva dell’impianto di Cracking, il completamento dell’investimento di 35 milioni di euro sull’impianto di produzione di polipropilene della Basell e rendere esigibili le aree sottoposte a caratterizzazione ambientale e gli impianti dismessi per favorire ulteriori investimenti industriali.
Per tanto, anche in riferimento alla piattaforma unitaria CIGL-CISL-UIL di Brindisi, si chiede al Presidente dell’Amministrazione Provinciale Massimo Ferrarese di riattivare con urgenza L’Osservatorio Provinciale sulla Chimica, trasformandolo in soggetto di supporto tecnico alla Giunta Provinciale e dotandolo di quella struttura permanente indispensabile affinché lo stesso Osservatorio assuma un carattere centrale nello scenario economico e produttivo del territorio.
Diversamente i politici locali dovranno assumersi la responsabilità delle ulteriori ricadute occupazionali negative che ci potranno essere nel nostro territorio.
COMUNICATO STAMPA CISL
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