Ostuni, 23/07/2009
Premiato il progetto degli “Orti medioevali tra tradizione e innovazione”
Gli Orti periurbani di Ostuni e la Comunità dei Giardinieri che al 2009 ancora coltivano porzioni degli orti terrazzati alla base del centro storico di Ostuni ritireranno venerdì 24 luglio al castello normanno-svevo di Mesagne il “Premio per le buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio”, per la categoria “Tutela e la valorizzazione del paesaggio agrario”.
La Commissione di valutazione del Premio, composta da Claudio Calvaresi, Francesco Carofiglio, Franco Chiarello, Alberto Magnaghi, Maria Mininni, Nicola Signorile, Edoardo Winspeare, ha assegnato i primi premi in concomitanza con l’avvio delle Conferenze d’area del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale realizzate nei giorni scorsi a Monte S. Angelo, Nardò, Bari, e a Mesagne (venerdì 24 luglio prossimo).
Proprio domani venerdì 24 luglio a Mesagne presso l’auditorium del Castello Normanno Svevo si svolgerà la cerimonia di premiazione delle “buone pratiche”.
La commissione ha inteso premiare soprattutto buone pratiche con valore di exempla e di modello replicabile anche per altre iniziative da sostenere nella regione Puglia.
Come è specificato nell’articolato del Premio, nel corso del processo di pianificazione paesaggistica vi saranno altre occasioni di valutazione nei prossimi mesi di buone pratiche segnalate sul sito www.paesaggio.puglia.it.
Nell’intero territorio regionale le buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio agrario sono state:
- Bioitinerari, promossa dal Consorzio Biogargano.
- Oro del Parco, promossa dal Consorzio di Torre Guaceto.
- Gli orti tra tradizione e innovazione, promosso da: Liceo classico “Calamo”, Istituto Agrario “Pantanelli” di Ostuni, con la collaborazione della sezione Messapia di Italia Nostra, della condotta locale di Slow Food e dell’Amministrazione comunale di Ostuni.
L’elaborazione del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) è in corso da alcuni mesi e sarà lo strumento attraverso il quale saranno gestite la tutela e la valorizzazione dei paesaggi della Puglia. Elaborare un piano del paesaggio, tuttavia, non è una mera operazione tecnica. L’obiettivo della Regione è infatti quello di coinvolgere la società pugliese, nelle sue diverse articolazioni, perché la tutela e la valorizzazione del paesaggio riguarda tutti come operatori delle trasformazioni territoriali, come attori delle politiche e come abitanti.
Alle migliori pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio, saranno riconosciuti tre tipi di contributi:
- un marchio di qualità, che potrà costituire, successivamente, elemento di priorità per l’attribuzione di finanziamenti;
- adeguata visibilità nell’ambito della promozione del PPTR e nelle iniziative regionali dedicate alla diffusione della cultura del paesaggio;
- possibilità, per i premiati, di utilizzare il marchio offerto dal PPTR per le loro attività di promozione e comunicazione.
Ciò con il fine di far emergere quanto la nostra comunità sta già facendo per la tutela e la valorizzazione del nostro paesaggio, e quanto ricca sia la rete delle energie sociali mobilitate su questi temi.
Gli orti tra tradizione e innovazione
percorso storico-ambientale tra la Comunità dei giardinieri degli orti periurbani di Ostuni
Il progetto sulla valorizzazione degli orti periurbani di Ostuni ha visto impegnati gli studenti del Liceo classico “A. Calamo” e dell’Istituto Agrario “E. Pantanelli” di Ostuni con la collaborazione della sezione Messapia di Italia Nostra, della condotta locale di Slow Food e dell’Amministrazione comunale di Ostuni.
La caratteristica urbanistica del centro storico di Ostuni è assicurata dalla netta distinzione tra il centro abitato cinto da mura medioevali e la presenza di orti terrazzati a valle del nucleo antico che degradano dolcemente verso la piana degli olivi secolari che giunge al mare.
Negli anni ’60 e ’70 con il progressivo abbandono del centro storico da parte degli abitanti che si spostavano verso i quartieri nuovi della città, venivano meno anche i “giardinieri”, con il conseguente abbandono della coltura degli orti e man mano che essi cessavano l’attività lavorativa iniziava il lento degrado delle sistemazioni agrarie, anche perché i vecchi non sostituiti dalle nuove generazioni. Zone vissute, fino a pochi decenni orsono, dagli orticoltori che ne garantivano la quotidiana manutenzione, conferendo loro un rigoroso ordine geometrico. Ciò dimostra quanto la conduzione agricola contribuisca, spesso anche inconsapevolmente per chi la attua, al “valore paesaggistico” di un dato territorio, i cui benefici ricadono sul resto della comunità.
Lo stato di abbandono dei campi, invasi da piante infestanti che contribuiscono a distruggere il sistema di terrazzamenti a secco, le piccole discariche diffuse ed una urbanizzazione lenta ma progressiva ed invadente, rappresentano la realtà odierna degli orti: un bene pubblico ad alto rischio di perdita della propria identità.
Attraverso il progetto realizzato grazie al partenariato tra istituti scolastici ed associazioni del territorio è stata esaminata l’area degli orti periurbani di Ostuni che è stata oggetto di ricerche storico-architettoniche da parte degli studenti del liceo, guidati dalla docente di storia dell’arte, prof.ssa Enza Ausiricchio. Sono stati censiti i manufatti storici (lamie, edicole votive, chiesette rurali, acquari, cisterne, pile, condotte in pietra per il trasporto dell’acqua, ecc.). L’area insiste su un antico insediamento messapico perciò nella zona sono stati frequenti ritrovamenti di resti della città messapica oltre a luoghi di sepoltura con corredi funerari del V e VI secoli a.C.
Un secondo gruppo di studenti facenti parte dell’Istituto Tecnico Agrario “E. Pantanelli”, guidati dagli agronomi, Franco Chialà e Gianfranco Ciola, hanno, invece, contattato gli unici quattro agricoltori ancora attivi nella zona degli orti. E’ stato predisposto un questionario al fine di meglio comprendere le problematiche della gestione degli orti e quindi valutare le possibili soluzioni da adottare e da organizzare all’interno di un progetto organico che avvii con la collaborazione in primis dei giardinieri ancora attivi la riqualificazione dell’area che è stata utilizzata nei secoli per intercettare e tesorizzare al massimo l’acqua che dal centro medioevale di Ostuni scendeva verso valle.
Sono stati realizzati dei pannelli esplicativi riportanti una mappatura della zona degli orti periurbani dove è possibile individuare i beni di interesse storco-architettonico già censiti e gli orti ancora attivi che vendono direttamente in azienda i loro ortaggi.
I quattro “giardinieri” ancora attivi nella zona hanno costituito una Comunità dei giardinieri degli orti periurbani di Ostuni. Frutta e verdura provenienti dalla zona degli orti periurbani che incorniciano l’area sottostante il centro storico medioevale possono essere venduti a chilometro zero ma anche al mercato settimanale. Infatti i produttori della Comunità si sono dotati di un marchio degli ortaggi made in Ostuni e che esposto con un banner sulle proprie bancarelle del reparto ortofrutta del mercato settimanale evidenziano e promuovono gli ortaggi ottenuti da un’area dal grande pregio storico e paesaggistico.
Il progetto ha previsto una campagna di informazione e comunicazione rivolta alla cittadinanza attraverso serate a tema tenutasi nella zona degli orti. Nel lavoro di ricerca, gli studenti ed i docenti hanno raccolto testimonianze storico-letterarie relative alla conduzione degli orti medioevali. Alla presenza dei giardinieri della zona sono stati esposti racconti, proverbi, poesie, canzoni dedicate alla vita che ruotava intorno a questi luoghi e sono stati letti atti di compravendita di orti risalenti ai secoli passati. Tra musica e poesia sono stati degustati gli ortaggi della zona al fine di far conoscere agli ostunesi questi prodotti che possono essere acquistati direttamente dai produttori della Comunità dei giardinieri. Acquistando questi prodotti si finanzia la manutenzione e gestione di queste zone e consumando prodotti a chilometro zero e di cui si conosce la provenienza, ogni cittadino diventa attore protagonista di uno sviluppo sostenibile in grado di tutelare un paesaggio particolare come quello degli orti periurbani che risulta “di cucitura” tra l’ambiente urbano e quello rurale.
Nella zona oltre ai quattro proprietari, che già producono e vendono ortaggi, ci sono altri proprietari di orti che al momento si mostrano disinteressati e che in futuro, se opportunamente stimolati, potrebbero riqualificare e mettere a coltura appezzamenti che al momento risultano abbandonati.
Il progetto intende avviare un processo virtuoso che coinvolga l’intera comunità cittadina nel recupero di un bene comune di inestimabile valore.
Dal progetto è emerso che la riqualificazione di uno spazio rurale-urbano come quello in questione, non può essere demandata solo alla pubblica amministrazione, a cui si finisce per chiedere tutto, ma sopratutto alla responsabilità di ognuno, dai cittadini, alle scuole (con le loro mense scolastiche), ai ristoratori che potrebbero promuovere gli ortaggi locali ottenuti da quei pochi ortolani rimasti; ai tecnici che potrebbero assicurare il giusto supporto ai produttori orticoli; nel contempo il pubblico potrebbe promuovere gli ortaggi della Comunità dei giardinieri a cominciare dalle mense scolastiche comunali, permettendo ai piccoli cittadini ostunesi di crescere consumando frutta e verdura fresca, di stagione, a km zero e di provenienza biologica. Ciò farebbe bene alla salute, all’ambiente, al paesaggio degli orti medievali e alla tasca degli ortolani.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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