Brindisi, 01/08/2009

Gioventù Italiana per il ritiro delle truppe in Afghanistan

“Gioventù Italiana”, il movimento giovanile de “La Destra”, ha mosso un’azione dimostrativa a livello nazionale (Brindisi ha sostenuto l’iniziativa) tra la notte del 31 Luglio ed il 1 Agosto schierandosi contro il proseguimento della guerra in Afganistan e chiedendo il ritiro immediato delle truppe italiane dal suolo straniero.
Il motivo che ha spinto questo gruppo di giovani di destra a schierarsi in tale posizione va al di sopra del voler giudicare se questa missione afgana sia illegittima o meno, giusta od ingiusta.
Son trascorsi quasi otto anni dall’attentato alle Torri Gemelle, episodio che ha esasperato le ostilità tra Usa ed Afganistan.
Tutti ricordiamo le immagini di quel crollo, risuonano nella mente le voci di tutti quei civili imprigionati negli edifici che pian piano si arrendevano alla morte. Già…… Civili, innocenti, che hanno perso la vita a causa della poca “simpatia” tra gli stati interessati. In realtà, queste avversità tra i due risalgono ad anni prima al 2001. Per questo ed altro, ci si è sempre chiesti se l’avvio della cosiddetta “Operazione Enduring Freedom” iniziata il 7 ottobre 2001, sia frutto di vere reazioni patriottiche, oppure motivi economici, oppure per il controllo di alcune aree strategiche dal punto di vista geopolitico e del controllo dei flussi delle materie prime.
Ma come anticipato in apertura di questo comunicato, l’atto dei ragazzi di Gioventù Italiana ed il motivo che ne concerne l’azione, ha la base qualcosa di ben diverso dal volere questionare sul reale motivo di questa belligeranza.
Il volantino esposto dal movimento riporta come slogan: "Neppure una goccia di sangue italiano versato per una guerra altrui". Ecco cosa vogliamo mettere in discussione: il sangue dei nostri soldati versato su territorio straniero, in nome di chi, di che cosa? L’articolo 52 della Costituzione Italiana recita: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze Armate si informa allo spirito democratico della Repubblica".
La difesa della Patria… quale? Solo e soltanto quella alla quale tu sei fiero di appartenere per esserci nato e cresciuto. La lista dei nostri soldati che continuano a cadere in una terra che non è la propria e soprattutto per una guerra nella quale si sono trovati coinvolti, aumenta sempre di più. Ricordiamo l’ultima vittima: Alessandro Di Lisio, 14 Luglio 2009.
Con questa guerra il nostro Paese ha poco a che fare. Perché? Vi siete mai chiesti quanto contiamo in questo conflitto? Chi rappresentiamo per quel popolo? E… chi siamo noi per noi stessi? Non basta essere membro di un’organizzazione denominata NATO, per ritenersi dei Grandi. L’attuale sistema internazionale è una via di mezzo fra il sistema multipolare ed un sistema unipolare; esso presenta una sola superpotenza: gli Stati Uniti, gli altri componenti fan solo da contorno. Gli Stati Uniti hanno interessi su scala globale. Questa supremazia, attribuitagli da noi europei facendo venir meno il nostro orgoglio e la nostra autonomia, ha posto gli Usa in condizioni tali da poter ostacolare i piani di qualunque altro Stato. Utilizziamo una definizione, resa da qualcuno, per chiarire meglio la situazione in cui oggi l’Europa naviga: < Una vecchia baldracca >! Essa, ha contratto tutte le infezioni ideologiche del mondo contemporaneo e si è degradata a colonia degli Usa, sotto qualsiasi profilo. E la nostra Italia, ovviamente, non è immune a questa malattia e nulla fa per respingere questa sottomissione agli yankees. I nostri militari muoiono in conflitti poco attinenti con la loro Patria, ma che purtroppo, è affascinata e abbindolata da una potenza americana che usa e non si fa usare. È necessaria una terapia efficace, radicale che consista nel rifiuto in interiore dei valori effimeri della civilizzazione statunitense, un ritorno ai valori originari della nostra cultura. Abbiamo combattuto guerre dalle quali siamo usciti vincitori e vinti, ma abbiamo lottato conservando la dignità, con fierezza, fino alla fine in nome dell’ Italia! Forse nessuno si rende conto che ciò di cui abbiam bisogno è la vera e concreta difesa del suolo, e non solo, italiano. Dobbiamo, anche, proteggere e far rinascere in noi quella superbia per riprenderci il nostro nome, per poter decidere come, quando, dove e per cosa versare il nostro sangue.
E. Rommel disse: "Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco". Riflettiamo, riflettiamo, riflettiamo: abbiamo uno spirito temprato da mille passioni, occorre volontà per il riscatto, dobbiamo abbattere l’apatia che ci sovrasta e smettere di pronunciare la solita frase: "Per fortuna che esiste l’America"! Oooooo Basta! Alla fine accade che ripetendolo sempre ci si illude che sia vero e nella nostra ottusità continuiamo a perire. Non si è fortunati quando si è pedina nella mani della Statua della Libertà o di chiunque altro. Bisogna assumere una visione della realtà, riconosciutala, viverla tendendo ad essa, distaccato da tutti i mezzi che sono efficaci per raggiungerla.
“Fanatici” lucidi e tenaci, che vivono in una dimensione ascetica percependo ogni pratica come virtù. Evitiamo i profani che professano tolleranza e falsa libertà per celarvi i propri opportunismi. ITALIA: un tricolore verde bianco rosso, una storia imponente sulle spalle, uomini valorosi………..

GIOVENTU’ ITALIANA