Brindisi, 03/08/2009
Crisi Industriale, Uilcem: "necessario impegno di tutti per superare fase recessiva"
Sono trascorsi molti, troppi anni da quando la UIL e la Uilcem di Brindisi hanno iniziato a denunciare i problemi che l'intero territorio provinciale ha subito e continua a subire per le numerose promesse (non mantenute dagli amministratori pubblici locali e nazionali) sul rilancio del settore industriale ed in particolare quello chimico che, nel frattempo, ha patito un pericoloso calo in termini di produzione, economia ed occupazione.
Una sofferenza che ha ridotto ai minimi termini la presenza della chimica a Brindisi sia dal punto di vista strategico ed anche dalla importanza che l'aveva accompagnata nel tempo fino a farla diventare un fiore all'occhiello nazionale ed internazionale con impianti all'avanguardia per qualità del prodotto, per la sicurezza, per il rispetto dell'ambiente, per la salute dei lavoratori e la salvaguardia di quella dei cittadini.
Ora la situazione è resa ancora più complessa perché ci sono state numerose chiusure d'impianti che si sono succedute nel tempo, innumerevoli “fughe” di grandi aziende nazionali e internazionali che non hanno ritenuto o per scelte politiche o per questioni economiche più strategico il petrolchimico di Brindisi.
C'è di fatto che la politica locale ha dimostrato negli ultimi anni di non avere alcuna intenzione di interessarsi seriamente per consolidare l'esistente e pianificare il futuro per quello che serve veramente :progetti, risorse e tempi di realizzazione certi per ridare ossigeno al ridimensionato sistema produttivo.
Anzi lo hanno boicottato ed avversato con la sterile politica del NO! sempre e comunque, presentando progetti di sviluppo in altri settori: turismo, commercio, infrastrutture che sono rimasti, anche loro, per la maggior parte senza un concreto riscontro.
Invece in altri territori del sud d'Italia (la Basilicata) hanno avuto la capacità di usufruire di tutte le occasioni che si sono presentate per coniugare sviluppo, crescita economica, rispetto ambientale, tutela della sicurezza e della salute dei cittadini.
I vantaggi di queste scelte sono sotto gli occhi di tutti!
Occorre avere il coraggio di affrontare scelte giuste per far progredire il territorio. Ciò che ha fatto la regione Basilicata attraverso un protocollo d'intesa sottoscritto con le aziende interessate: Total, Eni, Shell, Erg ottenendo in cambio la fornitura gratuita di 750 milioni di metri cubi di materia prima annui da utilizzare per consumi civili. L'accordo prevede anche il rilancio dell'economia turistica che svilupperà strutture alberghiere, ristorazione e servizi.
Inoltre sono stati assunti per la costruzione del Centro Oli (affidata ad una ATI di 8 imprese lucane) 240 lavoratori ed altri 70 saranno formati per essere inseriti a gestire il ciclo produttivo. Nel frattempo l'Eni attraverso una pipe-line da Viggiano già invia il greggio alla raffineria di Taranto e potrebbe proseguire per alimentare il petrolchimico di Brindisi, anche perché dal 2012 andrà in produzione il secondo giacimento petrolifero a Tempa Rossa (proprietà Total al 50% in joint venture con Shell ed Exxon) in provincia di Potenza che estrarrà a regime 50mila barili di petrolio e 350mila metri cubi di gas al giorno.
È soltanto un esempio di come possono essere sfruttate le occasioni di sviluppo che nella provincia di Brindisi, fino ad oggi, sono state ostacolate o poco ascoltate.
Riconfermiamo che anche oggi è indispensabile una decisa azione da parte di coloro che hanno responsabilità pubbliche: Istituzioni locali, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali per superare la fase sicuramente recessiva che vive Brindisi.
I tavoli di concertazione sono il punto di riferimento per le discussioni sui problemi del territorio.
Le infrastrutture presenti: porto, aeroporto, l'area industriale, gli insediamenti in campo meccanico ed aeronautico, i settori commerciali, quelli turistici in tutti questi anni hanno, pur nella criticità, rappresentato il meglio della capacità di sviluppo del nostro territorio nel creare economia ed occupazione.
Per sostenere questo però è indispensabile ricreare condizioni positive per far tornare l'interesse delle aziende ad investire a Brindisi, tra esse l'Eni.
Il primo obiettivo è quello di mettere in condizioni l'area del petrolchimico di essere libera di impedimenti di carattere ambientale.
Stiamo parlando delle bonifiche.
A febbraio 2008 la UIL e la UILCEM provinciali hanno organizzato un Convegno che ha avuto come tema “DALLE BONIFICHE ALLO SVILUPPO” per discutere, approfondire e presentare un progetto condiviso che si poneva l'obiettivo di riaprire un tavolo di confronto per utilizzare i fondi previsti dal CIPE e finanziare le bonifiche permettendo così la reindustrializzazione del territorio.
Quelle risorse hanno purtroppo preso altre vie.
Di chi è stata la responsabilità? Non certo del Sindacato.
Ed ancora nel maggio 2008 la UIL ha predisposto un progetto che abbiamo chiamato “PATTO SOCIALE PER LO SVILUPPO”.
Un articolato documento in cui erano contenute proposte concrete che coinvolgevano tutte le forze produttive, economiche e sociali della nostra città e della provincia per far rientrare “quanto il nostro territorio ha dato all'Italia rispetto a quel poco che ha ricevuto”.
Un dettagliato rapporto che è stato rinforzato a luglio del 2008 (esattamente un anno addietro) inserendo ulteriori proposte che riguardavano l'Accordo di programma per la parte relativa all'area industriale. Con pochi riscontri ed attenzione da parte di Istituzioni e Confindustria.
Ed infine in preparazione dell'incontro di dicembre 2008 che si è svolto al Ministero delle Attività produttive tra il Governo e l'ENI la UIL e la UILCEM provinciali hanno presentato un corposo documento che illustrava la situazione di Brindisi e si sollecitava l'ENI a presentare un Piano industriale per chiarire le intenzioni che aveva sul futuro della chimica di base.
A febbraio 2009, insieme ad alcuni tecnici del Centro Studi UIL, è stato redatto ed inviato al Ministro Claudio Scajola un progetto di fattibilità per il rilancio ed il consolidamento del settore industriale del territorio di Brindisi.
Con questo documento abbiamo voluto riproporre solo alcuni passaggi su quanto elaborato e proposto dalla UIL e dalla UILCEM provinciale negli ultimi anni.
Il nostro impegno continuerà per consentire la realizzazione di quanto è stato presentato. Siamo convinti che questo consentirà a tutti attraverso tavoli concertativi di ottenere migliori risultati sulle problematiche che da tempo si susseguono nel territorio di Brindisi.
COMUNICATO STAMPA UILCEM
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